Il volume narra le avventure in vita e... in morte del
poeta siciliano Antonio Veneziano (1543-1593) il quale, avviato alla carriera
ecclesiastica, pur avendo superato brillantemente tutte le prescritte difficili
prove, rinunzia in conclusione a prendere i voti e, congedatosi dal Collegio Romano
dei gesuiti, torna giù in Sicilia dove viene in pratica cacciato di casa e poi –
per un’ingarbugliata vicenda giudiziaria – pure dalla sua città (Monreale).
Segue il complicato inserimento nel magma occupazionale-sociale di Palermo,
dove però più avanti, essendo viceré di Sicilia Marco Antonio Colonna, ottiene
un incarico interessante nell’ambito della reggia. Subisce il carcere per il
rapimento di una ragazza; più in là si innamora di una specie di dea dell’Olimpo
cui dedicherà i versi della Celia, suo capolavoro. Alti e bassi – tra i primi il ritorno
a Monreale e il recupero dei suoi beni –; e ancora più volte il carcere.
Inoltre, trovandosi in navigazione diretto a Roma, incappa nei pirati
barbareschi e nella deportazione ad Algeri, dove incontra e familiarizza col
Cervantes. Supera una serie di disagi e avversità di varia natura: le eredità
travagliate, la peste, la cattività algerina, gli scontri col viceré spagnolo
Albadelista (succeduto al Colonna), e chiude la sua parabola terrena con una
morte singolare insieme e spettacolare, ambiguamente liberatrice.
Franco Guarnera, nato a Palermo, ha vissuto a lungo a Roma e
attualmente risiede a Cefalù. Ha assolto compiti di responsabilità presso enti
pubblici. È autore di opere così in prosa come in versi. Qualche titolo di
poesia: Cadenzario (1971), Un
albero immenso (1976), Dafne (1993),
Di sottili insoliti averi (1995), Momenti
e monumenti (2006); e di prosa: La libertà e la luna (1974), Dossier
Paola (1979), Ufficio con Nesso (1997), A
volo in America (2008).
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