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giovedì 22 novembre 2018

In libreria la silloge di Maria Luigia Di Stefano, “Algos. Poesia”, Edizioni La Zisa, pp. 64, euro 9,90





La letteratura ci ha abituato a poesie che, se nel passato seguivano schemi rigorosi, nel presente seguono sempre di più la libertà espressiva dell’autore. Ma cosa è davvero poesia? È rigore o emozione? Può la poesia essere “dotta”?
Questa è la quarta raccolta di poesie di Maria Luigia Di Stefano, dopo L’ac­qua che ti offrivo, Ithaki e Parole di luna e di sabbia. Lo stile è alto e puro, tocca le corde del mito greco, della storia antica, ma anche quelle vibranti della musica. Ascolta la voce del passato e parla quella dell’oggi. L’autrice aspira al “bello”, che, per sua natura, è essenza dalle molte facce, riflesso di amore, dolore, commozione e speranza. Perché, come dicevano i greci, καλός κα γαθός, il bello non può che essere anche buono.

Maria Luigia Di Stefano, di origine abruz­zese, fin dall’infanzia è itinerante per l’I­talia a causa del lavoro del padre. Infatti frequenta a Bologna il liceo classico Lui­gi Galvani. Si laurea in Lettere Classiche presso l’Università Alma Mater con una tesi in Sanscrito. Dopo un periodo di in­segnamento presso scuole statali, si trasfe­risce in Grecia e vive per lunghi anni ad Atene dove dirige un suo istituto privato di lingua e cultura italiana e un centro di traduzioni. Contemporaneamente si specializza in Greco Moder­no, nell’insegnamento dell’Italiano L2 e nella letteratura e storia di quella che, a suo giudizio, è la patria adottiva. Collabora con le Istituzioni italiane all’estero e con le Istituzioni elleniche, scrive per il giornale della comunità italiana in Grecia.
Nel 2004 rientra in Italia, a Bologna dove vive e lavora. Collabora con il Consolato ellenico e con la comunità greca dell’Emilia Romagna, organizza conferenze e iniziative culturali tra i due paesi, tiene un corso di greco mo­derno presso il CLE Erasmus Mundus dell’Università di Bologna.

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