martedì 8 novembre 2016

PRIMO CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA E NARRATIVA “JORGOS SEFERIS”

BANDO



La Cattedra di Lingua e Letteratura Neogreca dell’Università degli Studi di Palermo (Dipartimento di Scienze Umanistiche), di concerto con la Comunità Ellenica Siciliana “Trinacria” e col Gruppo Editoriale “Nostos” bandisce il Primo Concorso Internazionale di Poesia e Narrativa “Jorgos Seferis”.

Tramite l’istituzione del Premio Letterario Internazionale di Poesia e Narrativa “Jorgos Seferis” ci si propone di promuovere la diffusione della Letteratura di lingua Greca in Italia e, viceversa, della Letteratura Italiana contemporanea in Grecia e a Cipro, sul doppio e parallelo binario degli autori di già consolidata fama e dei giovani esordienti.

Fuori concorso, e ad insindacabile giudizio del Comitato Organizzatore, sarà conferito un Premio ad un esponente delle Lettere Greche di chiara fama per il complesso della sua opera. In questa prima edizione del Concorso la scelta è ricaduta sul poeta Cipriota Kiriakos Charalambidis.

Il concorso, che è aperto a chiunque voglia parteciparvi, si articola in quattro diverse sezioni:



• Poesia in lingua greca

• Narrativa in lingua greca

• Poesia in lingua italiana

• Narrativa in lingua italiana



I testi classificatisi nelle prime tre posizioni in ognuna delle suddette sezioni saranno pubblicati in un apposito volume collettivo, in originale e nella relativa traduzione italiana o greca, per cura del Gruppo Editoriale “Nostos” – Edizioni La Zisa.

La scelta dei testi finalisti sarà effettuata da due diverse giurie di esperti - una per i testi in lingua greca ed una per i testi in lingua italiana - composte da cinque membri ciascuna, e segnatamente:



Per i testi in greco:

Vincenzo Rotolo, Prof. Emerito di Lingua e Letteratura Neogreca - Università di Palermo

Anna Zimbone, Prof. Ordinario di Lingua e Letteratura Neogreca - Università di Catania

Ines Di Salvo, Prof. Ordinario di Lingua e Letteratura Neogreca - Università di Palermo

Pandelìs Vuturìs, Prof. Ordinario di Letteratura Neogreca - Università di Cipro

Kostas Chatziandonìu, saggista e scrittore



Per i testi in italiano:

Domenica Perrone, Prof. Associato di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea - Università di Palermo

Donatella La Monaca, Prof. Associato di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea - Università di Palermo

Alexandra Zambà, poetessa in lingua italiana e greca, nonché Presidente dell’Associazione dei Ciprioti in Italia “NIMA”

Aldo Gerbino, poeta e saggista, nonché Prof. Ordinario di Istologia ed Embriologia - Università di Palermo

Rino Messina, saggista.



Ogni autore potrà concorrere per una sola sezione e per una sola lingua: per la sezione “Poesia” con un componimento inedito di non oltre 50 versi; per la sezione “Narrativa” con un racconto, egualmente inedito, di non oltre 10.000 battute. I testi dovranno essere inviati in formato esclusivamente cartaceo entro e non oltre il 31 gennaio 2017 (farà fede il timbro postale), in busta chiusa indirizzata come qui di seguito indicato:



Cattedra di Lingua e Letteratura Neogreca

Dipartimento di Scienze Umanistiche

Università degli Studi di Palermo

Viale delle Scienze – Edificio 12

90128 PALERMO (Italy)



Sulla busta, in luogo del mittente, dovrà essere indicato uno pseudonimo; all’interno di essa andrà inserita una busta sigillata di dimensioni più piccole, con l’indicazione del nome e cognome dell’autore, dell’indirizzo, del numero di telefono (fisso e cellulare) e della mail e la dichiarazione che il testo in concorso non è mai stato pubblicato né in volumi e/o periodici a stampa né in volumi e/o periodici online.

Entro il 30 aprile 2017 tutti i partecipanti saranno informati via mail dell’esito del concorso.

L’elenco dei finalisti sarà altresì pubblicato sui seguenti siti:








La cerimonia di premiazione avrà luogo presso l’Università degli Studi di Palermo il giorno 20 maggio 2017, in coincidenza con la Giornata della Lingua e della Cultura Greca, alla quale presenzierà il Presidente del Centro per la Lingua Greca prof. Ioannis Kazazis.
Per ulteriori informazioni, utilizzare il seguente indirizzo mail: premioseferis@gmail.com



IL COMITATO ORGANIZZATORE



• Prof. Ines Di Salvo, Cattedra di Lingua e Letteratura Neogreca

• Prof. Haralabos Tsolakis, Presidente della Comunità Ellenica Siciliana “Trinacria”

• Dott. Davide Romano, Responsabile Gruppo Editoriale “Nostos - Edizioni La Zisa”



L’iniziativa è patrocinata dall’Ambasciata di Grecia a Roma, dall’Ambasciata della Repubblica di Cipro a Roma e dalla Federazione delle Comunità e Confraternite Elleniche in Italia
















mercoledì 19 ottobre 2016

“Il russo è facile!”. Palermo, Corsi di lingua russa per tutte le età e per tutti i livelli





L’associazione culturale La tenda di Abramo, in collaborazione con la casa editrice La Zisa e l’Istituto di lingua e cultura russa “Alexandr Pushkin”, organizza corsi collettivi e individuali per tutte le età (dagli 11 fino agli 80 anni!) di lingua russa. Le lezioni saranno tenute da un’insegnante madrelingua qualificata. Al termine di ogni corso sarà rilasciato un attestato.
L’associazione offre, inoltre, corsi per la preparazione all'esame al fine di ottenere il Certificato TRKI-TORFL. Il sistema deliberato ed elaborato dal Ministero dell'Istruzione della Federazione, omologato e riconosciuto dall'ALTE, Association of Language Testers of Europe e dal Consiglio d'Europa.

