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giovedì 23 maggio 2013

Il libreria “Dolore. Cronaca autobiografica” dello scrittore greco Nikiforos Vrettakos, Ed. La Zisa, Collana Nostos, Traduzione di Angela Daniela Sortino, pp. 208, euro 15


Il libreria “Dolore. Cronaca autobiografica” dello scrittore greco Nikiforos Vrettakos, ed. La Zisa, Collana Nostos, Traduzione di Angela Daniela Sortino, pp. 208, euro 15

“Dolore” è una “cronaca autobiografica”, come l’autore vuole definirla nel sottotitolo, che descrive la sua progressiva conoscenza delle cose e del mondo dai primi anni dell’infanzia alle esperienze di giovane studente e di uomo adulto. Attraverso la conoscenza e l’esperienza diretta delle piccole cose e degli uomini si svela agli occhi del poeta una verità sempre più amara e consapevole sulla presenza del “male” e del dolore, che risiede nella profondità del mondo e dell’animo umano. Questa narrazione di sé e del mondo circostante avviene in un’accurata descrizione degli anni della guerra con la sua tragica conclusione sul fronte italo-greco, degli anni dell’illusione e della delusione del popolo greco che aveva creduto nella liberazione, dei successi - vi anni della guerra civile volta ad annientare con le armi tutte le forze democratiche del paese. La visione del poeta, se pur pervasa da un dolore personale profondamente condiviso con quello “universale” dell’uomo, trae sempre conforto dalla luce e dalla bellezza racchiuse nella sua terra e nell’animo umano e conduce, nel ritorno alle amate colline di Plùmitsa, a una visione di riconciliazione con la natura, con il mondo e con l’umanità intera.

Nikiforos Vrettakos nasce nel 1912 a Krokeès (Sparta). Si trasferisce ad Atene nel 1929 dove mette su famiglia e inizia la sua produzione poetica. Seguono gli anni della guerra sul fronte italo-greco del 1940/41, quindi la partecipazione attiva durante la Resistenza e la guerra civile e il suo esilio volontario in Svizzera e in Sicilia, dove collabora con l’Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici di Palermo. Al suo ritorno in Grecia, parallelamente a una ricca produzione poetica, scrive articoli di attualità, critica letteraria e saggi. Riceve tre candidature al premio Nobel per la Letteratura e nel 1988 viene nominato membro dell’Accademia di Grecia. Muore il 4 agosto 1991 a Plùmitsa.

In libreria: Fabio Varchi “Bussando alle porte del paradiso. Racconti che scaldano il cuore”, La Zisa, pp. 192, euro 9,90


E fu in quell’istante che ricordò una vecchia canzone di Bob Dylan; era la colonna sonora di un film di Peckinpah sulla storia di Billy the Kid e Pat Garrett, una pellicola che gli era sempre piaciuta molto, forse perché l’aveva vista da ragazzino. E quella canzone aveva davvero un titolo strano: Knocking on heaven’s door , “Bussando alle porte del paradiso”. Un titolo assurdo, aveva sempre pensato. Com’era possibile da vivi bussare alla porta di qualcosa dove si va da morti? All’improvviso, come un lampo, qualcosa si accese nella sua mente, una frase tornò a galla nella sua memoria, una frase tipica di don Carmine e che aveva sentito anche da don Aurelio: “Non dare mai nulla per scontato, figliolo; nulla è mai definitivo, nulla, neppure la morte!”. (dal racconto Bussando alle porte del paradiso)

Fabio Varchi, giornalista e scrittore, vive a Palermo ma gli piace definirsi cittadino del mondo. Ama scrivere, ascoltare musica e vedere film. La sua passione principale sono i classici della letteratura mondiale e in particolare i Racconti di Natale di Charles Dickens. Ed è proprio a lui che questo libro si ispira.

Novità in libreria: Totò Mirabile, “Lo scriba”, Prefazione di Francesco Billeci (Ed. La Zisa, pp. 112, euro 10)


Non conosco personalmente il poeta ma leggendo queste bellissime poesie ho immaginato il suo profilo, il suo modo di pensare. Totò è un poeta estemporaneo e popolare, ricco di vivacità e attualità, di lettura facile, artista imbattibile della satira. Le sue poesie riscaldano l’anima come l’estate, sono allegre come la primavera, drammatiche come l’inverno e tristi come l’autunno. Questa raccolta è un’esplosione di emozioni che coinvolge il lettore sin dalla prima poesia, dalla lettura della nostalgica Amore lontano alla meravigliosa “Un munnu tuttu tunnu e senza fossi”. (dalla Prefazione di Francesco Billeci)

