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venerdì 26 giugno 2015

Palermo 27 giugno, Si presenta il romanzo di Manfredi Cadelo, “Il mito dell’uomo delle ‘Antiche profezie’” (La Zisa)






All’interno della prestigiosa cornice della Sala delle Carrozze d Villa Niscemi, sita nell’omonima piazza, a Palermo, alle ore 17,00 si presenta il romanzo fantasy dello scrittore Manfredi Cadelo, “Il mito dell’uomo delle ‘Antiche profezie’” (Ed. La Zisa). Sarà presente l’autore. Interverranno Gabriella Cadelo e Davide Romano.

Il libro: Manfredi Cadelo, “Il mito dell’uomo delle ‘Antiche profezie’”, Ed. La Zisa, pp. 208, euro 15,00

Un uomo molto anziano è trascinato da forze benigne in un tempo molto remoto in cui riacquista giovinezza e forza. Questo mondo fantastico è abitato da due maghe gemelle dal perenne aspetto giovanile che mantengono da secoli uno stato di guerra. Una sostenuta da falsi religiosi avidi e corrotti, terrorizza i suoi uomini con la presenza di un dio mostro, richiamato da lei da profondità sconosciute. Questo, impone al suo popolo l’uso di una droga che corrode e indebolisce le menti. L’altra ama e protegge le sue guerriere che si ritrovano da tanti anni sole, essendo stati i mariti, figli e uomini tutti, rapiti e condotti via in schiavitù. Il nostro protagonista saprà scegliere tra la vita reale e quella fantastica e con l’aiuto di un testo profetico che prevede l’arrivo di un uomo con una spada magica che restituirà all’intero paese libertà e giustizia e diventerà Thomas, l’uomo delle “Antiche profezie”. In una situazione di creatività fantastica e avventurosa, tra intrighi, amori, ritmi serrati, di là da riferimenti filosofici o letterari, l’autore riesce a rappresentare l’eterna lotta fra il bene e il male con una conclusione felice.

Manfredi Cadelo è nato e vive a Palermo. Sin da ragazzo si è appassionato al mondo della letteratura fantastica e ai suoi sottogeneri come fantasy, horror e fantascienza. Attento autodidatta, ha cercato di approfondire le sue conoscenze nei settori che più lo appassionano. Ha lavorato per anni in una industria metalmeccanica multinazionale. Nel 1995, costretto al prepensionamento, per dare libero sfogo alla sua ispirazione e staccarsi dalla routine quotidiana che per una vera e propria velleità letteraria, si è cimentato nel redigere il suo primo romanzo. Il mito dell’uomo delle “Antiche profezie”, ultima opera dell’autore appartiene al genere fantastico con azioni avventurose ed epiche. Dello stesso autore: Orda nera (2000); Lunga è la notte e buia (2002); La leggenda del principe della montagna (2010); Giovani coraggiosi (2011).

mercoledì 24 giugno 2015

Il libro che papa Francesco vi farebbe leggere: Teodoro Balma, “Il popolo della Bibbia. Storia e martirio dei Valdesi”, a cura di Italo Pons, prefazione di Antonio di Grado, Edizioni La Zisa, pagg. 256, euro 16,00 (ISBN: 978-88-95709-84-0)






Questa di Teodoro Balma è più un'opera di buona divulgazione che non di mera erudizione storiografica, la cui impostazione risente, non poco, del clima politico - il ventennio fascista - nel quale fu concepita e scritta. Nonostante quel che possa sembrare ad un lettore poco attento, soprattutto nelle pagine finali del libro, dove l'Autore rende omaggio all'allora capo del governo - un atto dovuto onde evitare gli ostacoli della censura e non di certo per piaggeria o per un errore di valutazione-, tutto il volume è un inno alla libertà, alla strenua difesa dei propri ideali, alla tolleranza, alla dignità dell'Uomo, viste attraverso le vicende ultrasecolari e drammatiche dei Valdesi, il primo ed unico movimento di Riforma religiosa, sorto nel Medioevo e giunto sino ai nostri giorni. Le vicende e i personaggi narrati scandiscono in rapida sintesi le tappe salienti di un lungo processo di democrazia religiosa ancora in buona parte insoluto, che oggi, ampliando il discorso, non riguarda più soltanto il culto Valdese, ma ciascun credo, specialmente laddove esistono Chiese con posizioni dominanti, i cui destini si intrecciano, in un rapporto di connivenza, e talvolta si identificano col potere politico stesso. Questo avviene al tempo in cui siamo, sino al paradosso che gli abusanti di un luogo, spesso diventano gli abusati in un'altra parte di questo nostro stupido mondo.

