domenica 21 luglio 2013

Davide Romano di La Zisa, ''Magistrati come Paolo Borsellino sono eroi isolati'' . libreriamo.it - recensioni libri



Il presidente della casa editrice palermitana, impegnata da 25 anni sul fronte della lotta alle mafie e all’illegalità, nell’anniversario della strage di via d’Amelio richiama alla necessità di un ricordo che non sia solo retorica celebrazione, ma concreto impegno quotidiano

MILANO – Che senso ha una lotta alle mafie portata avanti da pochi eroi se il nostro Paese non vuole essere liberato? È la riflessione sollevata da Davide Romano, presidente della palermitana Edizioni La Zisa, nel giorno dell’anniversario di morte di Paolo Borsellino: al di là delle celebrazioni retoriche, sarebbe necessario un impegno concreto e costante contro l’illegalità. Romano ci consiglia qualche lettura dal catalogo della casa editrice, da 25 anni attenta al tema della lotta alle mafie e della collusione tra criminalità organizzata e potere.  

Quanto è importante mantenere viva la memoria di un eroe come Paolo Borsellino?
Ci si potrebbe chiedere perché sia più facile rendere omaggio a un magistrato morto che sostenere un magistrato vivo che si batte contro le mafie e l’illegalità. L’impegno dovrebbe essere non soltanto quello di una retorica celebrazione, cui assistiamo ogni anno, ma di una seria lotta contro la cultura dell’illegalità e soprattutto contro l’illegalità presente nella classe dirigente.
Da parte nostra, uno dei primi titoli che abbiamo pubblicato, negli anni Ottanta, è stato una raccolta di interventi di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, oltre che di Rocco Chinnici, su temi come la legalità, lo Stato, le infiltrazioni mafiose nelle istituzioni, in un’epoca in cui loro erano sotto attacco da parte anche di certa politica che oggi li osanna. 

Qual è stato il valore dell’opera di Borsellino nella lotta alla mafia?
Borsellino, Falcone e altri come loro hanno avuto un ruolo fondamentale. E hanno giocato questo ruolo in totale solitudine, il che rende il loro sforzo ancora più eroico e significativo. Quello che mi domando è se la lotta alle mafie possa essere lasciata nelle mani di pochi eroi: se un popolo non è in grado di liberarsi e non vuole essere liberato, ha senso continuare la battaglia?

Il vostro catalogo dedica grande attenzione a questi temi. Può consigliarci qualche lettura in questa particolare occasione?
La casa editrice è nata 25 anni fa e fin dall’inizio ha dedicato grande attenzione a questi argomenti, anche quando non erano così popolari come oggi. Negli anni abbiamo continuato questo impegno attraverso la saggistica e anche attraverso biografie – per esempio quella scritta da Rosaria Brancato, “Con i tuoi occhi”, dedicata alla vittima della mafia Graziella Campagna. 
Un testo che in particolare mi sentirei di consigliare è “La zona grigia” di Nino Amadore, che affronta un tema fondamentale per la conoscenza e la comprensione del tema mafioso: il rapporto con i colletti bianchi, con il potere economico e politico. Noi abbiamo attualmente un governatore sostenuto da un partito che era alleato al precedente governatore, sotto inchiesta per mafia. Secondo me una riflessione pubblica su questo argomento andrebbe avviata: è possibile che gli stessi esponenti politici sostengano prima un governo e poi un altro? Ricordare Borsellino andrebbe fatto anche in questo modo.

Attraverso quali progetti la casa editrice ha intenzione di portare avanti in futuro il suo impegno su questo fronte?
Continuiamo con la nostra programmazione, ma soprattutto cerchiamo di agire in modo concreto contro l’illegalità. Dal 2007 abbiamo contrassegnato i nostri libri con il bollino “pizzo free”. Noi non paghiamo il pizzo a nessuno, né alla mafia, né alla politica, né alla burocrazia. 
Il progetto è costruire una possibilità: dimostrare che oltre alla clientela e all’emigrazione si possa pensare a un’impresa alternativa in Sicilia.

Ci illustra più in generale il catalogo della casa editrice?
Oltre a questo filone, che rappresenta un po’ la ragion d’essere della casa editrice, c’è anche una grande attenzione alla storia del movimento sindacale e alla storia della sinistra italiana, quella più nobile – abbiamo pubblicato i diari inediti di Li Causi, così come scritti di Napoleone Colajanni. Siamo molto attenti anche alle minoranze più critiche – abbiamo pubblicato per esempio “Il popolo della Bibbia”, la storia dei valdesi di Teodoro Balma, o “Apologia dell’ebraismo” di Dante Lattes. Con nostra grande sorpresa l’anno scorso di noi parlò Saviano, che nel corso di una sua presentazione citò un nostro testo: “La grande crisi del ’29” di Ugo Pettenghi. Ci sono poi anche collane di narrativa, centrate sulla storia locale e, anche qui, sulle minoranze: abbiamo un filone di narrativa scritta da omosessuali. 
Vorrei ricordare anche il nostro impegno a fianco dell’associazione Prometeo, onlus che opera nel campo della lotta alla pedofilia. Sono usciti per la casa editrice due libri sulla pedofilia del presidente e fondatore Massimiliano Frassi, “Perché nessuno mi crede?!” e “Il libro nero della pedofilia”, e un altro dello stesso argomento di Nicolò Anghileri, “Destini che nessuno sa”. 

19 luglio 2013

venerdì 19 luglio 2013

XXXIX Premio internazionale di Poesia Città di Marineo: al nostro autore Mario Tamburello va il secondo premio di poesia in lingua siciliana


La Giuria del Premio, organizzato dalla Fondazione culturale “Gioacchino Arnone” di Marineo, nella seduta dell’11 luglio scorso ha attribuito il primo premio per la poesia al grande poeta Vincenzo Cerami, appena una settimana prima della sua scomparsa, e ha designato gli altri vincitori del Premio. Nell’ambito della poesia edita in lingua siciliana il secondo premio è stato attribuito a Mario Tamburello, con la raccolta ON-OFF. L’autore si appresta a pubblicare il secondo titolo con la nostra casa editrice.
È una raccolta pregna di vita quella di Tamburello, una fitta maglia di versi in cui s'annidano meditazioni sull'amore, i sogni, il quotidiano, i rapporti intimi con gli altri, la poesia e, in ultima istanza, il compito stesso del poeta. Con la matura consapevolezza di chi ha patito il dolore, l'autore esprime un bisogno profondo di relazioni autentiche, un desiderio di pietas nei confronti del prossimo scevro da qualsiasi retorica d'occasione. È per questo che gli oggetti, i ricordi e le voci conferiscono spessore a quest'esigenza di umanità, amalgamandosi e veicolando un messaggio semplice ed essenziale. L'itinerario espressivo si modella sul dialetto siciliano, che dà voce ai sentimenti allo stato puro e, attingendo al passato, si fa strumento di racconto del presente.

