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lunedì 16 luglio 2018

Palermo 21 luglio, Presentazione libro "Follow the money. Sulle tracce di Giorgio Boris giuliano" di Valeria Siragusa (Edizioni La Zisa)




In occasione del 39esimo anniversario della morte del Capo della Squadra Mobile di Palermo, Boris Giuliano, il 21 luglio alle ore 18 alla Biblioteca regionale siciliana “ A. Bombace” in Corso Vittorio Emanuele n. 429-431 a Palermo sarà presentato in anteprima nazionale “Follow the money. Sulle tracce di Giorgio Boris Giuliano", scritto da Valeria Maria Paola Siragusa, Edizioni La Zisa. Interverranno: Renato Cortese, Questore di Palermo che ha anche curato la prefazione del libro, Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, Giulio Francese, presidente dell'OdG Sicilia e Ivan D'Anna, poliziotto e ex componente della Catturandi nonché scrittore. Presente l’autrice. Il dibattito sarà moderato dalla giornalista, Ambra Drago.Sinossi
Non un romanzo, non un saggio, "Follow the Money" vuole essere un monito per i lettori a fare tesoro del proprio passato per recuperare un senso di appartenenza e comunità. Giorgio Boris Giuliano, cui questo libro è dedicato, capo della Squadra Mobile di Palermo, barbaramente ucciso alle spalle dalla mano vigliacca di Leoluca Bagarella il 21 luglio del 1979, è un giusto, insieme a tutti quei giusti che ci hanno lasciato in eredità una grande lezione di vita, generosità, operosità a tutti i costi e senza sconti nella legalità e nella compassione per il prossimo, e che ci consegnano, con la loro vita, preziose lezioni di comportamento.
Il libro è una raccolta di memorie e di ricordi personali di chi ha vissuto a fianco del vice Questore Boris Giuliano, di chi ne ha raccolto gli insegnamenti. Memorie di chi gli è stato sentimentalmente vicino: la famiglia, gli amici, i suoi figli, privati del padre, troppo presto.
Con gli occhi e le parole di un giornalista, una figura retorica che ricalca le orme del narratore fittizio, ognuno di noi è accompagnato a incontrare i co-protagonisti di questa storia vera attraverso le immagini di Palermo, in una lunga passeggiata attraverso le sue contraddizioni evidenti e, infine, la meta di questa fatica sarà un regalo prezioso fatto di memorie, ricordi, emozioni.

Valeria Maria Paola Siragusa, classe 71’ studi umanistici, lettrice e scrittrice per diletto più che per mestiere, alimenta la scrittura e allena la sua passione per la parola, misurandosi anche con scritture brevi, poesie e testi per canzoni.
Nel 2008 scrive Lamentu per la morte di Peppino Impastato che diventa uno spettacolo teatrale.
Nel 2010 scrive Terraomedine Safar testo per uno spettacolo musicale messo in scena da I Kajorda - gruppo musicale folk della realtà palermitana.
Lo stesso anno compone “ Close to the befinning of the Aquarium age” canzone dei titoli di coda di Sopralluoghi per un film su un poliziotto ucciso, a seguire scrive altri sette testi di canzoni.
Nel 2011 per non perdere la memoria e il ricco patrimonio di testimonianze raccolte per Sopralluoghi per un film su un poliziotto ucciso, lavora a “Il viaggio di Marcello” che diventerà “ Follow the Money”.

Arriva in libreria: Valeria Maria Paola Siragusa, “Follow the Money. Sulle tracce di Giorgio Boris Giuliano, poliziotto a Palermo”, Edizioni La Zisa, pp. 250, euro 15,00




Non un romanzo, non un saggio, Follow the Money vuole essere un monito per i lettori a fare tesoro del proprio passato per recuperare un senso di appar­tenenza e comunità.
Giorgio Boris Giuliano, cui questo libro è dedicato, capo della Squadra Mobi­le di Palermo, barbaramente ucciso alle spalle dalla mano vigliacca di Leoluca Bagarella il 21 luglio del 1979, è un giusto, insieme a tutti quei giusti che ci hanno lasciato in eredità una grande lezione di vita, generosità, operosità a tutti i costi e senza sconti nella legalità e nella compassione per il prossimo, e che ci consegnano, con la loro vita, preziose lezioni di comportamento.
Il libro è una raccolta di memorie e di ricordi personali di chi ha vissuto a fianco del Vice Questore Boris Giuliano, di chi ne ha raccolto gli insegnamenti. Memorie di chi gli è stato sentimentalmente vicino: la famiglia, gli amici, i suoi figli, privati del padre, troppo presto.
Con gli occhi e le parole di un giornalista, una figura retorica che ricalca le orme del narratore fittizio, ognuno di noi è accompagnato a incontrare i co-protagonisti di questa storia vera attraverso le immagini di Palermo, in una lunga passeggiata attraverso le sue contraddizioni evidenti e, infine, la meta di questa fatica sarà un regalo prezioso fatto di memorie, ricordi, emozioni.


