“Dolore. Cronaca autobiografica” del poeta greco
Nikiforos Vrettakos (Edizioni La Zisa, Collana Nostos) è il titolo dell’opera
che varrà presentata giovedì 11
dicembre, alle ore 17, presso l’Istituto Gramsci Siciliano, Cantieri culturali
alla Zisa, via Paolo Gili 4, a Palermo. Interverranno: Lorena Baldi, Alessandro Castelli, Maria Caracausi, Angela
Daniela Sortino, Salvatore Nicosia e
Vincenzo Rotolo.
Il libro: Nikiforos Vrettakos, “Dolore. Cronaca
autobiografica”, traduzione di Angela Daniela Sortino, collana Nostos, Edizioni
La Zisa, pp. 208, euro 15
“Dolore” è una “cronaca autobiografica”, come
l’autore vuole definirla nel sottotitolo, che descrive la sua progressiva
conoscenza delle cose e del mondo dai primi anni dell’infanzia alle esperienze
di giovane studente e di uomo adulto. Attraverso la conoscenza e l’esperienza
diretta delle piccole cose e degli uomini si svela agli occhi del poeta una
verità sempre più amara e consapevole sulla presenza del “male” e del dolore,
che risiede nella profondità del mondo e dell’animo umano. Questa narrazione di
sé e del mondo circostante avviene in un’accurata descrizione degli anni della
guerra con la sua tragica conclusione sul fronte italo-greco, degli anni
dell’illusione e della delusione del popolo greco che aveva creduto nella
liberazione, dei successi - vi anni della guerra civile volta ad annientare con
le armi tutte le forze democratiche del paese. La visione del poeta, se pur
pervasa da un dolore personale profondamente condiviso con quello “universale”
dell’uomo, trae sempre conforto dalla luce e dalla bellezza racchiuse nella sua
terra e nell’animo umano e conduce, nel ritorno alle amate colline di Plùmitsa,
a una visione di riconciliazione con la natura, con il mondo e con l’umanità
intera.
Nikiforos
Vrettakos nasce nel 1912 a Krokeès (Sparta). Si trasferisce ad Atene nel 1929
dove mette su famiglia e inizia la sua produzione poetica. Seguono gli anni
della guerra sul fronte italo-greco del 1940/41, quindi la partecipazione
attiva durante la Resistenza e la guerra civile e il suo esilio volontario in
Svizzera e in Sicilia, dove collabora con l’Istituto Siciliano di Studi
Bizantini e Neoellenici di Palermo. Al suo ritorno in Grecia, parallelamente a
una ricca produzione poetica, scrive articoli di attualità, critica letteraria
e saggi. Riceve tre candidature al premio Nobel per la Letteratura e nel 1988
viene nominato membro dell’Accademia di Grecia. Muore il 4 agosto 1991 a
Plùmitsa.
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