Con l’opera teatrale “Pan”,
del celebre scrittore Charles Van Lerberghe, le Edizioni La Zisa
inaugurano una collana – la prima in Italia - interamente dedicata alla
letteratura franco-belga “Belgica”.
Arriva in libreria: Charles Van Lerberghe, “Pan. Commedia satirica in tre atti,
in prosa”, Testo francese a fronte, Traduzione di Fabrizio Catalano, Edizioni La Zisa,
pp. 216, euro 16,00
Con questa controversa opera
teatrale, in cui Charles Van Lerberghe immagina che il dio Pan, resuscitato
nella prima notte di primavera nella campagna belga per sovvertire un ordine
politico e religioso creato da secoli di oscurantismo, venga sottoposto ad un
assurdo processo dai benpensanti e da coloro che s’illudono di detenere il
potere e la verità, nasce, nei primi anni del ’900, la drammaturgia del
grottesco. Questa satira della borghesia e del clericalismo, a tratti
sfacciata, a tratti lirica, pervasa di coraggio e di speranza, che debuttò tra
le polemiche al Théâtre Marigny di Parigi, viene per la prima volta proposta ai
lettori italiani.
Charles Van Lerberghe (Gent, 21
ottobre 1861; Bruxelles, 26 ottobre 1907) è stato poeta, drammaturgo e
raffinato narratore. La sua prima pubblicazione, Les flaireurs: breve,
incalzante ed angoscioso dramma che decretò la nascita del teatro simbolista.
Dopo una prima raccolta di liriche, Entrevisions, Van Lerberghe reinventò,
nella luce del panteismo, il mito della genesi, del peccato originale e della
ribellione a Dio: La chanson d’Ève è da molti ritenuto il punto culminante del
Simbolismo. Scrisse alcuni racconti intrisi di mistero e di magia, e tornò al
teatro con Pan: una commedia irriverente, in cui s’invita l’uomo a recuperare
il rispetto della natura che lo circonda.
Fabrizio Catalano (Palermo, 14
ottobre 1975), regista e drammaturgo di fama nazionale, ha tradotto dal
francese testi teatrali e liriche di Charles Van Lerberghe, Georges Rodenbach,
Émile Verhaeren, Auguste de Villiers de l’Isle-Adam.
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