Valeria Maria Paola Siragusa, classe ’71, segue studi umanistici; lettrice e scrittrice, per diletto personale, più che per mestiere, alimenta e allena una passione per la parola e per scritture brevi, poesie, testi per canzoni.
Nel 2008 scrive Lamentu per la morte di Peppino Impastato che diventa anche spettacolo teatrale.
Nel 2010 scrive Terraomedine Safar, testo per uno spettacolo musicale messo in scena da “I Kajorda”, gruppo musicale folk della realtà palermitana.
Nel 2010 scrive Close to the beginning of the Aquarian age, canzone dei titoli di coda del film Sopralluoghi per un film su un poliziotto ucciso, a seguire scrive altri sette testi per canzoni, in lingua inglese.
Nel 2011, per non perdere la memoria delle testimonianze raccolte durante la lavorazione del film Sopralluoghi, inizia a lavorare su Il viaggio di Marcello, nel 2018 è diventato Follow the Money.



In occasione della visita di papa Francesco a Palermo, arriva in libreria il saggio di Federica Raccuglia, “L’uomo del dialogo contro la mafia. La storia di padre Pino Puglisi”, Prefazione di mons. Giancarlo Maria Bregantini, Edizioni La Zisa, pp. 200, euro 15,00






La vicenda di padre Pino Puglisi, nel tempo, è stata fonte di studi, inchieste, romanzi, film; tutte produzioni necessarie per mantenerne vivido il ricordo, per trasmettere un prezioso modello di vita alle nuove generazioni. Questo saggio si va a inserire nell’insieme di tale produzione creandosi uno spazio particolare. La vicenda di don Pino viene ripercorsa in modo dettagliato grazie a vari contributi originali, testimonianze e interviste. Il leitmotiv teorico è la riflessione linguistico-pedagogica su padre Puglisi, il quale ha tentato di dialogare con la mafia utilizzando un codice a essa sconosciuto: la parola. Codice intraducibile per individui che hanno scelto di abitare un mondo in cui le sole cornici interpretative sono intimidazione, violenza e morte. Secondo Lev Semënovič Vygotskij, la parola nasce prima del pensiero, il bambino impara a nominare le cose prima di conoscerle, ed è proprio il linguaggio a determinare la sua conoscenza e coscienza del mondo. Padre Puglisi ha dato la vita per la fede in questo principio, per le parole prima di tutto.

Federica Raccuglia è nata nel 1990 a Palermo. Giornalista pubblicista, scrive per “Si24.it” e “Il Giornale di Sicilia”. Cura diversi uffici stampa e conduce un programma di attualità e intrattenimento sulla web tv “Feel Rouge tv”. Nel 2012 ha conseguito la laurea triennale in “Giornalismo per uffici stampa” all’Università degli Studi di Palermo e nel 2014 la laurea magistrale in “Scienze dell’Informazione, della Comu­nicazione e dell’Editoria” presso l’Università degli Studi di Tor Vergata.



Arriva in libreria: Antonino Romano, “Nel mio silenzio. Poesie”, Edizioni La Zisa, pp. 72, € 9,90



Il canto del poeta parla col silenzio quando la vita sembra ferire più del necessario con le sue prove. Come il celebre Albatros che cammina goffamente a terra fra gli altri uomini poiché conformato fisicamente per solcare i cieli con le sue grandi ali, la sensibilità di Romano sembra trovare la sua forma genetica nel silenzio e nella solitudine della dimensione poetica. Nei versi, l’autore crea e descrive il suo particolare luogo dell’anima in cui abitare; un rifugio dai rumori assordanti della vita, dell’amore, della morte. Un luogo da cui poter guardare il mondo dall’alto e ricominciare a volare.