Mario G. B. Tamburello nasce nel 1962 a Milano da genitori siciliani. Insegnante di matematica e biologia, impiegato dell’ospedale Sacco di Milano quale referente della qualità per la Direzione Medica di Presidio. Dal 2010 all’Azienda Ospedaliera di Legnano nel ruolo amministrativo prima presso il Comitato Etico ora presso l’Unità di Cure Palliative e Terapia del Dolore. Già vicepresidente di un’associazione onlus dedicata alla disabilità da malattie neurologiche e difensore civico comunale, attualmente è assessore ai Servizi Sociali a Cuggiono, comune in provincia di Milano, dove risiede con la moglie M. Carmela e i figli Jacopo e Antonio.


mercoledì 17 luglio 2013

Concorso di poesia religiosa “POESIA PER DIO, QUASI UNA PREGHIERA”



La casa editrice La Zisa indice un concorso per la selezione di opere poetiche a tema religioso, per promuovere la cultura, la poesia e la fede quali mezzi idonei a valorizzare gli ideali umani. La partecipazione è riservata a componimenti inediti (massimo 30 righe) a tema religioso su ogni aspetto della fede e valore cristiano e vi possono partecipare autori italiani e stranieri.

I lavori devono essere indirizzati a: Edizioni La Zisa, via Lungarini 60 – 90133 Palermo e inviati entro e non oltre il 30 novembre 2013; in alternativa è possibile spedirli all’indirizzo e-mail: lazisaeditrice@gmail.com, in formato doc o pdf, inserendo anche le proprie generalità, l’indirizzo e-mail, il proprio recapito e numero telefonico. Si consiglia anche di allegare all’elaborato un breve profilo dell’autore.


La segreteria comunicherà tempestivamente le opere selezionate che andranno a comporre l’antologia poetica di raccolta di tutti i lavori finalisti, antologia edita dalla casa editrice La Zisa che avrà per titolo “Poesia per Dio, quasi una preghiera”. Per richiedere ulteriori informazioni inviare una mail a info@lazisa.it oppure telefonare al numero 0915509295

La casa editrice La Zisa indice il concorso di narrativa “STORIE A QUATTRO ZAMPE”


La casa editrice La Zisa indice il concorso di narrativa per la selezione di racconti e storie di animali oppure di umani per i quali la convivenza con gli animali sia fondamentale, racconti veri o immaginari a lieto fine di animali domestici o selvatici, anche narranti in prima persona.

Le opere di narrativa devono pervenire sotto forma di racconto e non superare le cinque cartelle (circa 150 righe corrispondenti a 10.000 battute spazi inclusi). I lavori devono essere indirizzati a: Edizioni La Zisa, via Lungarini 60 – 90133 Palermo e inviati entro e non oltre il 30 novembre 2013; in alternativa è possibile spedirli all’indirizzo e-mail: lazisaeditrice@gmail.com, in formato doc o pdf, inserendo anche le proprie generalità, l’indirizzo e-mail, il proprio recapito e numero telefonico. Si consiglia anche di allegare all’elaborato un breve profilo dell’autore.


La segreteria comunicherà tempestivamente le opere selezionate che andranno a comporre l’antologia letteraria di raccolta di tutti i lavori finalisti, antologia edita dalla casa editrice La Zisa che avrà per titolo “Storie a quattro zampe”. Per richiedere ulteriori informazioni inviare una mail a info@lazisa.it oppure telefonare al numero 091 5509295.

sabato 13 luglio 2013

In libreria: Mario Moncada di Monforte, “La terra promessa Speranza o illusione?”, Edizioni La Zisa, prefazione di Salvatore Carrubba, pp. 304, euro 15


In questo romanzo, che per le riflessioni del protagonista è anche qualcosa di più di un romanzo, i fatti sono raccontati direttamente da Eugenio che li inquadra nelle vicende del suo tempo e li accompagna con le sue considerazioni, le sue speranze, le sue delusioni. Lungo la sua vita, da un’iniziale, quasi esclusiva, riflessione sulle vicende palermitane e siciliane, i fatti e le esperienze allargano l’attenzione del protagonista agli eventi e alle situazioni dell’Italia, dell’Europa e del mondo fino a fargli raggiungere un panorama che guarda all’umanità nel suo insieme. Eugenio è consapevole dell’insignificanza delle vicende della sua vita di cui limita i ricordi solo a qualche evento più significativo. La sua attenzione è rivolta soprattutto a quanto accade attorno nel contesto globale nel quale ricerca prospettive che lascino aperto l’orizzonte per quella speranza universale che è nella cultura ricevuta dalla madre. In conclusione, quanto ho scritto non è soltanto un romanzo né un romanzo storico sugli eventi degli ultimi settantacinque anni in Europa e nel mondo. Quello che viene proposto è un tentativo di cogliere, lungo la vita di un protagonista, il senso complessivo degli avvenimenti mondiali nella prospettiva dei rapporti fra le genti, le culture e le economie. [...] In queste pagine, nell’analisi della successione degli eventi dell’ultimo secolo, per tentare di precisarne i progressivi sviluppi, ho ritenuto utile riprendere argomenti di altri miei lavori che, in fondo, erano seme di una ricerca costante: capire la fondatezza della speranza umana di raggiungere la “terra promessa”. (dall’Introduzione dell’autore)

Mario Moncada di Monforte si è formato culturalmente presso la Olivetti di Ivrea, in quella irripetibile atmosfera creata dall’umanesimo di Adriano Olivetti e dall’impegno civile e culturale di Paolo Volponi. Dopo il 1967 ha costituito e diretto in Sicilia le prime aziende siciliane di informatica. È socio fondatore e membro del Consiglio direttivo di “Salvare Palermo”, fondazione onlus per la tutela del patrimonio culturale e ambientale palermitano. Studioso di problemi storico-sociali, utilizza un’attenta informazione per guardare agli avvenimenti del nostro tempo con un realismo costruttivo che non dimentica l’eroica fragilità della dimensione umana. Ha pubblicato i seguenti saggi: La nazione siciliana (Palermo, 1973); L’uomo totale (Palermo, 1996); Occidente senza futuro (Roma, 1998); Palermo domani (Palermo, 2000); Israele, fine della speranza? (Roma, 2002); Guerra al terrorismo? (Roma, 2003); Vite parallele: Giuseppe Mazzini e Osama Bin Laden (Roma, 2005); Palermo umiliata (Palermo, 2007); Israele, un progetto fallito (Roma, 2009); Israele, uno Stato razzista (Roma, 2010); e il romanzo La profezia del Gattopardo (Roma, 2011). Nel 2012 gli è stato attribuito il 50° Premio Calabria per il libro Israele, un progetto fallito.


