mercoledì 19 ottobre 2016

“Il russo è facile!”. Palermo, Corsi di lingua russa per tutte le età e per tutti i livelli





L’associazione culturale La tenda di Abramo, in collaborazione con la casa editrice La Zisa e l’Istituto di lingua e cultura russa “Alexandr Pushkin”, organizza corsi collettivi e individuali per tutte le età (dagli 11 fino agli 80 anni!) di lingua russa. Le lezioni saranno tenute da un’insegnante madrelingua qualificata. Al termine di ogni corso sarà rilasciato un attestato.
L’associazione offre, inoltre, corsi per la preparazione all'esame al fine di ottenere il Certificato TRKI-TORFL. Il sistema deliberato ed elaborato dal Ministero dell'Istruzione della Federazione, omologato e riconosciuto dall'ALTE, Association of Language Testers of Europe e dal Consiglio d'Europa.

Per iscrizioni e informazioni: Tel./Fax 091 5509295 – cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com

Associazione culturale La Tenda di Abramo, via Lungarini 60, 90133 Palermo (It)

Palermo martedì 8 novembre, Al via il corso base di lingua russa “Kharasho!”





Il russo è facile! Inizieranno martedì 8 novembre 2016, alle ore 18, presso i locali dell’Associazione culturale La Tenda di Abramo, in via Lungarini 60, a Palermo, il corso base intensivo di lingua russa “Kharasho!” organizzato dall’associazione La Tenda di Abramo, dalla casa editrice La Zisa e dall’Istituto di lingua e cultura russa “Alexandr Pushkin”. Il corso, che sarà tenuto da un'insegnante madrelingua qualificata, ha un costo complessivo di soli 70 euro (materiale incluso) per 4 incontri di 2 ore ciascuno, più 4 ore di attività interattiva e laboratorio. Al termine del corso sarà rilasciato un attestato. Info: tel. 091 5509295 - cell. 327 9053186 o scrivere a: ass.latendadiabramo@gmail.com

Novità in libreria: Enrico D’Angelo, “Le tre sorelle e dodici novelle”, Edizioni La Zisa, pp. 104, euro 14,00




La vita di tre sorelle vissuta tra gioie e tristezze. Un racconto denso e intenso che, fotografando le vicende di un famiglia, la vita quotidiana, la scuola, il lavoro, gli amori, riesce a offrire uno spaccato della Sicilia negli anni della seconda guerra mondiale.

Al racconto Le tre sorelle seguono dodici novelle dai temi molto diversi fra loro ma accomunate da un unico filo ben giostrato da una scrittura concisa, precisa che va dritta al punto, svelando un senso al di là delle pagine che arriva fino al lettore e alla sua concezione della vita, mettendo in campo valori morali universali ed eterni.



Enrico D’Angelo, termitano d’adozione, ha lavorato per lo Stato con la qualifica di dirigente nell’Amministrazione Giudiziaria e, successivamente, come Giudice di Pace.

Scrive poesie in lingua italiana e in dialetto. Sue composizioni figurano in alcune antologie letterarie, edite in diverse regioni d’Italia.

È autore di un libro di narrativa e di tre libri di poesia. Il suo ultimo libro dal titolo Lettere dal carcere è stato pubblicato dal Gruppo editoriale “Albatros” di Viterbo.

In libreria: Giada Trapani, “L’origine del male. Sul pensiero filosofico dell’ultimo Pareyson”, Edizioni La Zisa, pp. 112, euro 12,00





L’analisi e l’approfondimento dell’ultima riflessione filosofica di Luigi Pareyson nascono dall’esigenza di accostarmi al problema del male la cui forza oscura di inesauribile desiderio di distruzione è presente, nel mondo umano, come realtà sconvolgente.
Com’è possibile chiudere gli occhi di fronte al trionfo del male, alla natura diabolica di certe forme di malvagità, alle più atroci manifestazioni di perversità umana? Com’è possibile consegnare queste atrocità al freddo e impietoso giudizio dell’etica e al debole, compassionevole, buonismo religioso?
Il bisogno di parlare del male, dunque, prende forma dalla necessità di comprenderne l’esistenza e di darne ragione.
Il male si manifesta nel mondo in tutta la sua intatta grandezza, vincendo battaglie, gridando violentemente la sua potenza, nutrendosi di esseri umani senza operare una selezione di cibo, torturando, mortificando e lacerando ogni forma di bellezza, esultando
davanti al dolore, ridendo davanti alla morte; il male ha il volto dell’uomo. Ecco allora che, come squarcio lacerante, irrompe dentro di noi la domanda: perché?
Perché guardando il male vediamo noi stessi? Cercando la risposta, cercando la verità noi ci cerchiamo.
L’ultima meditazione di Pareyson è volta alla scoperta dell’origine di un male che affonda le sue radici nella buia e silenziosa profondità della natura umana, in quel luogo senza spazio, senza tempo, senza leggi, che è la libertà. Il filosofo va alla ricerca della sorgente, il filosofo ha sete di abisso.
Il tema della libertà e il problema del male, nella loro interna connessione e inscindibilità, costituiscono il centro pulsante dell’ultima filosofia di Luigi Pareyson.
Una serie di inquietanti e vertiginose domande sul male e sul dolore incalzano il filosofo: è possibile che di tutto il male, così smisurato nell’universo, la colpa sia interamente da porre a carico della libertà dell’uomo? E che egli, tragico realizzatore del male, ne sia il solo e unico responsabile? Dio è del tutto innocente? Oppure è compromesso nell’intera vicenda di male e di dolore che marchia ogni vivente?
Pareyson sorvola il vertiginoso baratro della ragione umana senza cadervi, ritrovando una nuova ragione filosofica, cosciente dei suoi limiti eppure coraggiosa, forgiando una filosofia che si costruisce sull’intreccio indissolubile tra ontologia della libertà, pensiero tragico ed ermeneutica dell’esperienza religiosa. Il filosofo pone in essere il tentativo di pensare il male non in chiave privativa e di non giustificare Dio alla maniera della teodicea di Leibniz. Alla domanda del perché soffrono anche gli innocenti, Pareyson, infatti, tenta di dare una risposta che egli chiama cristologia laica che assorbe interamente il Dio sofferente compromesso nella vicenda del dolore umano. Pareyson cerca l’interesse da parte di tutti gli uomini di fede e non, accumunati dall’uso della ragione e dalla tragicità della condizione umana.