Dall’inizio
del 2016 è disponibile il nuovo lavoro del pastore Eugenio Stretti, edito dalla
casa editrice palermitana La Zisa. Fin dal titolo è possibile inquadrare il
tema del libro: Testimoni della libertà. Donne e uomini tra fede e storia.
Questo agile libro sviluppa, attraverso il racconto della vita di alcune
importanti figure storiche del protestantesimo nazionale e internazionale, un
ricordo, rivolto alle giovani e alle meno giovani generazioni, e un monito: non
dimenticare, nella nostra opera di testimonianza dell’Evangelo, le donne e gli
uomini che ci hanno fin qui preceduto, attraverso significativi episodi di vita
e di lotta.
Le figure
prese in esame sono diverse e varie, oltre che importanti, e annoverano nomi
noti per la nostra storia nazionale – pensiamo all’azione politica e antifascista
di Vincenzo Paolo Nitti – e altri di respiro più letterario e internazionale:
si pensi alle poetesse Emily Dickinson e Sylvia Plath, di cui, magari,
conoscevamo poco del «cristianesimo familiare» e dei grandissimi contributi
portati alla libertà dalla religiosità formale. Ma quali sono i motivi che portano
Eugenio Stretti a scrivere di questi personaggi, quali gli snodi? Evidentemente la parola chiave è libertà. E
nel periodo storico attuale, nel quale questa viene abusata, distorta e piegata
alle esigenze più disparate, l’autore, in maniera asciutta, la riconduce, senza
forzature, su campi cari alla nostra tradizione: essa infatti non può
discostarsi dal concetto di testimonianza, ben espresso e rappresentato dalla
cronaca, volutamente asciutta, del credo, del pensiero e dell’azione di queste
donne e di questi uomini. In tempi di cui rischiamo di perdere il confronto per
la nostra testimonianza nel mondo, è importante non perdere di vista gli esempi
di lotta per la libertà di sorelle e fratelli del passato. L’intenzione non è
eleggerli a monumenti lontani e irraggiungibili cui tendere; l’intenzione è
rinvigorire, ristorare noi stessi nel nostro credere e nella nostra azione
sociale.
E questa
considerazione non trova osta colo nelle differenze di genere e di provenienza,
che caratterizzano la persona, ma non l’opera di testimonianza in determinati
momenti storici descritti. Perché oggi, in fondo, dovrebbero? In queste pagine,
vi è un’esortazione al recupero delle differenze, affinché, anzi, queste rappresentino
oggi una ricchezza di doni e talenti da mettere a frutto nella nostra opera di
testimonianza.
Una testimonianza,
poi, che Stretti ci racconta spesso come una lotta laica contro gli ostacoli posti
dagli oppositori all’unità d’Italia, prima, e contro il giogo di coloro che non
la volevano libera, dopo. In questa chiave, come ben illustrato anche dalla postfazione
di Francesco Paolo Barbanente, molto interessanti risultano i legami, spesso
forti, che queste donne e questi uomini intessevano con la Massoneria: un
ambiente laico e anticlericale, molto variegato, avverso perlopiù alla Chiesa
cattolica, in lotta per l’unità e la libertà. Una sezione del libro è poi
dedicata a un’analisi del pensiero evangelico e al mondo moderno, con
particolare riferimento alle esperienze di E. Dickinson e di Alfredo Poggi. In
questa sezione vi è occasione per ulteriori analisi dell’opera di grandi
protagonisti di questa storia neoprotestante, come Giuseppe Gangale e Giovanni
Miegge.
Come questo
libro possa raccontare «tanto» in così «poco» è indicativo della sua prosa e
della sua funzione: un’efficace cronaca di avvenimenti che altrimenti rischierebbero
di perdersi, insieme a loro importanti, se non eccezionali, episodi di vita del
mondo evangelico.
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Il volume: Eugenio Stretti, “Testimoni della libertà.
Donne e uomini tra fede e storia, Edizioni La Zisa, pp. 56, euro 10,00 (ISBN
978-88-9911-348-3)
“La testimonianza quotidiana delle proprie
convinzioni religiose e politiche appare nel nostro tempo a livello globale
sempre più problematica. Eppure la mia generazione (1951) e quelle più giovani
sono entrambe debitrici nei confronti di donne e di uomini differenti per doni
e per situazioni esistenziali. La parità
donne-uomini nei percorsi biografici indica la necessità di recuperare la
differenza di genere in secoli nei quali contava poco rispetto al tempo
attuale”. (dall’Introduzione dell’autore)
Eugenio Stretti, pastore valdese a Genova. Poeta
e ricercatore in Storia contemporanea, ha scritto due volumi di poesie:
Universo anteriore (1991) e Il samaritano: silenzio e preghiera (2015). Si è
occupato della storia del movimento evangelico in Italia: Presenza evangelica
in Salento (1990), Le Chiese evangeliche a Venezia (1993), Storia del movimento
pentecostale: le Assemblee di Dio in Italia (1998); con Enzo Pace ha scritto il
volume: Religioni universali: i nuovi movimenti religiosi (2002) e con Italo
Pons ha curato l’introduzione al volume di Jacques Ellul: Il fondamento
teologico del diritto (2012).
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