Il Premio Calabria di letteratura e giornalismo è nato nel 1963 ed ha rappresentato il momento conclusivo di quell’annata letteraria. Il Premio nasceva nella considerazione che in una terra isolata e individualista, com’era la Calabria, la premiazione dei soli calabresi avrebbe accentuato il distacco dalle altre realtà nazionali. Fin dal suo avvio, il Premio Calabria ha ricevuto lusinghieri consensi in Italia e all’estero per l’azione di attenta ricerca di nuovi e valenti autori fra i quali è indicativo ricordare il Premio conferito nel 1966 ad Heinrich Böll che dopo, nel 1972, ha ricevuto il Premio Nobel. Non meno rilevante il Premio riconosciuto nel 1999 al Nobel Ilya Prigogine. Nel 1967, il Premio Calabria fu assegnato a Leonida Répaci, continuando ad arricchire una galleria di premiati di tutto rispetto sul piano nazionale e su quello internazionale. Fra gli studiosi siciliani si devono ricordare, fra gli altri, il Premio del 1978 conferito al giornalista scrittore Giuseppe Fava e quello del 1997 allo storico Francesco Renda. Nel 2012, anno del cinquantenario, il Premio Calabria è stato attribuito all’autore.

La terra promessa... Speranza o illusione?


martedì 2 luglio 2013

Palermo 4 luglio 2013, Si presenta “In cammino tra fede e omosessualità” di Nicolò D’Ippolito



In cammino tra fede e omosessualità” è il titolo del saggio autobiografico di Nicolò D’Ippolito, mandato in questi giorni in libreria dalle Edizioni La Zisa, che verrà presentato giovedì 4 luglio, alle ore 17 e 30, presso la Bottega dei Sapori ed i Saperi della Legalità di piazza Castelnuovo 13, a Palermo. Interverranno, oltre all’autore, Claudio Cappotto, psicoterapeuta, e Giuseppe Ficara, pastore valdese. Modererà Davide Romano, giornalista.

Il libro: Nicolò D’Ippolito, “In cammino tra fede e omosessualità”, prefazione di don Franco Barbero, Edizioni la Zisa, pp. 112, euro 9,90

L’incontro con se stessi è sempre il più difficile perché ovunque si vada c’è un io che insegue, uno zaino che non si può deporre. Finché questo incontro non avviene, finché non accogliamo noi stessi, in nessun luogo e in nessuna persona troviamo una “casa” accogliente. Per Nicola questo viaggio è stato lungo, ma lentamente si è aperto il sentiero della pace con se stesso. Dopo gli anni trascorsi nella “trita umanità” del Rinnovamento, l’incontro con l’analisi e con fra Felice, avvenne la svolta: anche Dio gli apparve come amore. Il confronto rigoroso e continuativo con i passi biblici, che solitamente gli omosessuali si sentono scagliare contro come sassi, fu facilitato dall’ingresso nella chiesa valdese di via dello Spezio di cui l’Autore esplicita luci e ombre. In ogni caso il dilemma tragico “o rinunciare alla sessualità o rinunciare alla fede” si smonta. Tra esperienza omosessuale, accolta e vissuta come dono, ed esperienza cristiana cessa ogni conflitto. (dalla Prefazione di don Franco Barbero)

Nicolò D’Ippolito nasce a Petralia Sottana, provincia di Palermo, il 18 marzo 1948. Docente di Letteratura italiana e Storia, si avvicina al giornalismo e al Teatro, collaborando con diversi giornali e firmando la regia di numerosi spettacoli. Ha pubblicato racconti su riviste e giornali e ha scritto testi teatrali. Continuo il suo impegno nel volontariato e nella lotta per i diritti umani. Attualmente in pensione, vive a Palermo. Ha pubblicato: “Vite incrociate” (2008), “Ciccioblack2009@hotmail.it” (2009), “Andrò via come le nuvole” (2010), “Lacrime in pelle” (2011), “Come foglie al vento” (2012).

giovedì 27 giugno 2013

Palermo 28 giugno, Si presenta “Bussando alle porte del paradiso” di Fabio Varchi

Palermo, 27 giugno 2013 - “Bussando alle porte del paradiso” è il titolo del volume di racconti di Fabio Varchi, ed. La Zisa, che verrà presentato domani, venerdì 28 giugno, alle ore 17, presso la Sala delle Carrozze di Villa Niscemi, a Palermo. Interverranno: Teresa Riccobono, Umberto Scaturro e Pino Grasso. Sarà presente l’autore.

In libreria: Fabio Varchi “Bussando alle porte del paradiso. Racconti che scaldano il cuore”, La Zisa, pp. 192, euro 9,90

E fu in quell’istante che ricordò una vecchia canzone di Bob Dylan; era la colonna sonora di un film di Peckinpah sulla storia di Billy the Kid e Pat Garrett, una pellicola che gli era sempre piaciuta molto, forse perché l’aveva vista da ragazzino. E quella canzone aveva davvero un titolo strano: Knocking on heaven’s door , “Bussando alle porte del paradiso”. Un titolo assurdo, aveva sempre pensato. Com’era possibile da vivi bussare alla porta di qualcosa dove si va da morti? All’improvviso, come un lampo, qualcosa si accese nella sua mente, una frase tornò a galla nella sua memoria, una frase tipica di don Carmine e che aveva sentito anche da don Aurelio: “Non dare mai nulla per scontato, figliolo; nulla è mai definitivo, nulla, neppure la morte!”. (dal racconto Bussando alle porte del paradiso)

Fabio Varchi, giornalista e scrittore, vive a Palermo ma gli piace definirsi cittadino del mondo. Ama scrivere, ascoltare musica e vedere film. La sua passione principale sono i classici della letteratura mondiale e in particolare i Racconti di Natale di Charles Dickens. Ed è proprio a lui che questo libro si ispira.

