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mercoledì 20 aprile 2016

Arriva in libreria: Irene Contorno, “Il reclutamento dei lavoratori alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni”, Edizioni La Zisa, pp. 128, euro 12,00




Lo studio di Irene Contorno esamina uno degli aspetti più importanti della complessa disciplina del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni: le modalità di reclutamento e la carriera del personale, con un particolare riguardo alla zona sismica della dirigenza. Prendendo le mosse dalle letture attualizzate dell’art. 97 Cost., l’autrice procede a un’analisi attenta e sistematica della disciplina di diritto positivo sul reclutamento del personale non dirigenziale e poi sul percorso di accesso alla qualifica dirigenziale: vengono così indagati i tratti più salienti del delicato assetto tra politica e amministrazione, senza trascurare gli sviluppi più recenti in tema di spoils system. Non solo: Irene Contorno affronta, con uno sguardo costante alle novità legislative più recenti, la tematica dei concorsi interni, offrendo al lettore uno strumento utile per lo studio delle modalità di accesso al pubblico impiego. (Alessandro Garilli e Maria Cristina Cavallaro)

Irene Contorno è nata a Palermo il 24 maggio del 1991, ma risiede a Bisacquino, una cittadina della Valle del Triona. Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo, ha ottenuto la summa cum laude e la menzione alla carriera e alla tesi. Il reclutamento dei lavoratori alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni è la sua prima pubblicazione.

In arrivo in libreria l’avvincente giallo di Giuseppe Cinisi, “La villa dei misteri”, Edizioni La Zisa, pp. 392, euro 18,00





Dopo molte traversie con il proprietario della vecchia casetta in affitto, Elizabeth, una giovane casalinga di Innsbruck, spera di trovare un modo per andare finalmente via da lì. Un sabato pomeriggio di ottobre trova una strana lettera: a scriverle dalla Sicilia è una sconosciuta zia, che si firma con il nome di Katherine Allen. A quanto pare, la lettera sembra essere capitata proprio nel momento giusto.
Un po’ incredula e piena di dubbi, Lizzy decide così di trasferirsi con il marito Eric e i suoi tre piccoli bambini, John, Caroline e Lucile, in Sicilia, nei pressi di Casteldaccia. Ben presto, però, la giovane donna inizia a percepire una misteriosa presenza che si insedia radicalmente nelle loro deboli menti, portando alla luce un passato incredibile e sconvolgente a lei del tutto oscuro. Elizabeth deve fare in fretta a ricomporre i tasselli mancanti del mosaico, prima che sia troppo tardi per lei e la sua amata famiglia...

Giuseppe Cinisi, nato a Palermo il 25 gennaio 1991, vive a Ficarazzi. Nel 2011 ha conseguito la maturità in ragioneria. Per alcuni anni ha lavorato come Maschera al Teatro Biondo e Bellini di Palermo. Nel tempo libero ama ascoltare musica, di ogni genere, e coltivare la sua passione per la scrittura.

In libreria: Rita Pace, “Il parco urbano ‘Ninni Cassarà’ di Palermo”, Edizioni La Zisa, pp. 224, euro 16,00




Il verde urbano rappresenta una tipologia di verde estremamente importante, che condiziona in modo sostanziale il paesaggio e l’ambiente urbano. Le aree verdi, oltre a umanizzare la città e a renderla più vivibile, hanno anche una funzione equilibratrice fra il cittadino e la severità degli edifici circostanti, donando al paesaggio armonia e proporzione. Queste pagine sono il risultato di una ricerca mirata a delineare, attraverso indagini storiche e rilievi effettuati in campo dall’autrice, il quadro conoscitivo del patrimonio arboreo e arbustivo del parco urbano “Ninni Cassarà” della città di Palermo.
Dallo studio emerge un’area naturale molto ricca che penetra all’interno dello spazio urbano, diventando una fonte di ricchezza ecologica e ambientale dal valore inestimabile per la città e i suoi abitanti, ai quali non spetta far altro che valorizzarla e salvaguardarla, ricordando – come suggerisce Mauro Corona – che «Noi siamo come gli alberi, e gli Alberi sono come noi».

Rita Pace è nata a Palermo nel 1982. Laureata in “Scienze Forestali ed Ambientali”, ha poi conseguito la Laurea Magistrale in “Progettazione e Gestione di Parchi e Giardini” presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Palermo. La collana “Accademia” ha già ospitato il suo testo “ Le alberature stradali nella città di Palermo” (2015).