Salvatore Mirabile nasce a Chiusa Sclafani (PA) il 3 gennaio 1951 e risiede a Marsala (TP). Chiamato da tutti Totò, ex dirigente regionale, sin da giovane ha coltivato la passione per la scrittura, elaborando i copioni di farse teatrali di fine anno scolastico e di rappresentazioni religiose. Amante della musica, forma un coro di giovani e inizia a comporre canzoni in italiano e in dialetto siciliano, che riscuotono subito un discreto successo. Anche la pittura viene sperimentata su tele dallo stile Modigliani, alcune esposte in varie mostre. Ma ciò che lo ha reso più celebre è il Museo Mirabile delle tradizioni e arti contadine di Marsala. Degna di essere menzionata è anche la colossale opera dal titolo Le tabelle di luogo e i luoghi di Sicilia , la raccolta di cartoline e foto-film dei paesi visitati nell’arco di circa trent’anni. Ha collaborato con la Casa Editrice Pagine, che ha pubblicato alcuni suoi componimenti nell’antologia poetica L’eco del vento , a cura di Annamaria Scavo. Con La Zisa ha già pubblicato nel 2007 una silloge di poesie. Ha partecipato, inoltre, ad alcuni concorsi di poesia, ottenendo sempre buoni giudizi di critica, e molti detti della sua raccolta I proverbi siciliani sono stati pubblicati dal giornale Marsala c’è.

In libreria il saggio di Romina Mazzara, “Trieste, una principessa che si mangia le unghie”, Ed. La Zisa, pp. 112, euro 10



“Trieste, una principessa che si mangia le unghie” è un saggio concepito come un romanzo e insieme come la più sentita delle dichiarazioni d’amore per Trieste, che l’autrice definisce sua città dell’anima, e per tutto quello che per lei Trieste significa, attraverso l’analisi, il più possibile appassionata e mai troppo scientifica, di tre personalità fuori dal comune, che in modo ugualmente fuori dal comune hanno raccontato e in un certo qual modo tentato di “salvare” Trieste: Mauro Covacich, Jan Morris e Anita Pittoni. Questo romanzo-dichiarazione d’amore è stato scritto in una settimana: Romina Mazzara non ha ancora capito (e se lo domanda spesso!) se Trieste può esserne davvero orgogliosa.

Romina Mazzara ha trentun’anni, ma vorrebbe averne ancora venticinque, perché dice che suona meglio, una laurea cum laude in Lettere e un’insana passione per Madonna, Sex and The City , il mare, la lavanda, i lampioni antichi, i viaggi con gli amici, i trolley consumati e il profumo del caffè. Adora fare colazione, insegna, scrive da quando aveva sei anni e ha un fratello in cielo e un fratello e una sorella d’anima, un gatto che si crede un cane e una famiglia che, ricambiata, adora. Ha conosciuto Trieste a 18 anni, c’è andata la prima volta a 24, e da allora non si è ancora fermata: per una nomade come lei, nulla come il nessun luogo può essere la migliore delle case.

In libreria la silloge di Margherita Ingoglia “…e il corpo fu oltraggio!”, Prefazione di Aldo Penna, pp. 96, euro 10


Margherita evoca lo spirito del fuoco. Esplora i sentimenti della gente, talvolta li sperimenta, talvolta rimane sulla soglia ad attenderli. Sinceramente curiosa del conoscere gli altri e attraverso gli altri se stessa. Leggendo le sue poesie si intuisce di lei e delle fantasmagorie che ne guidano i passi. È come avere un chiavistello che schiude un mondo interiore che si svelerà davvero solo a chi saprà catturarne i segreti codici. (...) Il tema del nudo e del corpo affascina: “Noi ci esprimiamo con il corpo, siamo corpo”. È come un ponte lanciato verso gli altri e se stessa. (...) E infine parole dense quasi un umore dell’anima, un liquido corporale del sentimento che cerca espressione. Poesia come follia d’amore, perdizione attraverso l’esaltazione per la poetessa della sensualità. (Dalla Prefazione di Aldo Penna)


Margherita Ingoglia ha studiato Lettere alla facoltà di Palermo. Residente a Sambuca di Sicilia, vive oramai da alcuni anni a Palermo. Ha svolto uno stage giornalistico a Partinico presso l’emittente Telejato . Ha ricevuto svariati premi, attestati di merito e un diploma d’onore per le sue composizioni che sono presenti anche sul sito di Rai News. Nel 2006 pubblica il suo primo libro di poesie, Aldebaran, Iuculano Editore, vincitore del primo premio internazionale “Vincenzo Navarro”. Alcune sue liriche sono presenti in antologie e riviste letterarie. Ha scritto per il Giornale di Sicilia, LinkSicilia, Blog - Sicilia, SicaniaNews, I Siciliani giovani, ed ha collaborato con l’emittente Tele Radio Sciacca e Telejato. Attualmente scrive per la Pagina Riformista, La Voce di Sambuca e SiciliaInformazioni.

