“Residence Rotoli. Un racconto
delle storie vissute all’interno del cimitero di Palermo”, Edizioni La Zisa, è
il titolo del libro che sarà presentato, nell’ambito delle iniziative della Via
dei librai, venerdì 26 aprile, alle ore 18, presso la libreria Paoline, sala Alberione,
di corso Vittorio Emanuele 456, a Palermo.
Insieme all’autore,
interverranno Giusy Miceli, Fernanda di Monte e Giampiero Tre Re.
Il
libro: Franco Marchese, “Residence Rotoli. Un racconto delle storie vissute
all’interno del cimitero di Palermo”, Edizioni La Zisa, pp. 180, euro 14,00
Con attenzione e dedizione,
l’autore racconta il cimitero di Santa Maria dei Rotoli di Palermo; lo fa con
la cura tipica di chi lo ha servito con impegno in qualità di direttore, di chi
si è speso con energia e responsabilità, conscio che il camposanto rappresenta
il luogo dell’ultimo riposo di persone che hanno avuto una vita, hanno amato e
che, a loro volta, sono stati amati. Proprio per questo Franco racconta e “fa
raccontare” questo sacro luogo ai defunti, quelli che “abitano” questo
Residence, compresi i suoi congiunti che, con affetto, immagina abitare questo
luogo. Gli abitanti di questo Residence raccontano anche se stessi, e, dalle
loro parole, traspare, chiarissima, tutta la vicinanza e la tenerezza con cui
l’autore guarda a coloro che non sono più su questa terra, ma fanno parte di
una “nuova dimensione”.
Francesco Marchese, conosciuto
come Franco, nasce nel 1955 a Villabate (PA). Piccolissimo si trasferisce con
la famiglia a Palermo. Cresciuto tra i Carmelitani Scalzi di Santa Teresa alla
Kalsa e impegnato sin da giovane con l’Azione Cattolica nel volontariato,
inizia a lavorare come educatore presso l’Opera Pia Solarium; si impegna anche
con spettacoli parrocchiali e, durante uno di questi, conosce Paola, che sposa
nel 1983. Dal loro matrimonio nascono tre figli: Valentina, Vincenzo e
Giovanni. Dal 1996 Franco sarà dipendente del Comune di Palermo finendo la sua
carriera ai Servizi Cimiteriali fino a diventarne Direttore, mentre la moglie,
insegnante di Scienze al Vittorio Emanuele (dove ebbe la gioia di essere
collega del beato don Pino Puglisi), sarà poi trasferita all’itis Alessandro
Volta. Nel luglio del 2000, dopo aver lottato a lungo contro il cancro, resta
vedovo: Paola muore all’età di 40 anni, amata dai suoi alunni. La sua ultima
scuola le dedicherà il laboratorio che con ostinazione volle costruire e
attrezzare.
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