Antonino Romano è nato a Palermo il 10 giugno 1977. Sposato e padre di due bellissimi gemellini, da sempre ha mostrato interesse per gli studi umanistici. Si è dedicato dapprima a quelli giuridici, poi a quelli filosofici, per approdare, infine, con questa opera prima, all’altro amore: la scrittura e la poesia.


mercoledì 11 luglio 2018

“Il coraggio degli uomini” di NICO PARENTE (LEGGERE TUTTI N.122, GIUGNO-LUGLIO 2018, 52)




Recensione del volume curato da ERNESTO DE CRISTOFARO, “Le verità nascoste. Da Aldo Moro a Piersanti Mattarella e Pio La Torre”, con la partecipazione di Antonio Fisichella, Edizioni La Zisa, pp. 156, euro 14,90

Piersanti Mattarella e Pio La Torre. Due rappresentanti di opposte fazioni, ma uniti da un solo credo: la lotta a Cosa Nostra. DC il primo, comunista l’altro. Due posizioni da sempre in conflitto eppure unite, in quella terra di Sicilia dove lo Stato porta il nome di spietati criminali i quali, colti da delirio di onnipotenza e con la complicità dei poteri forti presenti in parlamento, hanno seminato panico e sangue per decenni attuando la così ribattezzata “strategia della tensione”. Due vittime, prima che di mafia, dello Stato, che li ha abbandonati come tanti altri. Non è un caso se il volume curato da Ernesto De Cristofaro con la partecipazione di Antonio Fisichella ha per incipit il delitto Moro, apripista di un oscuro intreccio tra Stato e gruppi armati, tra politica e terrorismo. Già, perché con il termine terrorismo non intendiamo soltanto mani armate al servizio della politica o della religione, bensì tutte quelle organizzazioni che attraverso la violenza mirano alla realizzazione dei propri obiettivi.

Una raccolta di saggi che vogliono far luce sul ruolo fondamentale di questi uomini di Stato, ma che non tralasciano altri martiri: Peppino Impastato, Falcone e Borsellino, Dalla Chiesa. Un omaggio all’impegno e al coraggio di questi uomini che hanno affrontato lo Stato combattendolo dall’interno, e che per questo hanno pagato con la vita.

Attraverso una meticolosa descrizione del contesto sociale dell’epoca, gli storici Settanta-Ottanta, gli studiosi raccoltisi attorno a questo volume mirano a far luce su due fatti di sangue ‘eccellenti’ per troppo tempo lasciati sepolti. Un volume necessario, da utilizzare nelle scuole. Per non dimenticare, perché la situazione attuale è conseguenza di quanto raccolto in queste pagine. Attraverso la violenza si può trasmettere la paura, si può forse intimare all’omertà. Ma il coraggio e le vite (troncate) di questi uomini non saranno mai dimenticate, non finché ci sarà qualcuno pronte a ripercorrerle. Perché “i libri non muoiono mai”. Parola di Luigi Bernardi.

Su Leggere:tutti di giugno-luglio una recensione del romanzo di SALVATORE GIRGENTI, “Il caso Tancredi. Una storia siciliana”, La Zisa



Recensione di Loredana Simonetti (LEGGERE TUTTI N.122,  GIUGNO-LUGLIO 2018, p. 52)

SALVATORE GIRGENTI, “Il caso Tancredi. Una storia siciliana”, Edizioni La Zisa, 2018, pp. 160, euro 14,90

Sicilia, terra di profumi e gelosie, di infedeltà e disonori, di sguardi bassi e ‘nturciunati’, quella terra che “Garibaldi se lo sarebbe sognato di sbarcare a Marsala, se non ci fosse stato l’aiuto della massoneria”, dove “cumannari è megghiu chi futtiri” e il predominio economico e politico sul territorio fa appello al senso di abnegazione di matrimoni d’alleanza. Ne “Il Caso Tancredi” di Salvatore Girgenti, c’è tutto questo e l’assassinio di Massimo Tancredi, sindaco della città di Marsala, sembra coinvolgere l’intera regione, con un flusso inarrestabile di tutte le cose che non funzionano in Sicilia. Il maresciallo Altisi, piemontese di nascita, nelle indagini si scontra con testimoni oculari che non vedono bene, lettere anonime che citano i nomi degli assassini, contrasti geografici a causa delle sue origini “nordiche” e poi amanti rimaste nell’ombra e uomini che pensano solo a salvaguardare il loro onore.
“Le corna sono come i denti di un bambino: quando crescono fanno male, ma poi ci si mangia bene.” La morte di Tancredi tira fuori tutto quello che era sospeso, perché, come dice l’autore, il siciliano ha la memoria più lunga di quella dell’elefante, non dimentica antichi rancori ed è sempre pronto a fartela pagare.

lunedì 9 luglio 2018

Palermo venerdì 13 luglio, Alla Bottega di Libera si presenta il saggio di Francesco Petrotta, “Salvatore Giuliano, uomo d’onore. Nuove ipotesi sulla strage di Portella della Ginestra”, Edizioni La Zisa




Appuntamento venerdì 13 luglio, alle ore 17 e 30, presso la Bottega I Sapori ed i Saperi della Legalità di Libera, a piazza Castelnuovo 13, a Palermo, per la presentazione del saggio di Francesco Petrotta, “Salvatore Giuliano, uomo d’onore. Nuove ipotesi sulla strage di Portella della Ginestra”, pubblicato dalle Edizioni La Zisa.

