sabato 26 febbraio 2011

Storia della chiesa Valdese in un libro di Teodoro Balma


(La Sicilia, Sabato 26 Febbraio 2011)

Riesi. S'è svolta ieri a Palermo presso il Salone della Chiesa valdese di via Dello Spezio la presentazione del libro Il popolo della Bibbia. Storia e martirio dei Valdesi" (Ed. La Zisa) di Teodoro Balma. Quest'ultimo, pastore valdese, teologo, giornalista e scrittore, nato nel 1907 e morto nel 1994, ha esercitato la sua attività pastorale non solo a Napoli, Catania, Venezia e Torino, ma anche a Riesi dove ha avuto modo di lasciare un segno importante della sua esperienza pastorale. Ad introdurre i lavori di presentazione dell'opera è stato Giuseppe Ficara, pastore e membro della Tavola valdese. E' intervenuto anche Bruno Di Maio, responsabile del Segretariato attività ecumeniche dell'Arcidiocesi di Palermo; Francesco Michele Stabile, storico e docente della Facoltà teologica di Sicilia; Daniele Palermo, presidente del Centro evangelico di cultura "Giacomo Bonelli". Un'opera, quella di Teodoro Balma, che è un autentico inno alla libertà, alla strenua difesa dei propri ideali, alla tolleranza, alla dignità dell'uomo, viste attraverso le vicende ultrasecolari e drammatiche dei Valdesi, il primo ed unico movimento di Riforma religiosa, sorto nel Medioevo e giunto sino ai nostri giorni. Le vicende e i personaggi narrati scandiscono le tappe salienti di un lungo processo di democrazia religiosa ancora in buona parte insoluto, che oggi, non riguarda più soltanto il culto Valdese, ma ciascun credo.

giovedì 24 febbraio 2011

“I valdesi tra Valli e Sicilia”


Ripubblicato il libro del pastore Teodoro Balma

di Giorgio Tourn (Riforma, 22 febbraio 2011)

All’editore La Zisa di Palermo si deve la ristampa di un volume di Teodoro Balma, Il popolo della Bibbia, storia e martirio dei Valdesi, pubblicato da Corbaccio nel 1933, rifacimento di un precedente opuscolo apparso da Sonzogno nel 1929. Il volume costituisce un interessante documento della pubblicistica valdese in epoca fascista, dopo il Concordato. L’impianto è quello tradizionale, come il testo di E. Comba di quegli anni si ferma al 1848.
L’autore, Teodoro Balma, era allora pastore a Catania dove restò sino al 1946. Italo Pons nell’Introduzione, ne dà un ritratto felice, ispirato anche alla simpatia che nasce dall’aver curato la comunità catanese; personalità versatile, comunicatore nato, non casuale il suo interesse per il teatro e il giornalismo, occupò un posto tutto suo nel piccolo mondo valdese del ventennio con le sue iniziative, anche editoriali.
Può dunque essere motivo di interesse rileggere queste pagine a distanza di tempo: lo è assai più, però, analizzare questa ristampa; oltre al testo di Balma e alle pagine di Pons, essa consta infatti di una prefazione di Antonio Di Grado e delle note conclusive di Maurizio Rizzi, testi brevi ma densi di pensiero. Iniziamo da quest’ultimo; l’editore gli ha affidato il compito di redigere un sesto capitolo che, concludendo il testo di Balma, giunga al giorni nostri. Lo assolve fornendo i dati essenziali, il giudizio sui valdesi di Torre Pellice è forse un tantino eccessivo (la cittadinanza onoraria a Mussolini la diede il comune di Torre Pellice); significativo però è il fatto che il nostro autore si interroghi con partecipe riflessione sull’oggi; egli si aspetta che la Chiesa valdese «sappia coniugare la futura “Città di Dio” e la futura “Città dell’Uomo”», sappia pensare «a nuovi strumenti di comunicazione» laddove invece «ha ritardi culturali notevoli»; che sappia pensarsi «come chiesa del terzo millennio facendosi carico di problemi di natura planetaria», e divenire cioè «pienamente italiana». Non si può che concordare ma come tradurre in termini operativi questo auspicio? Il pensiero corre a formazioni politiche odierne, i cui enunciati programmatici sono raramente calati nel concreto.
Neppure Di Grado lo dice, se non enunciando il paradosso della fede che evoca a ragione, ricordando che non si trapianta la purezza dei valori, l’Evangelo, nell’impurità dei luoghi, cioè nella storia, se non nel sola fide. Ciò che colpisce però nel testo è lo sguardo con cui legge Catania, e ciò che si profila dietro di lei: la Sicilia di Bonavia, ma anche di Brancati e Sciascia, la sfinge con cui si misurano coloro che giungono «dai cieli limpidi delle Valli». E la chiave dell’operazione di cui discorriamo – la ristampa di Balma e i testi che l’accompagnano – sta probabilmente nella percezione di un valdismo siciliano, percepito, intuito, sognato? La sua polarità radicale rispetto a un valdismo nordico è evidente, ed è evidente una sua identità forte; proprio per questo è affascinante ipotizzare un confronto. E leggerli in una dialettica, come non si ha in nessuna altra regione d’Italia.
È casuale che in questo febbraio valdese si stampi e ristampi storia, ci si interroghi cioè sull’identità a Torre Pellice e Palermo?

