martedì 26 febbraio 2019

Palermo 6 marzo, Alla libreria del mare si presenta “La marchesa Diana Folch De Cardona De Luna y Aragona. Romanzo in versi” di Cola Francu (Ed. la Zisa)




“La marchesa Diana Folch De Cardona De Luna y Aragona. Romanzo in versi” del misterioso Cola Francu è il titolo dell’opera, pubblicata dalle Edizioni la Zisa, che sarà presentata mercoledì 6 marzo, alle ore 17, presso la Libreria del Mare di via Cala 50, a Palermo.

Insieme all’autore, che per l’occasione rivelerà il suo vero nome, Alfredo Sant’Angelo e Rosalina Costanza. Modera il giornalista Davide Romano.


Il libro: Cola Francu, “La marchesa Diana Folch De Cardona De Luna y Aragona. Romanzo in versi”, Edizioni La Zisa, pp. 60, euro 9,90


Che fine ha fatto la contessa e marchesa Diana Folch de Cardona de Luna y Aragona? Bellissima e meravigliosa donna nata nel 1531 a Palermo, e deceduta a Sabbioneta, nei pressi di Mantova, l’8 novembre del 1559, a ventotto anni. Ella visse la vita come meglio poté, amando, sino alla morte.
A metà tra un romanzo e una poesia, questo è il “canto” di Diana, donna, prima che contessa e marchesa. Come fosse un cantastorie l’autore racconta con delicatezza e affettuosa cura questa storia, come fossero ricordi di un’amica, di una sorella.

L’autore, con lo pseudonimo “Cola Francu”, nato a Giuliana, per amore delle sue origini, ha scritto questo testo, in modo appassionato, durante la sua avanzata età.


lunedì 25 febbraio 2019

Palermo, Aperte le iscrizioni per il corso base di lingua tedesca “Alles Gute!”




Ma chi lo ha detto che il tedesco è difficile? Adesso a Palermo lo si può imparare facilmente! Sono aperte le iscrizioni per il corso base di lingua tedesca “Alles Gute!” organizzato dall’associazione La Tenda di Abramo e dalla casa editrice La Zisa.

Le lezioni, che avranno cadenza settimanale, inizieranno mercoledì 3 aprile, alle ore 18, presso i locali dell’Associazione culturale La Tenda di Abramo, in via Vann'Antò 16, a Palermo.

Il corso, che sarà tenuto da un insegnante madrelingua qualificato, ha un costo complessivo di soli 90 euro (materiale incluso) per 5 incontri di 2 ore ciascuno. A richiesta, al termine del corso verrà rilasciato un attestato.

Di seguito il calendario delle lezioni: 3, 10, 17, 24 aprile e 8 maggio 2019.

Le iscrizioni dovranno pervenire entro e non oltre il 29 marzo.  


Info: cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com

In arrivo fra gli scaffali delle librerie il saggio di Pellegrina Barbiera, “Tra noi e l’Universo. Il rapporto tra la verità di 'fede' e la verità di 'scienza' nel corso della storia dell’umanità e nella società contemporanea”, Edizioni La Zisa, pp. 80, euro 12,00




Una donna si confronta con le insopprimibili domande che interrogano ogni essere umano fin dalla notte dei tempi


Attraverso un excursus dal sapore storico, filosofico e religioso, Pellegrina Barbiera l’autrice tenta di dare una spiegazione ai suoi perché, domande che non soltanto fanno parte della sua storia, ma di quella di tutti noi. Ella stessa scrive: «Osservando il cielo nelle notti chiare e limpide d’estate mi capita spesso di provare una grande sensazione  di stupore e di meraviglia, per cui prendo consapevolezza che in natura esiste un principio diverso da quello della casualità meccanica e riconosco il buon Dio come creatore dell’universo».


Pellegrina Barbiera è nata a Caltabellotta, piccolo paese della provincia di Agrigento. Nel 1980 consegue la laurea in “Economia e Commercio” presso l’Università di Palermo e appena conclusi gli studi lavora immediatamente in banca fino al 2013. In pensione entra a far parte dei “Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia”, movimento cattolico femminile impegnato a difendere il ruolo della donna e della fede in ogni ambito della società odierna. L’amore e la ricerca di se stessa la portano a scrivere questo resoconto storico che possiede anche nozioni di filosofia e di religione, muovendosi in un percorso personale di conoscenza, che oggi viene pubblicato.

Arriva in libreria l’opera di Franco Marchese, “Residence Rotoli. Un racconto delle storie vissute all’interno del cimitero di Palermo”, Edizioni La Zisa, pp. 180, euro 14,00




Con attenzione e dedizione, l’autore racconta il cimitero di Santa Maria dei Rotoli di Palermo; lo fa con la cura tipica di chi lo ha servito con impegno in qualità di direttore, di chi si è speso con energia e responsabilità, conscio che il camposanto rappresenta il luogo dell’ultimo riposo di persone che hanno avuto una vita, hanno amato e che, a loro volta, sono stati amati. Proprio per questo Franco racconta e “fa raccontare” questo sacro luogo ai defunti, quelli che “abitano” questo Residence, compresi i suoi congiunti che, con affetto, immagina abitare questo luogo. Gli abitanti di questo Residence raccontano anche se stessi, e, dalle loro parole, traspare, chiarissima, tutta la vicinanza e la tenerezza con cui l’autore guarda a coloro che non sono più su questa terra, ma fanno parte di una “nuova dimensione”.