venerdì 21 giugno 2013

"Buttana di lusso", il libro che anticipò lo scandalo alla Regione

"Buttana di lusso", il libro che anticipò lo scandalo alla Regione

Scritto nel 2010 dalla giornalista palermitana Alessia Cannizzaro, raccoglie la testimonianza di una escort con un "grosso politico regionale". L'editore: "Fece sapere che ci avrebbe ostacolato in ogni modo"
Redazione20 Giugno 2013
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Se in questi giorni sono in corso le indagini della magistratura per far luce sull'operazione "Mala gestio", che ha portato all’arresto di 17 persone, tra cui due ex assessori regionali, e vede indagati diversi personaggi di spicco della politica regionale, gli "strani intrecci" tra escort e alcuni politici siciliani erano già stati anticipati tre anni fa in un libro. "Buttana di lusso - confessioni di una escort" (Ed. La Zisa), scritto nel 2010 dalla giornalista palermitana Alessia Cannizzaro, raccoglie la testimonianza diretta di Chiara - così dice di chiamarsi - avvicinata da un intermediario per conto di un "grosso politico siciliano" che "voleva trovare un 'diversivo', qualcuno in grado si soddisfare i suoi desideri, ma che al tempo stesso potesse presentare come una del suo staff per non destare sospetti".
Libro irriverente - svela anche la presenza della escort durante alcuni impegni istituzionali con i vertici del partito - che scatenò le ire del politico in questione (descritto molto accuratamente dalla escort ma di cui tuttavia non fa mai il nome), tanto che l'editore, in un articolo pubblicato sul settimanaleL'Espresso dal titolo "L'onorevole sadomaso", affermò: "Ci ha fatto sapere che abbiamo perso un amico e che d'ora in poi ci avrebbe ostacolato in ogni modo". Replicando: "Noi non abbiamo amici, se si ritiene danneggiato ci porti in tribunale. Ma dovrà dimostrare che abbiamo mentito. Naturalmente alla presenza della escort". Ecco alcune parti del racconto della escort tratte dal libro scritto da Alessia Cannizzaro:
"Ero in giro per negozi, in via Ruggero Settimo, stavo guardando le vetrine e ricordo che ero rimasta attratta da un polacchino di Bruno Magli e stavo sinceramente pensando di entrare a provarlo. Il cellulare di lavoro iniziò a squillare. Il numero era privato, come nella maggior parte delle volte. Risposi e una voce dall’altro lato mi chiese se fossi Chiara. La conversazione ammetto che fu strana e all’inizio non capii molto. Mi chiese un incontro preliminare per capire se potessi fare al caso loro".
"Feci qualche domanda per capirne di più, perché ammetto che allora non capii assolutamente niente. Lui mi disse di lavorare per un politico, uno 'grosso' a livello regionale e che voleva trovare un 'diversivo', qualcuno in grado si soddisfare i suoi desideri, ma che al tempo stesso potesse presentare come una del suo staff per non destare sospetti".
"Se non avevo capito male, io avrei dovuto seguirlo in viaggio, essere la sua assistente, o una delle sue assistenti, di giorno e poi un’amante di notte, e per una settimana. Nel frattempo ordinammo due Martini con ghiaccio che arrivarono in fretta. Chiesi se le spese fossero tutte a carico loro e quale fosse il mio compenso per il disturbo. Le risposte furono molto chiare: un sì alla prima domanda e un foglio bianco sul quale scrivere una cifra, per la seconda. Ci pensai un po’ su e poi scrissi 10.000, lui prese il foglio e scrisse 5.000, io lo presi e tagliai entrambe le cifre. Girai il foglio e scrissi 7.000 e a voce dissi: 'Prendere o lasciare'. Si allontanò e fece una telefonata. Pochi secondi e poi si avvicinò e disse che aveva ricevuto l’ok e che mi avrebbe contattata in settimana per darmi tutte le informazioni e le coordinate del viaggio".
"In aereo ero in fondo, mentre il 'mio uomo misterioso' era seduto davanti. Non ci fu nessun contatto con lui. Un taxi mi portò in albergo".
"Bussai e mi aprì quasi subito. Finalmente lo vidi in faccia. Lo avevo già visto molte volte in realtà, ma non di presenza, solo sui manifesti elettorali, sui grandi cartelloni in città e nei tg regionali. Non era periodo di elezioni, ma c’era un grande fermento come se si stesse aspettando qualcosa da un momento all’altro. Aveva una corporatura robusta, i capelli lisci, lunghetti che portava con un’ampia riga di lato, occhi castani leggermente all’infuori. Era sulla quarantina, portati tutto sommato bene".
"Mi parlò di sua moglie e di suo figlio e, onde evitare malintesi futuri, mise in chiaro una cosa: non aveva alcuna intenzione di mollare la moglie e io ero solo un 'diversivo' e che sperava fossi stata informata di tutto".
A questo punto Chiara si lascia andare ad accurate e dettagliate descrizioni sui gusti sessuali del suo interlocutore, con tanto di accessori che vanno dal tanga in lattice alla maschera di pelle "simile a quella di Hannibal the Cannibal". Successivamente, prosegue con alcuni particolari circa la sua presenza durante l'attività professionale del politico:
"'Appuntamento alle 17 per incontro istituzionale con i vertici di partito, serve la sua presenza. Poi cena e ritorno in albergo. Tutto chiaro?' Per il pomeriggio indossai un semplice tailleur gessato grigio con camicia bianca, decolleté nere, filo di perle attorno al collo, capelli raccolti e trucco sobrio, appena accennato. In auto andai con lui e mi rivolse a malapena la parola. Si comportò con la stessa affabilità e ipocrisia di sempre. Parlammo di elezioni e risultati ottenuti, di proiezioni e di consenso. Ascoltai con interesse, visto che probabilmente avrei dovuto intervenire anch’io qualora qualcuno mi porgesse qualche domanda. Mentre lui e il suo assistente si divertivano a istruirmi, squillò un telefono. Rispose l’assistente e fece da filtro. Fecero riferimento ad un concorso e poi rassicurarono il chiamante dicendogli che era tutto a posto e non c’era più nulla di cui preoccuparsi. Il solito scambio di favori, pensai e non mi meravigliai più di tanto".
"Il pomeriggio trascorse in maniera piuttosto neutra, tra alte cariche dello stato, vertici di partiti e politici che a vario titolo facevano parte del panorama locale e nazionale. Una lista di nomi e cognomi altisonanti che a gruppi, più o meno folti, si scambiavano confidenze e stringevano accordi".
"Di pomeriggio presenziai ad un’altra noiosissima riunione, a cui feci finta di assistere con interesse, prendendo anche qualche appunto. Poi ci fu il break e vidi gente abbracciarsi e dopo sparlarsi, e poi ancora riavvicinarsi per stringere nuovi accordi. E lui era là, il re di popolarità, sicuro e pieno di sé, così lontano dall’uomo che conoscevo io. Mi ritrovai a fissarlo e a notare quello sguardo perso nel vuoto anche quando parlava con i suoi “superiori”, a salutare due o tre volte le stesse persone, come se non facesse caso alle sue azioni. Mentre eravamo in auto, di ritorno all’albergo, ricevette una telefonata dalla moglie. Si sentì stranamente in imbarazzo e io voltai lo guardo fuori dal finestrino, facendo finta di non ascoltare. Parlavano del figlio, della scuola, di un problema con un compagno, e di routine familiare. Povera donna, se solo sapesse…"

venerdì 14 giugno 2013

Shalòm, Sono aperte le iscrizioni al Corso base low cost di ebraico moderno


Sono aperte le iscrizioni al Corso base low cost di lingua ebraica moderna “Shalòm” organizzato dall’associazione culturale per il dialogo interreligioso La Tenda di Abramo in collaborazione con le Edizioni La Zisa.