Per iscrizioni e informazioni: Tel./Fax 091 5509295 – cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com

Associazione culturale La Tenda di Abramo, via Lungarini 60, 90133 Palermo (It)

Palermo martedì 8 novembre, Al via il corso base di lingua russa “Kharasho!”





Il russo è facile! Inizieranno martedì 8 novembre 2016, alle ore 18, presso i locali dell’Associazione culturale La Tenda di Abramo, in via Lungarini 60, a Palermo, il corso base intensivo di lingua russa “Kharasho!” organizzato dall’associazione La Tenda di Abramo, dalla casa editrice La Zisa e dall’Istituto di lingua e cultura russa “Alexandr Pushkin”. Il corso, che sarà tenuto da un'insegnante madrelingua qualificata, ha un costo complessivo di soli 70 euro (materiale incluso) per 4 incontri di 2 ore ciascuno, più 4 ore di attività interattiva e laboratorio. Al termine del corso sarà rilasciato un attestato. Info: tel. 091 5509295 - cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com

Novità in libreria: Enrico D’Angelo, “Le tre sorelle e dodici novelle”, Edizioni La Zisa, pp. 104, euro 14,00




La vita di tre sorelle vissuta tra gioie e tristezze. Un racconto denso e intenso che, fotografando le vicende di un famiglia, la vita quotidiana, la scuola, il lavoro, gli amori, riesce a offrire uno spaccato della Sicilia negli anni della seconda guerra mondiale.

Al racconto Le tre sorelle seguono dodici novelle dai temi molto diversi fra loro ma accomunate da un unico filo ben giostrato da una scrittura concisa, precisa che va dritta al punto, svelando un senso al di là delle pagine che arriva fino al lettore e alla sua concezione della vita, mettendo in campo valori morali universali ed eterni.



Enrico D’Angelo, termitano d’adozione, ha lavorato per lo Stato con la qualifica di dirigente nell’Amministrazione Giudiziaria e, successivamente, come Giudice di Pace.

Scrive poesie in lingua italiana e in dialetto. Sue composizioni figurano in alcune antologie letterarie, edite in diverse regioni d’Italia.

È autore di un libro di narrativa e di tre libri di poesia. Il suo ultimo libro dal titolo Lettere dal carcere è stato pubblicato dal Gruppo editoriale “Albatros” di Viterbo.

In libreria: Giada Trapani, “L’origine del male. Sul pensiero filosofico dell’ultimo Pareyson”, Edizioni La Zisa, pp. 112, euro 12,00





L’analisi e l’approfondimento dell’ultima riflessione filosofica di Luigi Pareyson nascono dall’esigenza di accostarmi al problema del male la cui forza oscura di inesauribile desiderio di distruzione è presente, nel mondo umano, come realtà sconvolgente.
Com’è possibile chiudere gli occhi di fronte al trionfo del male, alla natura diabolica di certe forme di malvagità, alle più atroci manifestazioni di perversità umana? Com’è possibile consegnare queste atrocità al freddo e impietoso giudizio dell’etica e al debole, compassionevole, buonismo religioso?
Il bisogno di parlare del male, dunque, prende forma dalla necessità di comprenderne l’esistenza e di darne ragione.
Il male si manifesta nel mondo in tutta la sua intatta grandezza, vincendo battaglie, gridando violentemente la sua potenza, nutrendosi di esseri umani senza operare una selezione di cibo, torturando, mortificando e lacerando ogni forma di bellezza, esultando
davanti al dolore, ridendo davanti alla morte; il male ha il volto dell’uomo. Ecco allora che, come squarcio lacerante, irrompe dentro di noi la domanda: perché?
Perché guardando il male vediamo noi stessi? Cercando la risposta, cercando la verità noi ci cerchiamo.
L’ultima meditazione di Pareyson è volta alla scoperta dell’origine di un male che affonda le sue radici nella buia e silenziosa profondità della natura umana, in quel luogo senza spazio, senza tempo, senza leggi, che è la libertà. Il filosofo va alla ricerca della sorgente, il filosofo ha sete di abisso.
Il tema della libertà e il problema del male, nella loro interna connessione e inscindibilità, costituiscono il centro pulsante dell’ultima filosofia di Luigi Pareyson.
Una serie di inquietanti e vertiginose domande sul male e sul dolore incalzano il filosofo: è possibile che di tutto il male, così smisurato nell’universo, la colpa sia interamente da porre a carico della libertà dell’uomo? E che egli, tragico realizzatore del male, ne sia il solo e unico responsabile? Dio è del tutto innocente? Oppure è compromesso nell’intera vicenda di male e di dolore che marchia ogni vivente?
Pareyson sorvola il vertiginoso baratro della ragione umana senza cadervi, ritrovando una nuova ragione filosofica, cosciente dei suoi limiti eppure coraggiosa, forgiando una filosofia che si costruisce sull’intreccio indissolubile tra ontologia della libertà, pensiero tragico ed ermeneutica dell’esperienza religiosa. Il filosofo pone in essere il tentativo di pensare il male non in chiave privativa e di non giustificare Dio alla maniera della teodicea di Leibniz. Alla domanda del perché soffrono anche gli innocenti, Pareyson, infatti, tenta di dare una risposta che egli chiama cristologia laica che assorbe interamente il Dio sofferente compromesso nella vicenda del dolore umano. Pareyson cerca l’interesse da parte di tutti gli uomini di fede e non, accumunati dall’uso della ragione e dalla tragicità della condizione umana.