Francesco Marchese, conosciuto come Franco, nasce nel 1955 a Villabate (PA). Piccolissimo si trasferisce con la famiglia a Palermo. Cresciuto tra i Carmelitani Scalzi di Santa Teresa alla Kalsa e impegnato sin da giovane con l’Azione Cattolica nel volontariato, inizia a lavorare come educatore presso l’Opera Pia Solarium; si impegna anche con spettacoli parrocchiali e, durante uno di questi, conosce Paola, che sposa nel 1983. Dal loro matrimonio nascono tre figli: Valentina, Vincenzo e Giovanni. Dal 1996 Franco sarà dipendente del Comune di Palermo finendo la sua carriera ai Servizi Cimiteriali fino a diventarne Direttore, mentre la moglie, insegnante di Scienze al Vittorio Emanuele (dove ebbe la gioia di essere collega del beato don Pino Puglisi), sarà poi trasferita all’itis Alessandro Volta. Nel luglio del 2000, dopo aver lottato a lungo contro il cancro, resta vedovo: Paola muore all’età di 40 anni, amata dai suoi alunni. La sua ultima scuola le dedicherà il laboratorio che con ostinazione volle costruire e attrezzare.


mercoledì 13 febbraio 2019

Il debutto letterario di Marco Palumbo. “Sogno (e mistero) di una Sicilia a stelle e strisce” di Riccardo Arena (Giornale di Sicilia, 13 febbraio 2019)



«La stella mancante» e il viaggio nella Trinacria che poteva essere

L’avveniristica Sicilia del 2000 ha il treno superveloce che collega Palermo e Catania, le autostrade senza buche né interruzioni, i grattacieli e le spiagge tipo Malibù e Miami Beach, il turismo e il mare 365 giorni l’anno, i giovani parlano come lingua madre solo l’inglese, anzi l’americano, e chiamano italiani gli stranieri, la Patria è a stelle e strisce e lontana 10mila miglia, ma collegata con re-golari voli di linea diretti. La Sicilia di Marco Palumbo, 54 anni, dirigente regionale alla sua prima fatica letteraria, è una stella, la stella che non c’è e che sarebbe potuta essere, «La stella mancante» (Edizioni La Zisa, 207 pagine, 14 euro, prefazione di Rino Francaviglia) della bandiera americana. In un romanzo gradevole, ben scritto da un esordiente, Palumbo immagina la… tanto immaginata e discussa, possibile annessione della Sicilia agli Stati Uniti, con la sua trasformazione, nel 1950, nella quarantanovesima stella della bandiera americana. Con un governatore che si chiama Alfio Caruso, una conturbante bellezza siculo-americana, di Catania, che si chiama ovviamente Agata, e un professore, il protagonista, Alex Collins, docente di Harvard, che arriva a Palermo per partecipare alle celebrazioni del cinquantennale dell’annessione ma si porta dietro, a sua insaputa, un mistero familiare risalente alla Liberazione da parte delle truppe alleate. Un mistero che Collins andrà scoprendo a poco a poco, in un crescendo che affronta anche questioni irrisolte e ancor oggi controverse, come quella del bandito Giuliano. Perché anche nella Sicilia yankee c’è la mafia. Ma questa è un’altra storia, anzi la solita storia. Purtroppo. (* RAR*)

Il dirigente regionale all’esordio con un romanzo in cui l’Isola è annessa agli Stati Uniti, ci sono grattacieli, un treno superveloce fra Palermo e Catania ma la mafia...

lunedì 11 febbraio 2019

Palermo 21 febbraio, Alla libreria Macaione-Spazio Cultura si presenta “Taste of America. Un viaggio 'coast to coast' fra ricette, curiosità, tradizione e storia” (Ed. La Zisa) di Barbara Cucinella



Appuntamento giovedì 21 febbraio, alle ore 17, alla libreria Macaione-Spazio Cultura di via Marchese di Villabianca 102, a Palermo, per uno speciale viaggio culinario nel Nuovo Mondo col libro di Barbara Cucinella, “Taste of America. Un viaggio 'coast to coast' fra ricette, curiosità, tradizione e storia”, pubblicato dalle Edizioni La Zisa, e interamente dedicato alla vera cucina tradizionale made in Usa.

Ad accompagnarla in questo saporito itinerario il rinomato chef americano Billy, titolare del ristorante “Billy’s Food” di Mondello (Palermo); Claudia Magistro, foodblogger e scrittrice; e il medico statunitense Jakki Lima, da molti anni residente in Italia. Modererà il giornalista Davide Romano




venerdì 8 febbraio 2019

"Porti chiusi ai migranti. La società civile: ora disobbediamo" di Alessandra Turrisi (Giornale di Sicilia, 8 febbraio 2018)


GIUSTIZIA È UMANIZZARE LA TERRA


In occasione della giornata mondiale di preghiera contro la tratta delle persone, le Edizioni La Zisa, a firma dei due direttori editoriali, Giampiero Tre Re e Davide Romano, lanciano un appello alla disobbedienza contro le “leggi ingiuste e inumane”.

GIUSTIZIA È UMANIZZARE LA TERRA


È scritto: ai giusti e ai miti appartiene la terra. Dunque non a chi ne tiene fuori gli altri con la forza. 
Ma cos'è la giustizia? Giustizia è il rispetto della dignità umana, giustizia è umanizzare la terra. Che importa possedere anche tutto il mondo se perdiamo la nostra dignità umana? Chi realizza la propria giustizia guadagna se stesso, chi perde la propria giustizia perde se stesso e perderà alla fine anche la terra. 
Il nostro Paese da sempre è tutto un porto aperto al mondo: per vocazione geografica, per storia e cultura, per civiltà giuridica e fede religiosa e passione civile; stratificazione di valori universali da tutto il mondo e faro nel mondo di valori universali. 
Il nostro Paese è un ponte tra i popoli, che si allunga nel mare culla della civiltà europea e luogo in cui s'incontra l'umanità di tre continenti.
Non facciamo di questo mare, che è di tutti, un lager, una fossa comune, una terra di nessuno in cui vige la sospensione dell'umanità e dei diritti; non facciamone una fortezza, un muro tra l'inferno altrui e il nostro.
Ai responsabili delle strutture di accoglienza diciamo: in nome del popolo italiano, disobbedite! Disobbedire ad ordini abusivi è obbligatorio. 
È giusto disobbedire a leggi ingiuste, inumane, contrarie al diritto alla vita e al dovere di solidarietà, per sostenerla, la vita umana, ovunque fosse in pericolo, per ottemperare all'obbligo di venirle in aiuto, al dovere della compassione.
A chi va per mare in soccorso di vite in pericolo e ne fosse impedito da norme inumane diciamo: salvate vite, disobbedite!
Da persone a persone diciamo a noi stessi: ascoltiamo le ragioni del cuore e le ragioni della ragione: non chiudiamoci nell'egoismo, nei nostri interessi immediati e particolari, nelle nostre piccole convenienze, nella paura del futuro. Apriamo le porte alla speranza, alla fiducia nell'uomo, alla fiducia in noi stessi, al futuro del mondo.