Insieme all’autore, interverranno: Dino Paternostro, responsabile dipartimento Legalità Cgil Palermo; Ettore De Conciliis, pittore; Aurelio Pes, drammaturgo; Rosario Mangiameli, storico; e Vittorio Teresi, magistrato. Modererà l’incontro il giornalista Rino Giacalone, Libera informazione


In libreria la terza edizione del saggio dello storico Francesco Petrotta, “Salvatore Giuliano, uomo d’onore. Nuove ipotesi sulla strage di Portella della Ginestra”, presentazione di Pino Arlacchi, prefazione di Enzo Campo, Edizioni La Zisa, pp. 180, euro 12,00

Salvatore Giuliano era semplicemente un bandito oppure un eroe che lottava per l’Indipendenza della Sicilia? Era assoldato dai servizi segreti degli Stati Uniti d’America o apparteneva alle formazioni clandestine neofasciste? Aveva stretti rapporti con la mafia o lui stesso era un uomo di Cosa Nostra? E ancora: non tutti ritengono Salvatore Giuliano esecutore della strage di Portella della Ginestra, ma se una parte degli storici asserisce che con essa si tentò di fermare il primo movimento antimafia di massa, un’altra parte sostiene che gettò le condizioni in Italia per un golpe anticomunista. Numerosi gli interrogativi che avvolgono questo fatto storico e che ancora oggi alimenta dibattiti e crea miti popolari. Con sguardo critico questo saggio cerca di far luce sulla questione che, nonostante gli anni, non risulta ancora sopita.

Francesco Petrotta, studioso della strage di Portella della Ginestra e del movimento contadino e socialista a Piana degli Albanesi. Ha pubblicato diversi lavori, tra i quali: Quando Scelba imperava. Inchiesta sull’uccisione di Damiano Lo Greco (Istituto Poligrafico Europeo, 2016); La strage e i depistaggi. Il castello d’ombre su Portella della Ginestra (Ediesse, 2010); La repubblica contadina di Piana degli Albanesi del 1945 (La Zisa, 2006); Politica e mafia a Piana dei Greci da Giolitti a Mussolini (La Zisa, 2001). Ha inoltre curato i volumi: Girolamo Li Causi, Portella della Ginestra. La ricerca della verità (Ediesse, 2007); Mafia e banditismo nella Sicilia del dopoguerra: la sentenza del processo di Viterbo per i fatti di Portella della Ginestra (La Zisa, 2002).


giovedì 5 luglio 2018

Arriva in libreria il toccante romanzo delle scrittrice peruviana Alcira Acosta finalmente in traduzione italiana!





“Pianto nel ventre”, con una nota di Paolo Coelho, Edizioni La Zisa, pp. 88, euro 9,90

“La decisione più coraggiosa che prendiamo ogni giorno è cercare di essere felici, qualunque cosa accada.”

“La visione di scrivere ‘Pianto nel Ventre’ è l’unica ragione per valorizzare la vita e promuovere i valori nella famiglia. Aiutare un’altra donna a scoprire e sfruttare il potenziale che ha, con l’obiettivo di diventare un’eccellente figlia, moglie, madre e amica”. 

Alcira Acosta è nata a Trujillo, in Perù nel 1962. Drammaturga, narratrice, umanista, specialista in comunicazione sociale e coa­ch di vita. Autrice di diverse opere teatrali che ha prodotto e diffuso, viaggiando attra­verso il Sud e Centro America.Vincitrice di numerosi premi e meritevole di grande riconoscimento per la sua intensa attività sociale dedicata alle donne e alle famiglie. Nel 1994 ha viaggiato in Isra­ele, per la premiere della sua opera teatrale Selvaggio domato. Nel 1999 a Panama per la premiere del suo primo lungometraggio Amore che Tra­sforma. La svolta decisiva è arrivata nel 2012, quando ha viaggiato in Italia portando in tour i suoi spettacoli: Il bacio della vita, La mia amica la Meno e molti altri monologhi. Attualmente è residente a Palermo, in Sicilia, è direttore fondatrice dell'Associazione DEBORAH’S. Un pro­getto sociale che aiuta le donne a valorizzare ed esternare la ricchezza interiore. Un progetto iniziato da oltre vent'anni nel paese d'origine.