In libreria il saggio di Vasiliki Eleni Dimitriou, “I rapporti culturali tra le Cicladi e la Grecia continentale durante l’antica Età del Bronzo”, Edizioni la Zisa, pp. 160, euro 12,00






Sono molti, ancora oggi, i punti oscuri della storia delle Cicladi durante l’antica Età del Bronzo, in particolare sui suoi rapporti culturali e sugli scambi commerciali con la Grecia continentale, con l’isola di Creta e con la città anatolica di Troia. Gli scavi – non sempre condotti con criteri ottimali – che si sono susseguiti a partire dalla seconda metà del XIX secolo e le stesse moderne scoperte scientifiche, come il C 14, più che colmare le tante lacune hanno sollevato nuovi interrogativi, che attendono di essere definitivamente chiariti. Vasiliki Eleni Dimitriou, oltre a offrire una ragionata ed esauriente rassegna delle principali teorie fin qui avanzate dagli studiosi, propone alcune inedite chiavi di lettura su un periodo storico e una realtà geografica che hanno avuto un ruolo fondamentale per il sorgere e l’affermarsi della civiltà occidentale.

Vasiliki Eleni Dimitriou è nata ad Atene. Si è laureata in Lettere presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Ha partecipato a numerosi scavi archeologici in Italia, Spagna e Grecia. In Grecia, ha lavorato nel Museo dell’Arte Cicladica di Atene. Oggi è a capo di una ricerca presso la Sovrintendenza archeologica di Atene che consiste nello studio dei materiali preistorici provenienti dallo Scavo di D. Levi nel pendio sud dell’Acropoli di Atene.


lunedì 18 aprile 2016

Le Edizioni La Zisa al Salone del libro di Torino con il romanzo dello scrittore rumeno Radu Pavel Gheo “Buona notte, bambini!”





Le Edizioni la Zisa saranno al Salone del libro di Torino in occasione della presentazione del romanzo del celebre scrittore romeno Radu Pavel Gheo, “Buona notte, bambini!”, che inaugurerà la collana dedicata alla letteratura del suo Paese “dor” . All’iniziativa,  organizzata dall’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica, interverranno, oltre all’autore, i traduttori Mauro Barindi e Maria Luisa Lombardo e il direttore editoriale della casa editrice La Zisa Davide Romano. Appuntamento il 14 maggio, alle ore 16, presso la Sala Romania.



Il libro: Radu Pavel Gheo, “Buona notte, bambini!”, traduzione di Mauro Barindi e Maria Luisa Lombardo, pp. 528, euro 24,00



Banato, 1986. Tre ragazzini, Cristina, Marius e Leopold, tentano di fuggire clandestinamente dalla Romania di Ceaușescu oltrepassando il confine con la Serbia, mentre il loro amico Paul deve rinunciare all’impresa, vittima forse dell’incidente della centrale di Černobyl. I tre amici vengono acciuffati dalle guardie di frontiera e ne patiscono drammaticamente le conseguenze, che lasceranno in loro un trauma indelebile. A partire da quell’episodio, vero nocciolo epico e generatore dei diversi fili narrativi che avviluppano la trama, tra salti spazio-temporali e reminiscenze del dorato passato dell’infanzia dei quattro amici, la storia si dipana in distinte direzioni geografiche e cronologiche (dalla Romania di Ceaușescu degli anni ’80 a quella post-comunista fino agli Stati Uniti degli anni ’90 e 2000), convergenti però sempre attorno ai rapporti che uniscono i quattro protagonisti, rapporti che si trasformano e si lacerano, ora in modo drammatico, ora per esaurimento affettivo, in un crescendo di coinvolgente forza romanzesca che farà centro nel cuore dei lettori.



Radu Pavel Gheo, nato a Oravița (Romania) nel 1969, è scrittore, saggista, redattore e traduttore editoriale. Nel 2001 emigra negli Stati Uniti, esperienza che si riflette nel saggio “Addio, Addio, patria mia…” e in parte anche nel romanzo “Buona notte, bambini!”. Dopo appena un anno, tuttavia, Gheo decide di ritornare in Romania, dove si consacra come scrittore, contraddistinguendosi per una elegante ed eclettica prosa, come il romanzo fantascientifico “Fairia, un mondo  remoto”, 2004, i volumi di racconti “La Valle del Cielo Sereno” (1997) e “Il nome del merlo” (2008) e l’opera teatrale “I old- УП Akbar O Tutti in America”, rappresentata al Teatro Nazionale di Timişoara nel 2007. Nel 2011 ha esordito in Italia come curatore, insieme a Dan Lungu, dell’antologia “Compagne di viaggio. Racconti di donne ai tempi del comunismo” (Sandro Teti editore).