Teodoro Balma (1907-1994), pastore valdese, teologo, giornalista e scrittore, ha esercitato la sua attività pastorale in diverse città italiane, come Napoli, Catania, Riesi, Venezia e Torino, lasciando in ciascuna il segno della sua forte personalità. Ha collaborato a diversi periodici: "Corriere di Sicilia", "Persona", "Protestantesimo", "La Luce", "L'Appello", "Gioventù Cristiana". Tra le sue opere, si ricordano: “Storia dei Valdesi” (Milano 1929), “Lineamenti di dottrina cristiana” (Catania 1934), “Voci degli Apostoli” (Catania 1938), “Il Costume Valdese” (Catania 1938).

lunedì 15 giugno 2015

Palermo 19/06, Per la rassegna “Libri in cantina” degustazione di vini con presentazione di ricettario di cucina russa





Per la rassegna “Libri in cantina” appuntamento venerdì 19 giugno, alle ore 17 e 30, presso la Cantina Cavour di via Cavour n. 7, a Palermo, per la degustazione gratuita dei vini dell'azienda Gorghi Tondi, della mozzarella di bufala artigianale campana e per presentare il libro di Tatiana Kalinina, “Non solo caviale. Le ricette della cucina tradizionale russa” (Ed. La Zisa). Ne discuteranno Elena Korzh, direttrice dell’Istituto di lingua e letteratura “Alexandr Puskin”, e Davide Romano, giornalista. 

Il libro! Tatiana Kalinina, “Non solo caviale. Le ricette della cucina tradizionale russa”, Edizioni La Zisa, pagg. 128, euro 15,00 

Non solo caviale! Spesso ci si accosta alla cultura gastronomica di un paese straniero in maniera stereotipata e scontata, per cui Russia a tavola è, quasi sempre, sinonimo di caviale, insalata e vodka. In realtà, le ricette della cucina tradizionale russa, qui presentate – dagli innumerevoli antipasti ai primi come il borsc, ai secondi come la kascia, alla pasticceria con i suoi bliny e i suoi piroghi, fino alle bevande e al rituale del tè –, offrono al lettore una visione molto più ampia di ciò che il cibo rappresenta per i russi.Non un semplice ricettario, dunque, ma un vero e proprio racconto per far conoscere, a grandi linee, la storia della cucina russa e, allo stesso tempo, sperimentare le ricette base che spiegano, in modo molto semplice, come preparare alcuni dei piatti tradizionali più amati dai russi. Seguendo il consiglio dell’autrice, è un libro da leggere quasi come un piccolo romanzo, lasciandosi trasportare nel tempo alla scoperta di odori e sapori sconosciuti.

Tatiana Kalinina, nata a San Pietroburgo nel 1975. Dopo la laurea e il dottorato presso l’Università Statale Pedagogica di San Pietroburgo A. I. Herzen, ha insegnato per alcuni anni come docente di scuola elementare e media ed è stata organizzatrice di eventi e programmi culturali a San Pietroburgo. Trasferitasi poi in Italia, ha conseguito la laurea in Scienze per la Comunicazione Internazionale, presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Catania. Vive in Sicilia dal 2004, dove lavora, attualmente, come guida turistica.

venerdì 12 giugno 2015

“Una nuova visione dell’Islam” di William Bavone (Leggere:tutti, giugno 2015)