In libreria l’opera teatrale di Nicola Lo Bianco “I tempi del poeta in piazza. Omaggio a Ignazio Buttitta”, pp. 98, euro 8



In libreria l’opera teatrale di Nicola Lo Bianco “I tempi del poeta in piazza. Omaggio a Ignazio Buttitta”, Prefazione di Salvatore Di Marco, Testimonianza di Paride Benassai, Con scritti di Natale Tedesco, Dario Fo, Salvo Licata, Leonardo Sciascia, Michele L. Straniero, Evgenij Aleksandrovič Evtušenko (Ed. La Zisa, pp. 96, euro 8)

Abbiamo immaginato Ignazio Buttitta negli ultimi giorni della sua vita, ripiegato su se stesso, come a fare un consuntivo di tutto ciò che ha animato i suoi sentimenti di uomo e di poeta: dall’amarezza per la diffidenza verso il suo impegno politico e civile alla consapevolezza di essere essenzialmente un poeta, il cantore di un popolo in un momento fervido e drammatico della sua storia. Un Buttitta di fronte alla morte che chiama a raccolta i protagonisti delle sue opere, di un tempo ormai lontano e trapassato, (...) quando, appunto, tutto si può raccontare da un punto di vista alto, come una favola “bella” da rappresentare, da mettere in scena, in un gioco speculare tra cielo e terra, tra ciò ch’è chiuso nel suo accadimento e ciò che rimane. (dall’Introduzione dell’autore)

Nicola Lo Bianco è nato e vive a Palermo, dove ha insegnato Letteratura italiana e Latino nei licei. Si occupa di poesia e di teatro e collabora a diverse riviste con recensioni e brevi saggi critici su autori contemporanei. Ha pubblicato Rapsodia del centro storico (Borgonuovosud, 1989), Riflessioni di un insegnante solitario (Borgonuovosud, 1995), Monologo sulla strage degli innocenti (Caputo tipografica, 2003), Lamento ragionato sulla tomba di Falcone (Coppola-Di Girolamo, 2010). Tra le opere teatrali si ricorda la messa in scena di Libertà Provvisoria; Cantica del lupo et altre stelle; Bianchi e Neri; Il muro, il pane, i bambini; I tempi del poeta in piazza; Sanfrasò; Vicolo sedie volanti.

In libreria il racconto storico “il segreto della torre” di Pasquale Braschi (Ed. La Zisa, pp. 48, euro 4,90)


Sembra di vederlo, l’abate Giovanni, nella biblioteca della Torre Alemanna, tutto indaffarato a redigere il registro della Commenda (...) in un giorno di agosto del 1469. (...) A un tratto, però, la sua attenzione è catturata da una pietra squadrata, differente da tutte le altre. Allora prima la guarda incuriosito, poi la osserva con maggiore attenzione, la tocca con le mani, riuscendo infine a leggervi sulla fredda superficie una strana iscrizione in latino: ex castro Corneti. Dal villaggio fortificato di Corneto. Ecco. Da questo momento ha inizio la misteriosa ed emozionante ricerca dell’abate Giovanni. Come messaggi in bottiglie affidate al mare, dalle profondità di un cunicolo sotterraneo riemergono segrete memorie intorno alla città di Corneto, rasa al suolo nell’aprile del 1349. (dalla Prefazione di Rosaria Tenore)

Pasquale Braschi è nato il 3 marzo 1970 a Cerignola. Dopo la maturità classica, consegue nel 1996 la laurea in Lettere moderne presso l’Università degli Studi di Bari. Specializzato in biblioteconomia, ha lavorato presso la Biblioteca comunale di Cerignola. Dal 2001 è operatore di front office e consulente di orientamento presso il Centro Informa del Comune di Cerignola. Nel dicembre 2009 pubblica Viaggio fantastico, L’Autore Libri Firenze, primo classificato nella sezione opere edite del Premio letterario “Alla mensa dei sogni” (edizione 2010). Da circa un anno organizza e modera reading letterari e presentazioni di libri.

In libreria l’opera di Rosario Giuliano “Il tesoretto degli amici” (pp. 112, euro 10)


Con la semplicità e l’entusiasmo di un bambino, l’autore crede nel forte sentimento dell’amicizia e nella collaborazione tra gli uomini. Un mondo migliore è possibile, basta crederci. Un gruppo di amici ci prova, va a vivere a contatto con la natura, proprio nel cuore di Palermo, e grazie all’aiuto del fato o chi per lui, ognuno riesce a realizzare i propri desideri. Una favola moderna, quasi utopica, che ridona speranza. Lo sguardo disincantato dell’autore ci offre il resoconto di una vita sociale, politica ed economica sull’orlo del baratro, ma attraverso un’appendice semiseria prova a cercarne una soluzione con piacevole ironia.