Palermo, 8 febbraio 2019

Giampiero Tre Re e Davide Romano, condirettori delle Edizioni La Zisa di Palermo

Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, Palermo
Luigi Ciotti, Libera, Torino

Peter Ciaccio, Chiesa Valdese, Palermo
Russell G. Ruffino, Chiesa Anglicana, Palermo
Gregorio Porcaro, Libera, Palermo
Sonia Affronti, Impiegata, Palermo
Valeria Bonadies, Commerciante, Barletta (BT)
Petra Borgognone, pensionata, Palermo,
Paola Briccolani, commerciale estero, Castrocaro Terme (FC)
Ettore Castelli, Impiegato, Palermo
Mariapia Cavani, giornalista, Albenga
Salvatrice Chetta, insegnante, Mezzojuso (PA)
Salvatore Coco, Funzionario di Dogana, Valverde (CT)
Carmela Corcella, casalinga, Barletta (BT)
Giacomo Corcella, Agronomo, Barletta (BT)
Maria Luisa Corcella, Ingegnere, Derby (UK)
Chiara De Gregorio, impiegata, Senigallia
Gaetano Giovanni Festa, presbitero ortodosso, Palermo
Nicola Grato, insegnante, Mezzojuso (PA)
Angela Grazioso, Ortottista, Falconara (AN)
Giuliana Iannucci, Impiegata, Alessandria
Lanzetta Angelo, Impiegato, Palermo
Antonino Lanzetta, pensionato, Castrocaro Terme (FC)
Rosetta Magnani, Impiegata, Forlì
Fabio Mantellini, Professore, Urbino (PU)
Paolo Maria Manzalini, Medico, Cernusco sul Naviglio (MI),
Emanuela Mei, casalinga, Senigallia (AN)
Miriam Ortensia Morello, studentessa, Genova
Pietro Noccioli, Informatore scientifico del farmaco, Roma
Salvo Ognibene, Libero professionista, Menfi (AG)
Daniela Orioli, Insegnante, Castrocaro Terme (FC)
Michela Piazzolla, Insegnante, Barletta (BT)
Riccardo Raffaelli, Operaio, Osimo (AN)
Roberto Raffaelli, Assistente Tecnico, Ancona
Isabella Ramassa, Assistente Eures, Responsabile immigrazione, Moncalieri (TO)
Maria Stella Reitano, insegnante, Roma
Federica Scarafiotti, Farmacista, Hone (AO)
Franca Scarfia, Impiegata, Alessandria
Roberto Tre Re, Consulente finanziario, Palermo
Michele Vilardo, docente, Partinico (PA)
Andrea Volpe, Ingegnere, Palermo
Maria Teresa Zito, insegnante, Palermo
Rita Raimondo, insegnante, Palermo
Giuseppe Gambino, impiegato, Gela.
Rosalba Ingrassia, sarta, Palermo
Maurizio Catalano: Maurizio Catalano, funzionario, Treviso
Filippa  La Ferrera, insegnante, Gela
Roberto Mammina, impiegato, Palermo
Giovanna salamone insegnante  Genova
Cutrera Angela Anna. Inserviente. Palermo
Arianna Provenza  insegnante, Palermo
Silvana Fanduzza insegnante,Palermo
Antonella Caronia, insegnante, Palermo
Maria Gullo, impiegata, Torino
Lucia Calabrò, insegnante, Palermo
Maria Zangari impiegata, Roma
Rosalia Gullo, impiegata, Monreale
Roberto Valerio Lopes, insegnante, Palermo
Maria Carmela Giangrosso, impiegata, Torino
Carmelo Polito, funzionario dello Stato, Palermo.
Natale Rosato, pensionato, Trani.
Giacomo Giusto Ripari, pubblico funzionario Palermo
Letizia Scibilla, impiegata, Palermo
Chiara Scandaletti, architetto, Roma
Giampaolo Corradi, biologo, Roma
Matilda Corradi, studentessa, Roma
Francesco Corradi, bambino, Roma
Ombretta Fabiani, Dottoressa, Roma
Annalisa Fontana, informatico, roma
Paolo Autorino, dipendente PA, Roma
Ilaria Autorino, studentessa, Roma
Federico Autorino, studente, Roma
Costanza Manni, Insegnate, Roma
Gianfranco Crimi, dipendente PA, Roma
Livia Crimi, studentessa, Roma
Marco Crimi, studente, Roma
Valerio Crimi, studente, Roma
Fabio Aita, Impiegato, Roma
Monica Sposato, Insegnante, Roma
Marco Martinelli, Impegato, Roma
Vincenza Chiantore, Biologa, Roma
Gabriele Marchetti, Medico, Parigi
Fabio Fratteggiani, Avvocato, Roma
Stefano Vasselli, Direttore Musicale, Roma
Barbara Ceccarini, Farmacista, Roma
Paolo Avesani, Impiegato, Roma
Alessandra Berardi, Insegnante, Roma
Stefano Ascenzi, Impiegato, Roma
Maria Enrichetta Lippi, Medico, Roma
Donatella Bossi
Valeria Mezzasoma, studentessa, Roma
Paolo Scandaletti, giornalista, Roma
Laura Scandaletti, archeologa, Roma
Giustina Scandaletti, giornalista Roma
Marta Benetollo, pensionata, Città della Pieve (PG)
Eugenia Puleo, anestesista, Roma
Mauro Santini, capitano di lungo corso, Frosinone
Donatella Bossi, pensionata, Roma


