Buona
domenica guagliù è un’opera semplice
e genuina, una raccolta di rime che parlano al cuore di tutti. Si tratta di un
invito alla vita, a non dimenticare le cose più importanti che, la maggior
parte delle volte, sono proprio le cose più modeste, ma che rendono la nostra
esistenza ricca, pura e sana.
Al
centro di tutto l’Amore, per la propria famiglia, per i propri cari e per Dio.
Ogni poesia rivela i pensieri e i sentimenti dell’uomo, molte volte intento ad
accumulare ricchezze, a farsi domande sul perché della sofferenza, senza
riuscire a godere di ciò che si possiede, con la conseguenza di non avere più
la forza per ritrovare il sorriso.
In
modo semplice, ma con parole dolci e piene di tenerezza, l’autore, analizzando
anche la sua esperienza, vuole dare un messaggio chiaro agli uomini: essere
forti e riconoscenti, non abbattersi durante le difficoltà e le situazioni
inaspettate che possono accadere e stravolgere la nostra vita. Il vero punto
fermo di tutto deve essere l’amore, prima di tutto verso i propri familiari,
verso coloro che fanno parte della nostra quotidianità. Solo così, poi, saremo
pronti ad amare gli altri essere umani e saremo in grado di provare sentimenti
positivi e, soprattutto, di regalare emozioni vere e pure a tutti quelli che
incontreremo lungo il nostro cammino.
FRANCESCO MARCHESE, meglio conosciuto come Franco, nasce a Gennaio del 1955. Quinto di sette figli, si trasferisce con la famiglia a Palermo all’età di due anni andando ad abitare dirimpetto Villa Giulia. Cresce tra i Carmelitani Scalzi di Santa Teresa alla Kalsa e sin da giovane aiuta con il volontariato, in chiesa con il doposcuola, i ragazzi più bisognosi. Negli anni ‘60 la Kalsa è uno dei quartieri poveri e più popolato di Palermo con grandissima presenza di pescatori. Crescendo s’impegna sempre più nel volontariato con l’Azione Cattolica e, non contento, inizia a lavorare come Educatore presso l’Opera Pia Solarium, poco distante dalla Kalsa, che raccoglie i bambini dei quartieri poveri della città. Si dà da fare anche con spettacoli parrocchiali e, in uno di questo, in difesa della Vita e contro il Referendum sull’aborto, conosce Paola che sposa nel 1983. Dal loro matrimonio nascono tre figli: Valentina, Vincenzo e Giovanni. Purtroppo nel luglio del 2000, dopo circa quattro anni di lotta contro il cancro al cervello che ha colpito la sua sposa, resta vedovo e con i figli da aiutare a crescere (il più piccolo non ha ancora compiuto 6 anni quando mamma muore). Dopo varie esperienze lavorative, negli ultimi diciotto mesi ricopre l’incarico di Funzionario Direttore dei Cimiteri Comunali. Ha già pubblicato presso la stessa casa editrice l’opera Residence Rotoli - Un racconto delle storie vissute all'interno del cimitero di Palermo.
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