“Il diario di Penelope” è il titolo del romanzo di Kostas
Vàrnalis, mandato in questi giorni in libreria dalle Edizioni La Zisa, che sarà
presentato mercoledì 12 novembre, alle 0re 17, presso l’aula Consiliare “Paolo
Borsellino” di Castellana Sicula, in provincia di Palermo. Interverranno: Maria
Caracausi, docente di neo-greco dell’Università degli Studi di Palermo; Davide
Romano, direttore editoriale della casa editrice La Zisa e Daniela Cappadonia,
traduttrice e curatrice del volume. I soci dell’Associazione Culturale “Il
Cenacolo” leggeranno alcuni passi tratti dal romanzo.
In libreria: Kostas Vàrnalis, “Il diario di Penelope. Cronaca
(1193 a. C. - ?), traduzione e note di Daniela Cappadonia, Edizioni La Zisa -
Palermo, Nostos 3, pp. 128, euro 14,90 (ISBN 978-88-9911-304-9)
Una Penelope trasgressiva, audace e crudele. Calcolatrice,
opportunista e fortemente legata alle logiche spietate dei potenti. In
apparenza fragile nel suo ruolo mitico, si rivela in tutta la sua genialità
malvagia pur di sostituire Odisseo, ormai lontano, in ogni ambito. I Proci
diventano suoi concubini a loro insaputa; i sudditi – nobili e popolo – devono
sottostare al suo pugno di ferro che strazierà Itaca nel sangue; Omero – in una
comparsata anacronistica – tra i fumi del vino è costretto a comporre un poema
su Penelope e a raccontare la verità sulla guerra di Troia; uno pseudo- Odisseo
– le cui origini si perdono nel porcile di Circe – giunge sull’isola assediata
da invasori che rimandano al passato più recente della Grecia del XX secolo.
Situazioni esilaranti e drammatiche si intrecciano nel Diario di Penelope,
conducendo il lettore dal sorriso alla riflessione più amara.
Kostas Vàrnalis nasce nel 1884 a
Burgas (Bulgaria). Esordisce come poeta di ispirazione parnassiana e simbolista
con la raccolta Favi, sulle orme di Palamàs, ma è il 1919, anno in cui
si reca a Parigi con una borsa di studio, che segna una “svolta” ideologica e
letteraria in direzione marxista: il materialismo storico, l’osservazione delle
masse proletarie e il loro ingresso nella vita politica europea stravolgono la
sua personale visione della letteratura. Ne verrà fuori una produzione che
analizza la realtà sociale attraverso un nuovo strumento, la satira e la
dissacrazione del Mito: La luce che arde (1922), Il popolo degli
eunuchi (1923), Solomòs senza metafisica (1925), Schiavi
assediati (1927), La vera apologia di Socrate (1931), Uomini vivi
(1938). Frutto dell’esperienza bellica e della tenace opposizione ad ogni
forma di dittatura è la produzione successiva: Il diario di Penelope (1946),
ardita rivisitazione della regina d’Itaca, e Dittatori (1956), una
galleria di imperatori che gli valse il premio “Lenin” per la pace nel 1959. Si
spegne ad Atene il 16 dicembre 1974.
NOSTOS
Collana di testi dalla Grecia moderna ideata e diretta da Maria
Caracausi. Nostos è parola antica che
indica il ritorno al luogo natìo. Scegliendo questo nome per la nostra collana
di testi dalla Grecia moderna vogliamo indicare il ritorno alle origini, in una
dimensione ideale in cui si compenetrano passato e presente, l’Ellade
dell’eredità classica e la moderna “Romiosini” nella sua realtà più autentica.
Ghiorgos SEFERIS, Sei notti sull’Acropoli (trad. Maria
Caracausi)
Kostas VARNALIS, Il diario di Penelope (trad. Daniela
Cappadonia)
Nikiforos VRETTAKOS, Dolore (trad. Angela Daniela
Sortino)
Lena DOUKIDOU, Elsa e gli altri (trad. Vera Cerenzia)
Vasilis BOUTOS, La calunnia del sangue (trad. Maria
Caracausi)
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