Per sottoscrivere l’appello basta inviare una mail a: lazisaeditrice@gmail.com o telefonare allo 091 5509295 o al 327 9053186 o mandare un messaggio WhatsApp sempre al 327 9053186. E’ anche possibile sottoscrivere l’appello attraverso la pagina Facebook della casa editrice (https://www.facebook.com/casaeditricelazisa/)

mercoledì 6 febbraio 2019

Palermo venerdì 22 febbraio, Alla chiesa anglicana un pomeriggio dedicato ai Templari



Appuntamento venerdì 22 febbraio, alle ore 17, presso i locali della Chiesa anglicana “Santa Croce” di via Roma 467A, a Palermo, per passare un piacevole pomeriggio parlando di Templari, i leggendari e discussi cavalieri che hanno attraversato la storia dell’Occidente, come in parte dell’Oriente, per arrivare sino ai nostri giorni. L’occasione sarà offerta dalla presentazione dell’avvincente romanzo storico di Francesco Alliata, “Il segreto dei Templari”, pubblicato dalle Edizioni La Zisa. Ne discuteranno: Mario Pavone, Balivo (la più alta autorità in ambito regionale) di Sicilia dell’ORDO SUPREMUS MILITARIS TEMPLI HIEROSOLYMITANI – O.S.M.T.H., Gran Priorato d’Italia; Russell Ruffino, Teologo e Pastore della Chiesa anglicana “Santa Croce” di Palermo; Giovanni Maria Alongi, Cavaliere Grande Ufficiale; Nunzio Rimaudo, Monsignore Protopresbitero della Chiesa Ortodossa di Costantinopoli e Ministro delle Attività Umanitarie OSJ; e Davide Romano, giornalista e presidente dell’associazione La Tenda di Abramo – Culture e religioni in dialogo che organizza l’evento insieme alla casa editrice La Zisa.


Il libro:  Francesco Alliata, “Il segreto dei Templari”, Edizioni La Zisa


Giorgio De Santis è un professore di botanica che, casualmente, viene in possesso di alcune informazioni “riservate” che possono aiutare a ritrovare uno dei tesori più misteriosi dell’antichità, quello dei Templari. Comincia, novello Indiana Jones, un pellegrinaggio avventuroso che lo porterà ad attraversare mezza Europa e l’Africa del nord, sfuggendo a criminali incalliti e archeologi senza scrupoli, per far ritorno, infine, al suo lavoro e ai suoi affetti.

Francesco Alliata è stato un imprenditore, produttore cinematografico e regista italiano. Nasce a Palermo nel 1919, è Duca di Salaparuta e XIV Principe di Villafranca e del Sacro Romano Impero. Studia giurisprudenza e, in collaborazione con Roberto Rossellini, fonda la Panaria Film, che produrrà, tra gli altri, Vulcano con Anna Magnani e La carrozza d'oro di Jean Renoir. Nel 2012 pubblica il “Segreto dei Templari” per le Edizioni La Zisa; nel 2015 esce “Il Mediterraneo era il mio regno” per Neri Pozza Editore. È scomparso il 1 luglio 2015.

martedì 29 gennaio 2019

Palermo venerdì 1 febbraio, Alla Real Fonderia presentazione del libro del maestro Tregor Russo, “Catarsi redentrice. Poesie”, Edizioni La Zisa



Presentazione venerdì 1 febbraio, alle 17, presso la Real Fonderia, sita nell’omonima piazza, a Palermo, del volume del maestro Tregor Russo, “Catarsi redentrice. Poesie”, Edizioni La Zisa. Interverranno, insieme all’autore, Alfredo Sant’Angelo e Davide Romano



Il libro: Tregor Russo, “Catarsi redentrice. Poesie”, Edizioni La Zisa, pp. 56, euro 9,90 (ISBN 978-88-31990-03-5)

La catarsi del titolo è il moto dell’anima che attraversa le poesie di Tregor Russo. Il leitmotiv della raccolta è il desiderio (che sia di vita, morte o amore). Affidandosi ad un immaginario suggestivo, ancestrale e a tratti apocalittico, l’autore ci trascina verso il suo abisso. Ma nonostante la vertigine della caduta dia la sensazione di ebbrezza, in realtà quello che spinge le poesie di Russo è un movimento verticale: una salita, una redenzione che si finge precipizio. Catarsi Redentrice si dispiega pagina dopo pagina secondo questa ambivalenza; fra redenzione e dannazione, fra le luci e le ombre dell’uomo.

Tregor Russo è nato a Menfi (Ag) nel 1978. È insegnante accademico di musica, nonché artista internazionale, compositore, arrangiatore, cantante, polistrumentista e poeta. Catarsi Redentrice è la sua opera prima.

domenica 27 gennaio 2019

Il romanzo della peruviana Alcira Acosta. “Anna, la donna Inca che lotta per i propri sogni” di Salvatore Lo Iacono (Giornale di Sicilia, giovedì 24 gennaio 2019)




«Pianto nel ventre» è un piccolo vademecum contro ogni avversità. Sudamericana naturalizzata, ormai a Palermo è leader motivazionale per le donne del suo Paese. Il racconto è stato «benedetto» da Paulo Coelho, che la incita: scrivere è un atto di coraggio

Una peruviana ormai residente in Sicilia, a Palermo, e un libro, il suo, un racconto lungo «benedetto» da Paulo Coelho. Proprio una dedica di supporto e incoraggiamento («Combatti per i tuoi sogni e i tuoi sogni combatteranno per te, segui i sogni e ascolta il tuo cuore. Scrivere è un atto di coraggio. Che Dio ti benedica») dello scrittore brasiliano di fama planetaria apre il volume. La peruviana Alcira Acosta è una leader motivazionale e fonte di ispirazione per migliaia di donne, specie nell’America centrale e meridionale, una drammaturga e ha portato i suoi monologhi e lavori teatrali in giro per il mondo, dal 2012 anche in Italia.

Il suo racconto «Pianto nel ventre» (85 pagine, 9,90 euro) pubblicato dalla casa editrice palermitana La Zisa, è un piccolo vademecum contro ogni avversità («che arrivano nel momento meno sperato»), un messaggio di coraggio e speranza, un invito a reagire, nella convinzione che «la tristezza travolge quelli che lo permettono», non quelli che si ribellano e la affrontano.