Il corso sarà tenuto da un insegnante di madrelingua ebraica e partirà nel mese di settembre del 2013. Strutturato in 10 incontri (uno a settimana), avrà un costo complessivo, e comprensivo di materiale didattico, di euro 120. Le lezioni si terranno presso i locali della casa editrice La Zisa in via Lungarini 60, a Palermo. A richiesta, sarà rilasciato un attestato di frequenza.
Le iscrizioni dovranno essere effettuate presso la segreteria della casa editrice sita in via Lungarini 60, a Palermo (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,00 alle ore 13,00).
Per informazioni: Tel. +39 091 5509295 o scrivere a info@lazisa.it 


giovedì 23 maggio 2013

Il libreria “Dolore. Cronaca autobiografica” dello scrittore greco Nikiforos Vrettakos, Ed. La Zisa, Collana Nostos, Traduzione di Angela Daniela Sortino, pp. 208, euro 15


Il libreria “Dolore. Cronaca autobiografica” dello scrittore greco Nikiforos Vrettakos, ed. La Zisa, Collana Nostos, Traduzione di Angela Daniela Sortino, pp. 208, euro 15

“Dolore” è una “cronaca autobiografica”, come l’autore vuole definirla nel sottotitolo, che descrive la sua progressiva conoscenza delle cose e del mondo dai primi anni dell’infanzia alle esperienze di giovane studente e di uomo adulto. Attraverso la conoscenza e l’esperienza diretta delle piccole cose e degli uomini si svela agli occhi del poeta una verità sempre più amara e consapevole sulla presenza del “male” e del dolore, che risiede nella profondità del mondo e dell’animo umano. Questa narrazione di sé e del mondo circostante avviene in un’accurata descrizione degli anni della guerra con la sua tragica conclusione sul fronte italo-greco, degli anni dell’illusione e della delusione del popolo greco che aveva creduto nella liberazione, dei successi - vi anni della guerra civile volta ad annientare con le armi tutte le forze democratiche del paese. La visione del poeta, se pur pervasa da un dolore personale profondamente condiviso con quello “universale” dell’uomo, trae sempre conforto dalla luce e dalla bellezza racchiuse nella sua terra e nell’animo umano e conduce, nel ritorno alle amate colline di Plùmitsa, a una visione di riconciliazione con la natura, con il mondo e con l’umanità intera.

Nikiforos Vrettakos nasce nel 1912 a Krokeès (Sparta). Si trasferisce ad Atene nel 1929 dove mette su famiglia e inizia la sua produzione poetica. Seguono gli anni della guerra sul fronte italo-greco del 1940/41, quindi la partecipazione attiva durante la Resistenza e la guerra civile e il suo esilio volontario in Svizzera e in Sicilia, dove collabora con l’Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici di Palermo. Al suo ritorno in Grecia, parallelamente a una ricca produzione poetica, scrive articoli di attualità, critica letteraria e saggi. Riceve tre candidature al premio Nobel per la Letteratura e nel 1988 viene nominato membro dell’Accademia di Grecia. Muore il 4 agosto 1991 a Plùmitsa.

In libreria: Fabio Varchi “Bussando alle porte del paradiso. Racconti che scaldano il cuore”, La Zisa, pp. 192, euro 9,90


E fu in quell’istante che ricordò una vecchia canzone di Bob Dylan; era la colonna sonora di un film di Peckinpah sulla storia di Billy the Kid e Pat Garrett, una pellicola che gli era sempre piaciuta molto, forse perché l’aveva vista da ragazzino. E quella canzone aveva davvero un titolo strano: Knocking on heaven’s door , “Bussando alle porte del paradiso”. Un titolo assurdo, aveva sempre pensato. Com’era possibile da vivi bussare alla porta di qualcosa dove si va da morti? All’improvviso, come un lampo, qualcosa si accese nella sua mente, una frase tornò a galla nella sua memoria, una frase tipica di don Carmine e che aveva sentito anche da don Aurelio: “Non dare mai nulla per scontato, figliolo; nulla è mai definitivo, nulla, neppure la morte!”. (dal racconto Bussando alle porte del paradiso)

Fabio Varchi, giornalista e scrittore, vive a Palermo ma gli piace definirsi cittadino del mondo. Ama scrivere, ascoltare musica e vedere film. La sua passione principale sono i classici della letteratura mondiale e in particolare i Racconti di Natale di Charles Dickens. Ed è proprio a lui che questo libro si ispira.

Novità in libreria: Totò Mirabile, “Lo scriba”, Prefazione di Francesco Billeci (Ed. La Zisa, pp. 112, euro 10)


Non conosco personalmente il poeta ma leggendo queste bellissime poesie ho immaginato il suo profilo, il suo modo di pensare. Totò è un poeta estemporaneo e popolare, ricco di vivacità e attualità, di lettura facile, artista imbattibile della satira. Le sue poesie riscaldano l’anima come l’estate, sono allegre come la primavera, drammatiche come l’inverno e tristi come l’autunno. Questa raccolta è un’esplosione di emozioni che coinvolge il lettore sin dalla prima poesia, dalla lettura della nostalgica Amore lontano alla meravigliosa “Un munnu tuttu tunnu e senza fossi”. (dalla Prefazione di Francesco Billeci)

Salvatore Mirabile nasce a Chiusa Sclafani (PA) il 3 gennaio 1951 e risiede a Marsala (TP). Chiamato da tutti Totò, ex dirigente regionale, sin da giovane ha coltivato la passione per la scrittura, elaborando i copioni di farse teatrali di fine anno scolastico e di rappresentazioni religiose. Amante della musica, forma un coro di giovani e inizia a comporre canzoni in italiano e in dialetto siciliano, che riscuotono subito un discreto successo. Anche la pittura viene sperimentata su tele dallo stile Modigliani, alcune esposte in varie mostre. Ma ciò che lo ha reso più celebre è il Museo Mirabile delle tradizioni e arti contadine di Marsala. Degna di essere menzionata è anche la colossale opera dal titolo Le tabelle di luogo e i luoghi di Sicilia , la raccolta di cartoline e foto-film dei paesi visitati nell’arco di circa trent’anni. Ha collaborato con la Casa Editrice Pagine, che ha pubblicato alcuni suoi componimenti nell’antologia poetica L’eco del vento , a cura di Annamaria Scavo. Con La Zisa ha già pubblicato nel 2007 una silloge di poesie. Ha partecipato, inoltre, ad alcuni concorsi di poesia, ottenendo sempre buoni giudizi di critica, e molti detti della sua raccolta I proverbi siciliani sono stati pubblicati dal giornale Marsala c’è.

