venerdì 12 giugno 2015

“Una nuova visione dell’Islam” di William Bavone (Leggere:tutti, giugno 2015)


Usualmente quando ci si accosta all’argomento Islam si è portati ad eseguire una ricerca atta a consolidare e legittimare la propria diffidenza ed ostilità nei suoi confronti e non si cerca mai di comprendere ciò che si distingue da noi.
Se andiamo in libreria troviamo una vasta bibliografia capace di raffigurare il Medio Oriente come il vicino dal quale diffidare o come il nemico da combattere. Una costante rafforzata dal bombardamento mediatico sul medesimo tema.
Questo libro appare rivoluzionario sia in occidente – andandosi a collocare come innovativa in una bibliografia per lo più di condanna e antagonista nei confronti dell’Islam – sia nel mondo arabo – in quanto derivante dai testi di Gamal al-Banna ritenuti “eretici” dal mondo islamico.
Gamal al-Banna è stato un filosofo egiziano (1920-2013) che lungo la sua vita ha perseguito un profondo studio del Corano andandone a rivoluzionare prima la visione (strumento per l’uomo e non viceversa) e poi l’interpretazione. Numerose le opere di quest’autore che paradossalmente è fratello di Hasan al-Banna, fondatore dei Fratelli Musulmani, ma dal quale ha sempre dimostrato distacco allontanando da se la visione tradizionalista dell’Islam. Il primo lavoro dell’autrice palestinese AmalHazen è proprio quello di ricercare all’interno della bibliografia di Gamal al-Banna, il libro ed il capitolo cardine del suo pensiero rivoluzionario (capitolo V in La strategia dell’appello islamico nel XXI secolo come la presenta il movimento dell’appello alla vivificazione islamica – Il Cairo 2000). Secondo grande merito dell’autrice è donarcene la traduzione e l’esplicazione proprio in quest’opera: un lavoro che dà la possibilità di sviluppare una nuova visione dell’Islam diametralmente opposta per intenderci a quella salafita caldeggiata dall’ISIS. Gamal al-Banna ergeva il suo pensiero su tre pilastri: il Corano (la sorgente), l’uomo (la foce) e il tempo (la cornice che contestualizza l’uomo e l’interpretazione del testo sacro). Gli islamisti tradizionali tendono a glissare completamente il fattore tempo e trasformare l’uomo in strumento per la realizzazione della parola del Corano. Per Gamal al-Banna quella descritta non è altro che una condizione che costringe alla cronica arretratezza e chiusura culturale le popolazioni islamiche fomentandole all’antagonismo verso chi non riconosce il medesimo culto.
Equiparazione di genere e di razza, apertura al dialogo e all’interazione con altre culture e religioni, libertà di pensiero, ingiudicabilità del prossimo se non dinanzi a Dio e molto altro troverete a gran sorpresa in questa pregevole opera di matrice islamica. L’augurio è che testi di questo tipo si moltiplichino e siano fonte di dibattito e discussione sia in Occidente che in Medio Oriente per giungere, finalmente, al superamento di barriere mentali dannose per tutti.

Amal Hazen
Gamal al-Banna, Una nuova visione dell’Islam
LA Zisa, 2014
pp.96, Euro 12,00

lunedì 8 giugno 2015

Il quotidiano tedesco “Der Patriot” (http://www.derpatriot.de) recensisce “Neve dall'Etna. I racconti siciliani di Thomas Valentin” (Ediz. italiana e tedesca) della nostra Cristina Sanfratello (Ed. La Zisa).




Due parole sul libro recensito: Dopo la presentazione dell'autore e della sua poetica, offerti quindi gli strumenti necessari per la difficile interpretazione di un testo letterario, l'autrice lascia la parola a Thomas Valentin e alle sue suggestioni meridionali, fiduciosa di aver accompagnato con la cura necessaria gli astanti all'interno dell'anima del testo tradotto. La Sicilia raccontata da Valentin è una Sicilia senza veli, senza falsi entusiasmi e liberata dalla morsa di pregiudizi il più delle volte infondati. Per poter arrivare a tale comprensione non basta "muoversi e partire" ma è necessario, il più delle volte, che in quei luoghi si senta l'odore di casa; una casa intesa non nell'accezione di origine, ma piuttosto come quell'imperscrutabile luogo in cui dimora l'animo umano. Quello di Valentin è infatti un viaggio che racchiude in sé il momento del ritorno, del ritorno a sé: l'autore, quel luogo, che non fece altro che porgergli uno specchio, lo trovò proprio in Sicilia, nei suoi abitanti, nei suoi tramonti, in quegli sguardi traboccanti di parole; Valentin trovò la Sicilia soprattutto nei suoi silenzi.

venerdì 5 giugno 2015

Palermo 13 giugno, Tra dolci (danesi) e piumini (danesi)





Un brunch per stare insieme, gustare sapori nordici e chiacchierare di Danimarca, di tradizioni culinarie e culturali e di dolci danesi con Eva Valvo, autrice del libro “C’è del dolce in Danimarca. Un viaggio in 50 ricette" (ed. La Zisa). L’appuntamento è per sabato 13 giugno, a partire dalle ore 11, presso il negozio “Piumini Danesi. Pooq-Dene”, in via XII Gennaio 4, Palermo.

Palermo 8 giugno, Si presenta “Città, conoscenza, cultura, creatività. Il titolo di Capitale europea della Cultura” di Benedetto Mazzullo

“Città, conoscenza, cultura, creatività. Il titolo di Capitale europea della Cultura” (Ed. La Zisa) è il titolo del saggio di Benedetto Mazzullo che verrà presentato lunedì 8 giugno, alle 17, presso la Sala Petrucci di Palazzo Ziino, in Via Dante 53, a Palermo. Oltre all’autore, interverranno: Marco Picone e Filippo Schilleci.