La protagonista del libro di Alcira Acosta è Anna Vilchez, peruviana di orgogliose origini inca, la cui parabola esistenziale è fatta di alti e bassi, fra Perù e Italia (una storia di sfruttamento nei panni di migrante, una storia d’amore nata fra Palermo e San Vito Lo Capo, un matrimonio lungo quindici anni, interrotto da una tragedia aerea, un ritorno in patria); Anna vivrà una graduale evoluzione, che la condurrà alla fede in Dio, ma soprattutto sperimenterà il sapersi mettere in gioco continuamente da donna, moglie, amica e madre, prima spettatrice incredula e ferita per gli errori della figlia Hazé, poi al suo fianco, senza dubbi. (*SLI*)

mercoledì 23 gennaio 2019

In libreria: Alfio Gennaro, “La radice del baobab”, Prefazione di Sino Mazza, Edizioni La Zisa, pp. 128 con illustrazioni, euro 12,00





«Mi ha spinto a scrivere il bisogno di comunicare le emozioni che tante volte, nei giorni trascorsi in Africa, mi hanno scosso l’animo, nel bene e nel male. Sensazioni difficilmente esprimibili sulla carta, ma sicuramente scolpite nel cuore di chi, almeno una volta, si è trovato in quelle terre lontane. Ho sentito il bisogno di quei tanti uomini, neri o bianchi che siano, conosciuti nel mio vagabondare sulle piste africane, uomini e naturalmente anche donne, che hanno dedicato interamente la loro vita a questa terra che quasi sempre li ha ripagati offrendo loro il fascino dei suoi “ritmi d’amore”. Ricorderò proprio questi uomini e le situazioni in cui li ho conosciuti, ma principalmente cercherò di capire io stesso, mentre ve ne parlo, il segno che hanno lasciato nel mio animo. Cercherò di scoprirlo insieme a voi...».

Alfio Gennaro, palermitano, medico specialista ginecologo, esperto di etnoantropologia africana e medicina tropicale, da oltre 28 anni viaggia in Africa nelle regioni più remote venendo a contatto con le tribù più primitive. Ha collaborato con il Touring Club Italiano e il Touring Club Suisse rispettivamente per l’aggiornamento di “Africa facile e no” e “Transafrique”. In occasione della Medivacanze 1984 ha allestito una mostra etnologica e presentato alcuni documentari cinematografici di suoi viaggi africani, sponsor la British Leyland. Presso il Laboratorio d’If in collaborazione con Lega Ambiente e Cooperazione Internazionale Sud Sud ha presentato i cortometraggi L’inquinamento del fiume Athi e L’Occidente inquina l’Africa (Kenia 1987). Da nove anni si occupa quasi esclusivamente delle tradizioni e dei popoli dell’Etiopia su cui sta realizzando dei cortometraggi. Su una sua spedizione nella valle del fiume Omo Bottego (Etiopia meridionale – confine Sudan) è stato recentemente pubblicato un libro (Father, Abba, Padre, Gaefra Editore). Ha concluso la sua esistenza lavorando in Africa negli ultimi anni per Medici senza frontiere.

martedì 15 gennaio 2019

Arriva in libreria: Cola Francu, “La marchesa Diana Folch De Cardona De Luna y Aragona. Romanzo in versi”, Edizioni La Zisa, pp. 60, euro 9,90



Che fine ha fatto la contessa e marchesa Diana Folch de Cardona de Luna y Aragona? Bellissima e meravigliosa donna nata nel 1531 a Palermo, e deceduta a Sabbioneta, nei pressi di Mantova, l’8 novembre del 1559, a ventotto anni. Ella visse la vita come meglio poté, amando, sino alla morte.
A metà tra un romanzo e una poesia, questo è il “canto” di Diana, donna, prima che contessa e marchesa. Come fosse un cantastorie l’autore racconta con delicatezza e affettuosa cura questa storia, come fossero ricordi di un’amica, di una sorella.

L’autore, con lo pseudonimo “Cola Francu”, nato a Giuliana, per amore delle sue origini, ha scritto questo testo, in modo appassionato, durante la sua avanzata età.

mercoledì 9 gennaio 2019

Le Edizioni La Zisa e l’associazione La Tenda di Abramo indicono il concorso “Poesie per Dio, quasi una preghiera”


La casa editrice “La Zisa” e l’associazione culturale “La Tenda di Abramo – culture e religioni in dialogo” indicono un concorso per la selezione di opere poetiche a tema religioso per promuovere la cultura, la poesia e la fede quali mezzi idonei a valorizzare gli ideali umani e il dialogo.
La partecipazione è riservata a componimenti inediti (massimo 30 righe) a tema religioso su ogni aspetto della fede delle diverse tradizioni religiose e cristiane e vi possono partecipare autori italiani e stranieri.

I lavori devono essere inviati, entro e non oltre il 31 marzo 2019, all’indirizzo e-mail: lazisaeditrice@gmail.com, in formato doc o pdf, inserendo anche le proprie generalità, l’indirizzo e-mail, il proprio recapito e numero telefonico. Si consiglia anche di allegare all’elaborato un breve profilo dell’autore.

La segreteria comunicherà tempestivamente le opere selezionate che andranno a comporre l’antologia poetica di raccolta di tutti i lavori finalisti, antologia edita dalla casa editrice “La Zisa” che avrà per titolo “Poesie per Dio, quasi una preghiera”.