In libreria il saggio di Romina Mazzara, “Trieste, una principessa che si mangia le unghie”, Ed. La Zisa, pp. 112, euro 10



“Trieste, una principessa che si mangia le unghie” è un saggio concepito come un romanzo e insieme come la più sentita delle dichiarazioni d’amore per Trieste, che l’autrice definisce sua città dell’anima, e per tutto quello che per lei Trieste significa, attraverso l’analisi, il più possibile appassionata e mai troppo scientifica, di tre personalità fuori dal comune, che in modo ugualmente fuori dal comune hanno raccontato e in un certo qual modo tentato di “salvare” Trieste: Mauro Covacich, Jan Morris e Anita Pittoni. Questo romanzo-dichiarazione d’amore è stato scritto in una settimana: Romina Mazzara non ha ancora capito (e se lo domanda spesso!) se Trieste può esserne davvero orgogliosa.

Romina Mazzara ha trentun’anni, ma vorrebbe averne ancora venticinque, perché dice che suona meglio, una laurea cum laude in Lettere e un’insana passione per Madonna, Sex and The City , il mare, la lavanda, i lampioni antichi, i viaggi con gli amici, i trolley consumati e il profumo del caffè. Adora fare colazione, insegna, scrive da quando aveva sei anni e ha un fratello in cielo e un fratello e una sorella d’anima, un gatto che si crede un cane e una famiglia che, ricambiata, adora. Ha conosciuto Trieste a 18 anni, c’è andata la prima volta a 24, e da allora non si è ancora fermata: per una nomade come lei, nulla come il nessun luogo può essere la migliore delle case.

In libreria la silloge di Margherita Ingoglia “…e il corpo fu oltraggio!”, Prefazione di Aldo Penna, pp. 96, euro 10


Margherita evoca lo spirito del fuoco. Esplora i sentimenti della gente, talvolta li sperimenta, talvolta rimane sulla soglia ad attenderli. Sinceramente curiosa del conoscere gli altri e attraverso gli altri se stessa. Leggendo le sue poesie si intuisce di lei e delle fantasmagorie che ne guidano i passi. È come avere un chiavistello che schiude un mondo interiore che si svelerà davvero solo a chi saprà catturarne i segreti codici. (...) Il tema del nudo e del corpo affascina: “Noi ci esprimiamo con il corpo, siamo corpo”. È come un ponte lanciato verso gli altri e se stessa. (...) E infine parole dense quasi un umore dell’anima, un liquido corporale del sentimento che cerca espressione. Poesia come follia d’amore, perdizione attraverso l’esaltazione per la poetessa della sensualità. (Dalla Prefazione di Aldo Penna)


Margherita Ingoglia ha studiato Lettere alla facoltà di Palermo. Residente a Sambuca di Sicilia, vive oramai da alcuni anni a Palermo. Ha svolto uno stage giornalistico a Partinico presso l’emittente Telejato . Ha ricevuto svariati premi, attestati di merito e un diploma d’onore per le sue composizioni che sono presenti anche sul sito di Rai News. Nel 2006 pubblica il suo primo libro di poesie, Aldebaran, Iuculano Editore, vincitore del primo premio internazionale “Vincenzo Navarro”. Alcune sue liriche sono presenti in antologie e riviste letterarie. Ha scritto per il Giornale di Sicilia, LinkSicilia, Blog - Sicilia, SicaniaNews, I Siciliani giovani, ed ha collaborato con l’emittente Tele Radio Sciacca e Telejato. Attualmente scrive per la Pagina Riformista, La Voce di Sambuca e SiciliaInformazioni.

In libreria l’opera teatrale di Nicola Lo Bianco “I tempi del poeta in piazza. Omaggio a Ignazio Buttitta”, pp. 98, euro 8



In libreria l’opera teatrale di Nicola Lo Bianco “I tempi del poeta in piazza. Omaggio a Ignazio Buttitta”, Prefazione di Salvatore Di Marco, Testimonianza di Paride Benassai, Con scritti di Natale Tedesco, Dario Fo, Salvo Licata, Leonardo Sciascia, Michele L. Straniero, Evgenij Aleksandrovič Evtušenko (Ed. La Zisa, pp. 96, euro 8)

Abbiamo immaginato Ignazio Buttitta negli ultimi giorni della sua vita, ripiegato su se stesso, come a fare un consuntivo di tutto ciò che ha animato i suoi sentimenti di uomo e di poeta: dall’amarezza per la diffidenza verso il suo impegno politico e civile alla consapevolezza di essere essenzialmente un poeta, il cantore di un popolo in un momento fervido e drammatico della sua storia. Un Buttitta di fronte alla morte che chiama a raccolta i protagonisti delle sue opere, di un tempo ormai lontano e trapassato, (...) quando, appunto, tutto si può raccontare da un punto di vista alto, come una favola “bella” da rappresentare, da mettere in scena, in un gioco speculare tra cielo e terra, tra ciò ch’è chiuso nel suo accadimento e ciò che rimane. (dall’Introduzione dell’autore)

Nicola Lo Bianco è nato e vive a Palermo, dove ha insegnato Letteratura italiana e Latino nei licei. Si occupa di poesia e di teatro e collabora a diverse riviste con recensioni e brevi saggi critici su autori contemporanei. Ha pubblicato Rapsodia del centro storico (Borgonuovosud, 1989), Riflessioni di un insegnante solitario (Borgonuovosud, 1995), Monologo sulla strage degli innocenti (Caputo tipografica, 2003), Lamento ragionato sulla tomba di Falcone (Coppola-Di Girolamo, 2010). Tra le opere teatrali si ricorda la messa in scena di Libertà Provvisoria; Cantica del lupo et altre stelle; Bianchi e Neri; Il muro, il pane, i bambini; I tempi del poeta in piazza; Sanfrasò; Vicolo sedie volanti.

In libreria il racconto storico “il segreto della torre” di Pasquale Braschi (Ed. La Zisa, pp. 48, euro 4,90)


Sembra di vederlo, l’abate Giovanni, nella biblioteca della Torre Alemanna, tutto indaffarato a redigere il registro della Commenda (...) in un giorno di agosto del 1469. (...) A un tratto, però, la sua attenzione è catturata da una pietra squadrata, differente da tutte le altre. Allora prima la guarda incuriosito, poi la osserva con maggiore attenzione, la tocca con le mani, riuscendo infine a leggervi sulla fredda superficie una strana iscrizione in latino: ex castro Corneti. Dal villaggio fortificato di Corneto. Ecco. Da questo momento ha inizio la misteriosa ed emozionante ricerca dell’abate Giovanni. Come messaggi in bottiglie affidate al mare, dalle profondità di un cunicolo sotterraneo riemergono segrete memorie intorno alla città di Corneto, rasa al suolo nell’aprile del 1349. (dalla Prefazione di Rosaria Tenore)

Pasquale Braschi è nato il 3 marzo 1970 a Cerignola. Dopo la maturità classica, consegue nel 1996 la laurea in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Bari. Specializzato in biblioteconomia, ha lavorato presso la Biblioteca comunale di Cerignola. Dal 2001 è operatore di front office e consulente di orientamento presso il Centro Informa del Comune di Cerignola. Nel dicembre 2009 pubblica Viaggio fantastico, L’Autore Libri Firenze, primo classificato nella sezione opere edite del Premio letterario “Alla mensa dei sogni” (edizione 2010). Da circa un anno organizza e modera reading letterari e presentazioni di libri.