Usualmente quando ci si accosta all’argomento Islam si è portati ad eseguire una ricerca atta a consolidare e legittimare la propria diffidenza ed ostilità nei suoi confronti e non si cerca mai di comprendere ciò che si distingue da noi.
Se andiamo in libreria troviamo una vasta bibliografia capace di raffigurare il Medio Oriente come il vicino dal quale diffidare o come il nemico da combattere. Una costante rafforzata dal bombardamento mediatico sul medesimo tema.
Questo libro appare rivoluzionario sia in occidente – andandosi a collocare come innovativa in una bibliografia per lo più di condanna e antagonista nei confronti dell’Islam – sia nel mondo arabo – in quanto derivante dai testi di Gamal al-Banna ritenuti “eretici” dal mondo islamico.
Gamal al-Banna è stato un filosofo egiziano (1920-2013) che lungo la sua vita ha perseguito un profondo studio del Corano andandone a rivoluzionare prima la visione (strumento per l’uomo e non viceversa) e poi l’interpretazione. Numerose le opere di quest’autore che paradossalmente è fratello di Hasan al-Banna, fondatore dei Fratelli Musulmani, ma dal quale ha sempre dimostrato distacco allontanando da se la visione tradizionalista dell’Islam. Il primo lavoro dell’autrice palestinese AmalHazen è proprio quello di ricercare all’interno della bibliografia di Gamal al-Banna, il libro ed il capitolo cardine del suo pensiero rivoluzionario (capitolo V in La strategia dell’appello islamico nel XXI secolo come la presenta il movimento dell’appello alla vivificazione islamica – Il Cairo 2000). Secondo grande merito dell’autrice è donarcene la traduzione e l’esplicazione proprio in quest’opera: un lavoro che dà la possibilità di sviluppare una nuova visione dell’Islam diametralmente opposta per intenderci a quella salafita caldeggiata dall’ISIS. Gamal al-Banna ergeva il suo pensiero su tre pilastri: il Corano (la sorgente), l’uomo (la foce) e il tempo (la cornice che contestualizza l’uomo e l’interpretazione del testo sacro). Gli islamisti tradizionali tendono a glissare completamente il fattore tempo e trasformare l’uomo in strumento per la realizzazione della parola del Corano. Per Gamal al-Banna quella descritta non è altro che una condizione che costringe alla cronica arretratezza e chiusura culturale le popolazioni islamiche fomentandole all’antagonismo verso chi non riconosce il medesimo culto.
Equiparazione di genere e di razza, apertura al dialogo e all’interazione con altre culture e religioni, libertà di pensiero, ingiudicabilità del prossimo se non dinanzi a Dio e molto altro troverete a gran sorpresa in questa pregevole opera di matrice islamica. L’augurio è che testi di questo tipo si moltiplichino e siano fonte di dibattito e discussione sia in Occidente che in Medio Oriente per giungere, finalmente, al superamento di barriere mentali dannose per tutti.

Amal Hazen
Gamal al-Banna, Una nuova visione dell’Islam
LA Zisa, 2014
pp.96, Euro 12,00

lunedì 8 giugno 2015

Il quotidiano tedesco “Der Patriot” (http://www.derpatriot.de) recensisce “Neve dall'Etna. I racconti siciliani di Thomas Valentin” (Ediz. italiana e tedesca) della nostra Cristina Sanfratello (Ed. La Zisa).




Due parole sul libro recensito: Dopo la presentazione dell'autore e della sua poetica, offerti quindi gli strumenti necessari per la difficile interpretazione di un testo letterario, l'autrice lascia la parola a Thomas Valentin e alle sue suggestioni meridionali, fiduciosa di aver accompagnato con la cura necessaria gli astanti all'interno dell'anima del testo tradotto. La Sicilia raccontata da Valentin è una Sicilia senza veli, senza falsi entusiasmi e liberata dalla morsa di pregiudizi il più delle volte infondati. Per poter arrivare a tale comprensione non basta "muoversi e partire" ma è necessario, il più delle volte, che in quei luoghi si senta l'odore di casa; una casa intesa non nell'accezione di origine, ma piuttosto come quell'imperscrutabile luogo in cui dimora l'animo umano. Quello di Valentin è infatti un viaggio che racchiude in sé il momento del ritorno, del ritorno a sé: l'autore, quel luogo, che non fece altro che porgergli uno specchio, lo trovò proprio in Sicilia, nei suoi abitanti, nei suoi tramonti, in quegli sguardi traboccanti di parole; Valentin trovò la Sicilia soprattutto nei suoi silenzi.