Per richiedere ulteriori informazioni inviare una mail a: lazisaeditrice@gmail.com oppure telefonare ai numeri 091 5509295 e 327 9053186.



martedì 8 gennaio 2019

“PICCOLI E BELLI LA SCOMMESSA DEGLI EDITORI” di Marta Occhipinti (Repubblica-Palermo, 28/12/2018)





C’è chi, come La Zisa, festeggia i trent’anni di attività e chi, ultimo arrivato, Ideestorte, preferisce immaginare illustrazioni per bambini. E, ancora, chi vince un premio per le copertine, è il caso di Corrimano, e chi rilancia una rivista, Kalòs, dedicata a teatro e danza. Il mondo dell’editoria palermitana prova a stare al passo di un presente difficile e, al netto delle chiusure di duepunti e Edizioni di passaggio, la situazione, pur se di resistenza, non sembra affatto disperata. Anzi racconta di giovani che ci credono, nella carta, accettano la sfida e decidono di ripartire da Palermo. (…)

Chiudere, convertirsi al digitale o reinventarsi? Meglio, resistere nella giungla del fare libri. A Palermo c’è chi lo fa da trent’anni, come le Edizioni La Zisa, casa editrice palermitana coraggiosamente indipendente che ha appena tagliato il traguardo di un anniversario importante. E c’è chi lancia la sfida con programmi editoriali piccoli ma intraprendenti. «Molti cercano di formare i lettori, noi cerchiamo di dare loro nuovi messaggi e lo facciamo da anni con un catalogo che ha deciso di stare “dalla parte sbagliata”», dice Davide Romano, condirettore de La Zisa, davanti a un catalogo che pur mantenendo la vecchia identità legata alle indagini del pool antimafia con i testi di Falcone e Chinnici, guarda sempre di più al mercato estero con traduzioni inedite della letteratura slava e ricettari sulla cucina del mondo venduti agli italiani all’estero. «Guardiamo a Usa e Russia, ma anche a Malta e alla Grecia - dice Romano – pubblichiamo circa 50 novità l’anno. Il nostro mestiere di editori è lanciare messaggi in bottiglia».  (…)

mercoledì 2 gennaio 2019

Palermo 19 gennaio, Alla Chiesa anglicana un caffè con… il celebre e discusso teologo e paleontologo gesuita Teilhard de Chardin




Un caffè con... Teilhard de Chardin, teologo e paleontolo gesuita. Appuntamento sabato 19  gennaio, alle ore 17, presso i locali della Chiesa anglicana “Santa Croce” di via Roma 467A, a Palermo, per passare un piacevole pomeriggio discutendo del saggio di Giovanni Ivano Sapienza, “L’unione creatrice. Amore e creazione secondo Teilhard de Chardin”, Edizioni La Zisa, insieme ai teologi Augusto Cavadi e Giampiero Tre Re e al pastore e teologo anglicano Russell Ruffino. Modererà Davide Romano, giornalista presidente dell’ l’associazione La Tenda di Abramo – Culture e religioni in dialogo che organizza l’evento insieme alla casa editrice La Zisa.


Il libro: Giovanni Ivano Sapienza, “L’unione creatrice. Amore e creazione secondo Teilhard de Chardin”, Edizioni La Zisa, pp. 250, euro 16,00

Teilhard de Chardin, teologo e paleontologo francese, nel corso di una lunga e intensa attività di ricerca, che fu scientifica e spirituale allo stesso tempo, seppe inserire i principi generali dell’evoluzione all’interno di una rigorosa riflessione teologica, capace di interagire con le diverse discipline andando ben oltre le apparenti contraddizioni. Il pensatore francese concepisce la realtà come un continuo divenire che si attua nella forma di un processo evolutivo di interconnessione dinamica degli elementi più semplici con le unità più vaste e complesse, secondo un percorso ascensionale che va dal mondo fisico chimico a quello animale, sino all’umanità autocosciente proiettata verso un Assoluto.
Nell’ambito di questo particolare itinerario speculativo, Giovanni Ivano Sapienza delinea – con un linguaggio puntuale e al contempo accessibile anche ai non addetti ai lavori – un profilo dello scienziato- teologo in cui si evidenziano gli aspetti peculiari del suo pensiero: un pensiero «che collega in un’unica filigrana evolutiva piani e livelli del Reale solitamente presentati dall’indagine conoscitiva come ambiti del tutto irrelati e autonomi. […] Questa visione filosofica complessiva sottende, teologicamente parlando, la non-contingenza del mondo creato e la conseguente necessità morale di un impegno fattivo di trasformazione».

“Chino sulla Creazione che sale verso di Lui, Egli lavora, con tutta la sua potenza, a beatificarla e ad illuminarla. Come una madre, Egli spia il suo neonato”.
Teilhard de Chardin, La mia fede (Comment je crois)


Giovanni Ivano Sapienza nasce a Palermo, dove consegue la laurea in lettere col massimo dei voti. È autore di testi filosofici e letterari. Su Teilhard ha già pubblicato articoli su riviste e il saggio teologico-filosofico Sintesi in Cristo-Omega, l’evoluzione spiritualizzante nel pensiero di Teilhard de Chardin.



venerdì 21 dicembre 2018

Arriva in libreria il saggio di Luigi Zaccaro, «Mafia debole mafie forti. Post-comunità, peccati strutturali e teologia morale “minima”», Prefazione di Giampiero Tre Re, Edizioni La Zisa, pp. 400, euro 18,00




Esiste una connessione tra le mafie, intese come metodo criminale di arricchimento e di predazione umana, e la Chiesa? Può il popolo mafioso intrecciarsi al popolo di Dio? La delinquenza organizzata di tipo mafioso può essere trattata, quindi, come peccato e specificamente “peccato strutturale” nella sua essenza, se si considera che: «La prospettazione di un impalpabile peccato, “personale-strutturale”, di stampo mafioso “individuale” […] sembra, oltre che contraddittoria, in un discorso di coerenza teologico-morale, anche, praticamente non “conveniente”, anzi sicuramente pericolosa per la stessa vita e incolumità del presunto-potenziale “mafioso solitario”»? Il presente volume, il secondo di una trilogia su teologia-Chiesa-mafie, tenta di rispondere a questi interrogativi. L’autore, sapientemente, pone un approccio teologico-morale alle mafie, e, in particolare, alla ’ndrangheta calabrese, offrendone «una aggiornatissima ricostruzione del dibattito ecclesiale, colmando una lacuna finora presente, sullo specifico oggetto del rapporto tra ’ndrangheta e Chiesa».
Il modo d’essere dei mafiosi, degli affiliati, è un sentire complesso, variegato, che impone, per sua essenza, la creazione e la riflessione su un tipo di peccato diverso, ontologicamente differente nella sua genesi e struttura: una sorta di peccato 2.0.