In libreria l’opera di Rosario Giuliano “Il tesoretto degli amici” (pp. 112, euro 10)


Con la semplicità e l’entusiasmo di un bambino, l’autore crede nel forte sentimento dell’amicizia e nella collaborazione tra gli uomini. Un mondo migliore è possibile, basta crederci. Un gruppo di amici ci prova, va a vivere a contatto con la natura, proprio nel cuore di Palermo, e grazie all’aiuto del fato o chi per lui, ognuno riesce a realizzare i propri desideri. Una favola moderna, quasi utopica, che ridona speranza. Lo sguardo disincantato dell’autore ci offre il resoconto di una vita sociale, politica ed economica sull’orlo del baratro, ma attraverso un’appendice semiseria prova a cercarne una soluzione con piacevole ironia.

Rosario Giuliano è nato a Palermo nel 1967. Dopo la licenza media ha frequentato l’istituto professionale dei Salesiani, conseguendo la qualifica di operatore specializzato nell’alluminio anodizzato. Dopo anni di precariato e dopo varie lotte sindacali è stato assunto come operaio ausiliario specializzato nell’azienda sanitaria ospedaliera di Palermo. Ispirato dai vari problemi che affliggono la sua città ha iniziato a scrivere e questa è la sua prima pubblicazione.

In libreria il romanzo di Antonio Ammirata “La luna altrove”, Ed. La Zisa (pp. 144, euro 10)


Un bambino, poi un ragazzo, difficile, e da sempre con una sensibilità acutissima nascosta dietro una maschera impenetrabile di indifferenza che niente lascia intuire. Un uomo, un adulto, che forse avrebbe potuto diventare come lui, con il quale comincia un rapporto di sguardi e di cose non dette ma percepite. Intorno, madri, sorelle, amiche, altre storie, altri dolori. La spietata lucidità e la coerenza estrema del ragazzo lo portano a compiere un atto conclusivo di rifiuto, di sottrazione e di cancellazione, dal quale salverà solo le pagine di un taccuino. Con una scrittura attenta e un montaggio quasi cinematografico nella successione delle scene, Antonio Ammirata costruisce un romanzo che ruota intorno alla mancanza di senso delle cose e della vita, o piuttosto, delle vite.

Antonio Ammirata (Palermo, 1972), impegnato nel sociale, si occupa in particolare di infanzia e adolescenza disagiata. Appassionato di letteratura, ha pubblicato la raccolta di poesie “Lacrime dell’anima” (1995) e la silloge poetica “Antologia dell’anima” (2009); altre sue liriche sono contenute in antologie di poesia contemporanea. “La luna altrove” è il suo primo romanzo.

Bagheria (Pa) 24/05/2013, Si presenta il romanzo fantasy “Prect en Rahkoon. Spettro di ghiaccio” di Samuele Vinanzi


Palermo, 23 maggio 2013 - “Prect en Rahkoon. Spettro di ghiaccio” è il titolo del romanzo opera prima di Samuele Vinanzi, che inaugura la collana di letteratura fantasy Terre di Mezzo, mandato in questi giorni in libreria dalle Edizioni La Zisa, che sarà presentato domani (24 maggio), alle ore 17 e 30, a Palazzo Aragona Cutò, villa settecentesca sede del Museo del Giocattolo e della Biblioteca Comunale di Bagheria (Via Consolare, 105), in provincia di Palermo. Interverranno, oltre all’autore, Maurizio Massimo Bianco e Davide Romano.

Il libro: In un universo fantasy popolato da elfi, umani, orchi, nani e altre creature fantastiche, che si muovono in uno scenario politico frammentato, fra terre inesplorate e città sottoposte alla supremazia di potenti Nobili, si disegna la storia di un’amicizia, quella dei giovani Nexos, CristalEyes, Drakarn e Sharx, uniti nel nome elfico di “Prect en Rahkoon”. La loro infanzia felice viene bruscamente interrotta da un evento tragico, che li terrà lontani per dieci lunghi anni. Una volta riuniti, i quattro ritroveranno il loro antico legame, che si porterà dietro anche quell’antico dolore. Compare un nemico misterioso, bramoso di potere, quasi uno spettro del loro passato, che agisce nell’ombra fino a colpirli con una potente magia, e a seppellire il mondo sotto una coltre di gelo. Per i quattro amici inizia così un viaggio, nel tentativo di fermare il maleficio, alla ricerca dei Cristalli Elementali ai quattro angoli del mondo, in un’appassionante corsa contro il tempo che li porterà ad attraversare deserti sabbiosi e fondali marini, canyon smisurati e ghiacciai ai confini del mondo. Un lungo e avventuroso viaggio che li vedrà crescere insieme, sempre più uniti, e rafforzerà quel sentimento di amicizia che li renderà invincibili.

Samuele Vinanzi è nato a Palermo nel 1990. Dopo il diploma, sceglie di frequentare i corsi di Ingegneria Informatica presso l’Università di Palermo. La sua passione per la tecnologia, tuttavia, non riesce a distoglierlo dal suo amore per la letteratura: già dall’età di sedici anni, si cimenta nella scrittura di vari racconti, profondamente ispirato dai luoghi visitati durante i viaggi in Inghilterra, terra della mitologia nordica e culla della narrativa fantasy. Prect en Rahkoon. Spettro di Ghiaccio, la sua opera d’esordio, nasce negli anni che dall’adolescenza lo conducono verso la maturità, un percorso di formazione che s’intravede nei volti, nei sogni e nei sentimenti dei protagonisti, e che affiora in ogni pagina del romanzo.

mercoledì 10 aprile 2013

Le Edizioni La Zisa alla Fiera del libro di Romagna a Cesena dal 13 al 14 aprile.

Le Edizioni la Zisa alla Fiera del libro di Romagna (13-14 aprile). 
Vi aspettiamo! 