Rosario Giuliano è nato a Palermo nel 1967. Dopo la licenza media ha frequentato l’istituto professionale dei Salesiani, conseguendo la qualifica di operatore specializzato nell’alluminio anodizzato. Dopo anni di precariato e dopo varie lotte sindacali è stato assunto come operaio ausiliario specializzato nell’azienda sanitaria ospedaliera di Palermo. Ispirato dai vari problemi che affliggono la sua città ha iniziato a scrivere e questa è la sua prima pubblicazione.

In libreria il romanzo di Antonio Ammirata “La luna altrove”, Ed. La Zisa (pp. 144, euro 10)


Un bambino, poi un ragazzo, difficile, e da sempre con una sensibilità acutissima nascosta dietro una maschera impenetrabile di indifferenza che niente lascia intuire. Un uomo, un adulto, che forse avrebbe potuto diventare come lui, con il quale comincia un rapporto di sguardi e di cose non dette ma percepite. Intorno, madri, sorelle, amiche, altre storie, altri dolori. La spietata lucidità e la coerenza estrema del ragazzo lo portano a compiere un atto conclusivo di rifiuto, di sottrazione e di cancellazione, dal quale salverà solo le pagine di un taccuino. Con una scrittura attenta e un montaggio quasi cinematografico nella successione delle scene, Antonio Ammirata costruisce un romanzo che ruota intorno alla mancanza di senso delle cose e della vita, o piuttosto, delle vite.

Antonio Ammirata (Palermo, 1972), impegnato nel sociale, si occupa in particolare di infanzia e adolescenza disagiata. Appassionato di letteratura, ha pubblicato la raccolta di poesie “Lacrime dell’anima” (1995) e la silloge poetica “Antologia dell’anima” (2009); altre sue liriche sono contenute in antologie di poesia contemporanea. “La luna altrove” è il suo primo romanzo.

Bagheria (Pa) 24/05/2013, Si presenta il romanzo fantasy “Prect en Rahkoon. Spettro di ghiaccio” di Samuele Vinanzi


Palermo, 23 maggio 2013 - “Prect en Rahkoon. Spettro di ghiaccio” è il titolo del romanzo opera prima di Samuele Vinanzi, che inaugura la collana di letteratura fantasy Terre di Mezzo, mandato in questi giorni in libreria dalle Edizioni La Zisa, che sarà presentato domani (24 maggio), alle ore 17 e 30, a Palazzo Aragona Cutò, villa settecentesca sede del Museo del Giocattolo e della Biblioteca Comunale di Bagheria (Via Consolare, 105), in provincia di Palermo. Interverranno, oltre all’autore, Maurizio Massimo Bianco e Davide Romano.

Il libro: In un universo fantasy popolato da elfi, umani, orchi, nani e altre creature fantastiche, che si muovono in uno scenario politico frammentato, fra terre inesplorate e città sottoposte alla supremazia di potenti Nobili, si disegna la storia di un’amicizia, quella dei giovani Nexos, CristalEyes, Drakarn e Sharx, uniti nel nome elfico di “Prect en Rahkoon”. La loro infanzia felice viene bruscamente interrotta da un evento tragico, che li terrà lontani per dieci lunghi anni. Una volta riuniti, i quattro ritroveranno il loro antico legame, che si porterà dietro anche quell’antico dolore. Compare un nemico misterioso, bramoso di potere, quasi uno spettro del loro passato, che agisce nell’ombra fino a colpirli con una potente magia, e a seppellire il mondo sotto una coltre di gelo. Per i quattro amici inizia così un viaggio, nel tentativo di fermare il maleficio, alla ricerca dei Cristalli Elementali ai quattro angoli del mondo, in un’appassionante corsa contro il tempo che li porterà ad attraversare deserti sabbiosi e fondali marini, canyon smisurati e ghiacciai ai confini del mondo. Un lungo e avventuroso viaggio che li vedrà crescere insieme, sempre più uniti, e rafforzerà quel sentimento di amicizia che li renderà invincibili.

Samuele Vinanzi è nato a Palermo nel 1990. Dopo il diploma, sceglie di frequentare i corsi di Ingegneria Informatica presso l’Università di Palermo. La sua passione per la tecnologia, tuttavia, non riesce a distoglierlo dal suo amore per la letteratura: già dall’età di sedici anni, si cimenta nella scrittura di vari racconti, profondamente ispirato dai luoghi visitati durante i viaggi in Inghilterra, terra della mitologia nordica e culla della narrativa fantasy. Prect en Rahkoon. Spettro di Ghiaccio, la sua opera d’esordio, nasce negli anni che dall’adolescenza lo conducono verso la maturità, un percorso di formazione che s’intravede nei volti, nei sogni e nei sentimenti dei protagonisti, e che affiora in ogni pagina del romanzo.