Luigi Zaccaro, nato a Castrovillari (CS) nel 1955, dopo il liceo scientifico, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno superando, in seguito, il concorso di avvocato. Successivamente si è laureato in Filosofia all’ Unical. Ha, quindi, iniziato gli studi teologici presso l’IFT Redemtoris Custos di Rende (CS); l’iter accademico è proseguito presso la PFTIM, Sezione san Tommaso d’Aquino di Napoli, con il conseguimento di baccalaureato, licenza e dottorato in Dogmatica cristologica. Dopo aver superato l’esame per l’ammissione all’ Accademia Alfonsiana-Istituto Superiore di Teologia morale di Roma, ha, ivi, conseguito il dottorato in Teologia morale sistematica. Tiene un corso su teologia/chiesa/’ndrangheta presso l’ITCSPX di Catanzaro, aggregato alla PFTIM. Ha pubblicato La “teologia” dei mafiosi, Napoli 2013; La mafia come peccato strutturale, Roma 2015; Per una teologia della liberazione dalla mafia, Cosenza 2017, con cui ha vinto il Premio san Tommaso “Theologiae Aliis Tradere”, indetto dall’omonima Sezione della PFTIM.

mercoledì 19 dicembre 2018

In arrivo in libreria l’“autobiografia in versi” di Maria Ludovica Moro “Controluce”, Edizioni La Zisa, pp. 104, euro 12,00




Questa raccolta poetica è un’autobiografia in versi, la prima, unica “opera” dell’autrice, la lunga storia di tutta la vita, dei momenti topici di un percorso pieno, intenso e senza sconti. È una personale terapia di autoanalisi contro il dolore e una fonte energetica per combattere la quotidianità sovrastante, un insieme di suoni e ritmi che la fanno vivere e respirare.

Maria Ludovica Moro è nata a Roma nel 1953. Dopo gli studi umanistici – diploma di Liceo classico, diplomi vari di Conservatorio e Laurea in Lettere moderne con specializzazione in Filologia romanza –, ha ricoperto alcuni incarichi presso l’Agenzia di Stampa Montecitorio e il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. In seguito ha lavorato per trentacinque anni nell’area della comunicazione (ufficio stampa, organizzazione di concerti, mostre, convegni, fiere, eventi culturali e sponsorizzazioni) di una grande azienda italiana.
Appassionata ed esperta di scrittura, critica letteraria, musicale, cinematografica, teatrale e televisiva, adora leggere e ascolta giorno e notte la radio. Ha studiato tango argentino, di cui è molto appassionata e che la tiene in allenamento meglio di qualsiasi noiosa palestra. Da tre anni ha lasciato Roma per vivere in Umbria.

martedì 18 dicembre 2018

La casa editrice La Zisa festeggia 30 anni. Oggi alle 16 incontro a Palazzo delle Aquile da Meridionews (17 DICEMBRE 2018)




La casa editrice La Zisa nasce nel 1988 a Palermo e in breve tempo si afferma nel settore dell'editoria di qualità proponendo classici ormai dimenticati e nuovi autori di talento. Oggi è un giorno speciale per la casa editrice, che rivendica con orgoglio di stare «dalla parte sbagliata»: festeggia infatti i 30 anni. E lo fa con un appuntamento in grande stile, che culmina oggi alle ore 16  - presso la Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile - attraverso un incontro che vede molti partecipanti illustri.

All’iniziativa, organizzata con il patrocinio del comune di Palermo, intervengono: Leoluca Orlando, sindaco della Città Metropolitana di Palermo; Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana; Corrado Lorefice, arcivescovo metropolita di Palermo; Barbara Cucinella, agente consolare onorario degli Usa;Gregorio Porcaro, coordinatore regionale di Libera Sicilia;Haralabos Tsolakis, presidente Comunità Ellenica Siciliana Trinacria; Evelyne Aouate, presidente Istituto Siciliano di Studi ebraici; Ibrahima Kobena, presidente della Consulta delle Culture; Rosario Giuè, scrittore e teologo; Davide Romano, condirettore Edizioni La Zisa; e Giampiero Tre Re, condirettore Edizioni La Zisa. Modera: Davide Camarrone, giornalista Rai e scrittore.

Un po’ di noi… Edizioni La Zisa, 1988-2018: trent’anni dalla parte sbagliata (in trenta libri o quasi)
La casa editrice La Zisa, celebra in questi giorni il trentesimo anniversario della propria attività. Si cercherà qui di offrire un breve resoconto del cammino fin qui compiuto e di farlo seguendo un percorso che attraversa una selezione di trenta tra le più significative opere edite per i nostri tipi. Una sommaria periodizzazione di questo trentennale cammino dovrebbe anzitutto distinguere tre grandi tappe all'interno dell'arco di vita della Zisa.

Una prima fase è quella della fondazione in cui si precisa gradualmente la fisionomia della Zisa come un soggetto culturale fortemente legato alla vita ed alla storia politica siciliana e palermitana in particolare. Questa prima tappa si distende lungo l'ultimo scorcio del '900 (1988-1999). Molte le firme autorevoli che hanno scritto per la nascente casa editrice palermitana, tra le quali spiccano quelle di Napoleone Colaianni, Nicola Barbato, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Antonino Caponnetto, Michele di Dio, Mimmo Giarratana, Ennio Pintacuda, Andrea Camilleri, Giancarlo Caselli, Gherardo Colombo, Saverio Lodato, Nino Fasullo, Francesco Michele Stabile, Rosario Giuè.

I temi visitati dai nostri autori in questa prima fase rivelano nette scelte di campo da parte della Zisa, scelte che ritroveremo come una sorta di carattere distintivo delle linee editoriali anche nelle tappe successive.

Tutti gli ambiti del dibattito politico degli anni '90 sono presenti e osservati mantenendo costantemente un punto di vista privilegiato da sinistra: dalla storia politica della Sicilia alla questione morale, alla tensione tra regionalismo e autonomia, dal dibattito interno alla sinistra negli anni '90 al dialogo tra cattolicesimo e cultura di sinistra, per arrivare, proprio al volgere del millennio, alle grandi domande bioetiche sullo statuto ontologico della persona, sulla dignità umana e le nuove sfide ai diritti dell'uomo lanciate dal progresso tecnologico.