Il libro: Benedetto Mazzullo, “Città, conoscenza, cultura, creatività. Il titolo di Capitale europea della Cultura”, prefazione di Marco Picone, Edizioni La Zisa, pp.160,euro 16,00

Oggi l’economia sposta sempre più l’attenzione dai vecchi fattori di competitività a risorse intangibili come la cultura e la creatività, che esercitano un’influenza diretta e rilevante sulla città. L’autore ha scelto di riflettere sulla candidatura della città di Palermo al titolo di Capitale europea della Cultura 2019 perché costituisce un’occasione particolare di analisi in cui è fondamentale l’interazione fra cultura e creatività. dallo studio del flop di Palermo 2019 – e dall’analisi della vittoria della città di Matera – è emerso che a venir meno è stata proprio l’interazione fra tali risorse e quanto sia necessario realizzare infrastrutture culturali utili, rilevanti e sostenibili per rafforzare il concetto d’identità culturale e d’identità europea.

Benedetto Mazzullo, nato nel 1989 a Sant’Agata di Militello (Messina). Laureato in Scienze della Pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale presso la Scuola Politecnica dell’università degli Studi di Palermo, ha conseguito un master in europrogettazione, relativo al ciclo di programmazione europea 2014-2020. attualmente completa il percorso di studi con gli insegnamenti del corso biennale di laurea magistrale nello stesso ateneo.

giovedì 4 giugno 2015

In libreria una gustosa novità: Tatiana Kalinina, “Non solo caviale. Le ricette della cucina tradizionale russa”, Edizioni La Zisa, pagg. 128, euro 15,00




Non solo caviale! Spesso ci si accosta alla cultura gastronomica di un paese straniero in maniera stereotipata e scontata, per cui Russia a tavola è, quasi sempre, sinonimo di caviale, insalata e vodka. In realtà, le ricette della cucina tradizionale russa, qui presentate – dagli innumerevoli antipasti ai primi come il borsc, ai secondi come la kascia, alla pasticceria con i suoi bliny e i suoi piroghi, fino alle bevande e al rituale del tè –, offrono al lettore una visione molto più ampia di ciò che il cibo rappresenta per i russi.
Non un semplice ricettario, dunque, ma un vero e proprio racconto per far conoscere, a grandi linee, la storia della cucina russa e, allo stesso tempo,  sperimentare le ricette base che spiegano, in modo molto semplice, come preparare alcuni dei piatti tradizionali più amati dai russi. Seguendo il consiglio dell’autrice, è un libro da leggere quasi come un piccolo romanzo, lasciandosi trasportare nel tempo alla scoperta di odori e sapori sconosciuti.

Tatiana Kalinina, nata a San Pietroburgo nel 1975. Dopo la laurea e il dottorato presso l’Università Statale Pedagogica di San Pietroburgo A.I. Herzen, ha insegnato per alcuni anni come docente di scuola elementare e media ed è stata organizzatrice di eventi e programmi culturali a San Pietroburgo. Trasferitasi poi in Italia, ha conseguito la laurea in Scienze per la Comunicazione Internazionale, presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Catania. Vive in Sicilia dal 2004, dove lavora, attualmente, come guida turistica.

lunedì 1 giugno 2015

Tutti russi per un giorno: piccolo bilancio della giornata




E' stata davvero una bella giornata quella di sabato di 30 maggio, "Tutti russi per un giorno", e questo lo dobbiamo alle numerose persone che hanno partecipato alle varie iniziative che si sono susseguite nel corso della giornata (mostra fotografica, corso flash di russo, proiezione del film, angolo delle gioie, presentazione del libro, etc.).

Il primo ringraziamento va dunque a chi ha preso parte a questa festa della cultura russa e al consolato della Federazione russa che ci ha sostenuti e incoraggiati fin dall’inizio, oltre che al Centro evangelico di cultura “Bonelli” della Chiesa valdese di Palermo che ci ha ospitati.

Ma dobbiamo soprattutto ringraziare chi ha reso possibile questo evento sacrificando anche qualche ora di sonno. Li citeremo alla rinfusa, senza un criterio, perché hanno dato tutti il massimo e tutti si sono spesi con passione e generosità: Elena Korzh, Valentina Di Cristina, Peter Ciaccio, Aleksandra Soboleva, Tatiana Kalinina, Giuseppe Lo Iacono, Anna Vlasiuk, Adriano Frinchi ed Eva Valvo.

Dobbiamo però confessare che siamo rimasti piuttosto amareggiati dal comportamento di alcuni esponenti della comunità ucraina della città, e non solo, che hanno cercato di boicottare fin dall’inizio l’iniziativa e che non si sono risparmiati neppure dopo cercando di infangare il buon lavoro fatto con accuse delle quali risponderanno nelle sedi opportune.

Ci dispiace molto che ciò sia avvenuto perché il nostro intento era quello di unire, andare oltre le divisioni del momento, in nome della cultura di un popolo che tanto ha dato e dà sul piano intellettuale, culturale e spirituale. Convinti che nessuno possa fare a meno della ricchezza di cui l’altro è depositario e portatore e  che questa varietà di storie, lingue, culture sia il vero patrimonio dell’umanità. Più grande di ogni temporaneo odio o conflitto.

Ieri abbiamo persino ricevuto una telefonata di minacce da parte di un uomo con uno strano accento. Abbiamo registrato la chiamata e lo denunceremo a breve.