Cesena 14 aprile, Si presenta “Inganno padano. La vera storia della Lega Nord” di Fabio Bonasera e Davide Romano


Bologna, 10 aprile 2013 - “Inganno padano. La vera storia della Lega Nord” il saggio dei giornalisti Fabio Bonasera e Davide Romano, prefato da Furio Colombo e mandato in libreria dalle Edizioni la Zisa, e arrivato già alla terza edizione, verrà presentato, nell’ambito della Fiera del libro di Romagna, domenica 14 aprile, alle ore 15 e 45, nella Sala piccola del Palazzo del Ridotto (Palazzo del Capitano), in piazza Almerici, a Cesena. Interverranno, oltre agli autori, Serena Dellamore, giornalista del Corriere di Romagna; Maria Elena Baredi, assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione del Comune di Cesena; Daniele Zoffoli, segretario territoriale del Pd di Cesena; e Cinzia Pagni, capogruppo IdV del Consiglio comunale di Cesena. Gli esponenti politici del Pdl e della Lega Nord, sebbene invitati, hanno comunicato di non voler prendere parte all’iniziativa.

http://www.fieralibroromagna.it/

Il libro: Fabio Bonasera, Davide Romano, “Inganno padano. La vera storia della Lega Nord”,  Ed. La Zisa, prefazione di Furio Colombo, pagine 176, euro 14,90 (ISBN: 978-88-95709-77-2)

Da oltre vent'anni la Lega Nord fa parte stabilmente del panorama politico italiano. Tutti ne conoscono i principali leader, i programmi, le parole d'ordine, la balzana simbologia. Sono pressoché ignoti, invece, taluni aspetti poco virtuosi che la pongono sullo stesso piano delle peggiori consorterie politiche della cosiddetta Prima Repubblica. Questo libro racconta alcuni retroscena volutamente sottaciuti attraverso le testimonianze di coloro che hanno creduto, all'inizio, alle idee moralizzatrici di Umberto Bossi, per staccarsene successivamente quando dalla propaganda si è passati alla gestione del potere. Diventano altresì chiare le ragioni di fondo che stanno alla base del patto d'acciaio che unisce la Lega al partito-azienda di Silvio Berlusconi.

Fabio Bonasera (Messina, 1971), giornalista. Gli esordi professionali nella sua città natale, al Corriere del Mezzogiorno, dopo qualche breve esperienza in alcuni periodici locali. Successivamente, il trasferimento in Veneto, al Corriere di Rovigo, prima di approdare a Il Gazzettino, dove rimane per diverso tempo, occupandosi prevalentemente di cronaca bianca e politica. Attualmente, è direttore responsabile del mensile di Patti (Me) In Cammino.

Davide Romano (Palermo, 1971), giornalista. Ha lavorato per molti anni nell'ambito della comunicazione politica. Ha scritto e scrive per numerose testate ed è stato anche fondatore e direttore responsabile del bimestrale di economia, politica e cultura Nuovo Mezzogiorno e del mensile della Funzione Pubblica Cgil Sicilia Forum 98. Ha pubblicato, tra l'altro: Nella città opulenta. Microstorie di vita quotidiana(2003, 2004), Dicono di noi. Il Belpaese nella stampa estera(2005); La pagliuzza e la trave. Indagine sul cattolicesimo contemporaneo (2007).


Ufficio Stampa "Edizioni La Zisa" - Via Lungarini 60 - 90133 Palermo;  Tel./Fax +39 091 5509295 – Cell. 3284728708; E-mail: stampa@lazisa.it; sito web: www.lazisa.it; Blog: http://edizionilazisa.blogspot.com ; https://twitter.com/La_Zisa

lunedì 8 aprile 2013

Cesena 14 aprile, Si presenta “Inganno padano. La vera storia della Lega Nord” di Fabio Bonasera e Davide Romano



“Inganno padano. La vera storia della Lega Nord” il saggio dei giornalisti Fabio Bonasera e Davide Romano, prefato da Furio Colombo e mandato in libreria dalle Edizioni la Zisa, e arrivato già alla terza edizione, verrà presentato, nell’ambito della Fiera del libro di Romagna, domenica 14 aprile, alle ore 15 e 45, nella Sala piccola del Palazzo del Ridotto (Palazzo del Capitano), in piazza Almerici, a Cesena.
Interverranno, oltre agli autori, Serena Dellamore, giornalista del Corriere di Romagna; Maria Elena Baredi, assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione del Comune di Cesena; e Daniele Zoffoli, segretario territoriale del Pd di Cesena. Gli esponenti politici del Pdl e della Lega Nord, sebbene invitati, hanno comunicato di non voler prendere parte all’iniziativa.


Il libro: Fabio Bonasera, Davide Romano, “Inganno padano. La vera storia della Lega Nord”,  Ed. La Zisa, prefazione di Furio Colombo, pagine 176, euro 14,90 (ISBN: 978-88-95709-77-2)

Da oltre vent'anni la Lega Nord fa parte stabilmente del panorama politico italiano. Tutti ne conoscono i principali leader, i programmi, le parole d'ordine, la balzana simbologia. Sono pressoché ignoti, invece, taluni aspetti poco virtuosi che la pongono sullo stesso piano delle peggiori consorterie politiche della cosiddetta Prima Repubblica. Questo libro racconta alcuni retroscena volutamente sottaciuti attraverso le testimonianze di coloro che hanno creduto, all'inizio, alle idee moralizzatrici di Umberto Bossi, per staccarsene successivamente quando dalla propaganda si è passati alla gestione del potere. Diventano altresì chiare le ragioni di fondo che stanno alla base del patto d'acciaio che unisce la Lega al partito-azienda di Silvio Berlusconi.

Fabio Bonasera (Messina, 1971), giornalista professionista. Gli esordi professionali nella sua città natale, al Corriere del Mezzogiorno, dopo qualche breve esperienza in alcuni periodici locali. Successivamente, il trasferimento in Veneto, al Corriere di Rovigo, prima di approdare a Il Gazzettino, dove rimane per diverso tempo, occupandosi prevalentemente di cronaca bianca e politica. Attualmente, è direttore responsabile del mensile di Patti (Me) In Cammino.

Davide Romano (Palermo, 1971), giornalista pubblicista. Ha lavorato per molti anni nell'ambito della comunicazione politica. Ha scritto e scrive per numerose testate ed è stato anche fondatore e direttore responsabile del bimestrale di economia, politica e cultura Nuovo Mezzogiorno e del mensile della Funzione Pubblica Cgil Sicilia Forum 98. Ha pubblicato, tra l'altro: Nella città opulenta. Microstorie di vita quotidiana(2003, 2004), Dicono di noi. Il Belpaese nella stampa estera(2005); La pagliuzza e la trave. Indagine sul cattolicesimo contemporaneo (2007).


Ufficio Stampa "Edizioni La Zisa"
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