Un discorso a sé merita la particolare attenzione dedicata fin dall'inizio alla ricerca sociale sulla storia, i protagonisti, le trasformazioni del fenomeno mafioso e della lotta alla mafia. Attraverso le sue numerose pubblicazioni sull'argomento mafia-mafie, dando spesso spazio e opportunità ai personaggi in prima linea nell'impegno istituzionale e civile contro la mafia di raggiungere direttamente il pubblico, La Zisa ha contribuito fin dagli anni della sua fondazione a far conoscere il carattere proteiforme, pervasivo del fenomeno mafioso, il suo radicamento sul territorio, il suo tipico insediamento culturale nel nostro Meridione, in particolare in Sicilia, i suoi intrecci con l'economia e la politica.

Il secondo periodo nella storia della nostra casa editrice copre all'incirca il primo decennio del nostro secolo e può essere indicato come una fase di transizione. I principali ambiti tematici sono rimasti gli stessi del periodo precedente ma si presentano con una portata ed una estensione maggiori. Nuovi soggetti politici, come la Lega, maturano e si affacciano sulla scena politica alternandosi al governo e, ahimè, talvolta anche nel malaffare, con le formazioni di più lunga tradizione, le quali stanno a loro volta subendo profonde ristrutturazioni ideologiche e di apparato organizzativo. Puntualmente autori come Fabio Bonasera e Davide Romano rilevano queste metamorfosi del panorama del potere nel Paese. Anche lo sguardo su quanto accade nel mondo ecclesiale si allarga fino ad includere altre “tende”, oltre quella dei cattolici, come accade col saggio di Teodoro Balma, con introduzione di Italo Pons e Antonio Di Grado, sulla storia e il martirio dei Valdesi. Anche l'interesse per le cose siciliane si amplia, non limitandosi più in maniera prevalente alla storia politica dell'Isola ma includendo altre prospettive dell'analisi storica della società siciliana, come ad esempio la storia dell'astronomia in Sicilia firmata da Pippo Battaglia e con un'introduzione di Margherita Hack. Infine anche la letteratura scientifica sulla mafia si apre a nuovi argomenti limitrofi a quelli già messi a fuoco nel decennio precedente. Comincia a farsi strada l'idea di una declinazione al plurale del fenomeno, emerge la centralità, la ferocia e la capacità organizzativa della 'ndrangheta. Anche in questo passaggio di consegne tra l'egemonia di Cosa Nostra e le 'ndrine calabresi La Zisa si è riconosciuta un proprio ruolo dando un contributo all'analisi con la pubblicazione integrale, nel 2008, della relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa sulla 'ndrangheta.

Il terzo periodo nella storia della nostra casa editrice abbraccia grosso modo gli ultimi dieci anni e coincide con l'avvento di Davide Romano alla guida della Zisa. Le tradizionali linee editoriali caratterizzate dalla critica sociale e di costume sui temi emergenti della politica e della società civile continuano a prolungarsi, articolarsi e fiorire. Abbiamo, ad esempio, la pubblicazione dell'inchiesta di Sante Sguotti su pedofilia e celibato nella Chiesa di Papa Francesco, le biografie dedicate ai protagonisti della lotta alla mafia, come quella di Paolo Borsellino ad opera di Roberto Rossetti, con prefazione di Nicola Tranfaglia, o il recentissimo Padre Puglisi, raccontato dalla giovane giornalista palermitana Federica Raccuglia, con prefazione di mons. Giancarlo Maria Bregantini.

Ma Davide Romano col suo raffinato gusto letterario imprime anche un segno molto chiaro di novità sulle pubblicazioni della Zisa. Il catalogo si arricchisce così di nuovi generi, collaborazioni e collane, come le Rondini o Nostos, dedicate alla produzione di opere e saggi di poesia, narrativa, inchiesta, culinaria. Contemporaneamente l'orizzonte dell'attività editoriale, pur mantenendo il proprio centro sulla città di Palermo, la Sicilia e l'Italia, come seguendo una propria naturale vocazione si allarga fino a includere culture affini come quella greca o del Vicino Oriente ed abbracciare quel “Mediterraneo esteso” che s'inoltra fino al centro del continente culturale africano. Vedono così per la prima volta la luce in lingua italiana opere del premio Nobel per la letteratura Ghiorgos Seferis (Sei notti sull'Acropoli) le poesie di Ghiorgos Sarandaris (Giorni) le fiabe di Christos Boulotis (Trilogia gattesca) nelle splendide traduzioni di Maria Caracausi, i racconti siciliani di Thomas Valentin, tradotti ed introdotti da Cristina Sanfratello, Poesia nascosta, di Ines De Benedetti, sulla cucina tradizionale ebraica italiana (prefazione di Tobia Zevi), I mocassini di 'Īsā, con la presentazione di Cécile Kashetu Kyenge.

Oggi, La Zisa insieme a tante altre realtà rappresenta un patrimonio civile di Palermo, una riserva di energie morali ed intellettuali, ma sembra non avere alcuna intenzione di smettere di crescere e sviluppare il proprio progetto editoriale. Seguendo le stesse linee di forza che ci hanno condotti fin qui, continuare a produrre il libro sarà solo l'espressione, ma non l'unica, di un'identità originaria e ormai consolidata. L'augurio per la nostra città ed il nostro Paese è che di queste progettualità d'insieme possano esservene miriadi, e continuare ad evolversi come ha fino ad ora fatto La Zisa, nel suo ruolo di impresa intellettuale condivisa, di soggetto politico collettivo, con i suoi ideali di partecipazione, di inclusione, di riduzione delle distanze, di conoscenza reciproca.
Insomma, che possa realizzarsi in qualche misura quell'universo di valori, quel mondo di idee che La Zisa ha finora immaginato e cercato, per la sua parte, di realizzare.

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