T. Balma, Il popolo della Bibbia. Storia e martirio dei Valdesi, a c. di Italo Pons, prefaz. di Antonio Di Grado, nota di Maurizio Rizza, La Zisa, Palermo, 2011, pp. 256, euro 16, 00.

martedì 22 febbraio 2011

Palermo 25 febbraio, Si presenta il volume “Il popolo della Bibbia. Storia e martirio dei Valdesi” di Teodoro Balma (Ed. La Zisa)


“Il popolo della Bibbia. Storia e martirio dei Valdesi” (Ed. La Zisa) verrà presentato venerdì 25 febbraio, alle ore 18, presso il Salone della Chiesa valdese di via Dello Spezio 43 (dietro Teatro Politeama, angolo via E. Amari), a Palermo. Introdurrà Giuseppe Ficara, pastore e membro della Tavola valdese. Interverranno: Augusto Cavadi, editorialista de “la Repubblica-Palermo”; Bruno Di Maio, responsabile del Segretariato attività ecumeniche dell’Arcidiocesi di Palermo; Francesco Michele Stabile, storico e docente della Facoltà teologica di Sicilia; Daniele Palermo, presidente del Centro evangelico di cultura “Giacomo Bonelli”. Modererà Davide Romano, giornalista.


Il Libro: Teodoro Balma, “Il popolo della Bibbia. Storia e martirio dei Valdesi”, a cura di Italo Pons, prefazione di Antonio Di Grado, con una nota di Maurizio Rizza. Edizioni La Zisa, pp. 256, euro 16,00.

Questa di Teodoro Balma è più un’opera di buona divulgazione che non di mera erudizione storiografica, la cui impostazione risente, non poco, del clima politico – il ventennio fascista – nel quale fu concepita e scritta. Nonostante quel che possa sembrare ad un lettore poco attento, soprattutto nelle pagine finali del libro, dove l’Autore rende omaggio all’allora capo del governo – un atto dovuto onde evitare gli ostacoli della censura e non di certo per piaggeria o per un errore di valutazione –, tutto il volume è un inno alla libertà, alla strenua difesa dei propri ideali, alla tolleranza, alla dignità dell’Uomo, viste attraverso le vicende ultrasecolari e drammatiche dei Valdesi, il primo ed unico movimento di Riforma religiosa, sorto nel Medioevo e giunto sino ai nostri giorni. Le vicende e i personaggi narrati scandiscono in rapida sintesi le tappe salienti di un lungo processo di democrazia religiosa ancora in buona parte insoluto, che oggi, ampliando il discorso, non riguarda più soltanto il culto Valdese, ma ciascun credo, specialmente laddove esistono Chiese con posizioni dominanti, i cui destini si intrecciano, in un rapporto di connivenza, e talvolta si identificano col potere politico stesso. Questo avviene al tempo in cui siamo, sino al paradosso che gli abusanti di un luogo, spesso diventano gli abusati in un’altra parte di questo nostro stupido mondo.

Teodoro Balma (1907-1994), pastore valdese, teologo, giornalista e scrittore, ha esercitato la sua attività pastorale in diverse città italiane, come Napoli, Catania, Riesi, Venezia e Torino, lasciando in ciascuna il segno della sua forte personalità. Ha collaborato a diversi periodici: “Corriere di Sicilia”, “Persona”, “Protestantesimo”, “La Luce”, “L’Appello”, “Gioventù Cristiana”. Tra le sue opere, si ricordano: Storia dei Valdesi (Milano 1929), Lineamenti di dottrina cristiana (Catania 1934), Voci degli Apostoli (Catania 1938), Il Costume Valdese (Catania 1938).

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Politica, Lega Nord, "Inganno padano. La vera storia della Lega Nord" recapitato a casa di Umberto Bossi


Gli scheletri nell’armadio del Carroccio bussano alla porta di Umberto Bossi. “Inganno padano. La vera storia della Lega nord”, il libro scritto dai giornalisti Fabio Bonasera e Davide Romano, è stato recapitato in questi giorni al domicilio privato del Senatùr. Pubblicato dalla casa editrice palermitana La Zisa, il documento, che si fregia della prefazione di Furio Colombo, svela diversi retroscena della politica leghista, per anni rimasti sotto silenzio.
Si tratta di un’inchiesta che costituisce un unicum nel panorama editoriale italiano, tracciando una sorta di cronologia dell’evoluzione della Lega, dagli albori ai nostri giorni, evidenziandone l’ambiguità dovuta alla sua perdurante veste di partito di lotta e di governo al contempo.

In libreria: "Inganno Padano. La vera storia della Lega Nord" di Fabio Bonasera e Davide Romano, Prefazione di Furio Colombo, Edizioni La Zisa, pagg. 176, euro 14,90 (www.lazisa.it)
2a ristampa in una settimana!



Da oltre vent’anni la Lega Nord fa parte stabilmente del panorama politico italiano. Tutti ne conoscono i principali leader, i programmi, le parole d’ordine, la balzana simbologia. Sono pressoché ignoti, invece, taluni aspetti poco virtuosi che la pongono sullo stesso piano delle peggiori consorterie politiche della cosiddetta Prima Repubblica. Questo libro racconta alcuni retroscena volutamente sottaciuti attraverso le testimonianze di coloro che hanno creduto, all’inizio, alle idee moralizzatrici di Umberto Bossi, per staccarsene successivamente quando dalla propaganda si è passati alla gestione del potere. Diventano altresì chiare le ragioni di fondo che stanno alla base del patto d’acciaio che unisce la Lega al partito-azienda di Silvio Berlusconi.

Fabio Bonasera (Messina, 1971), giornalista professionista. Gli esordi professionali nella sua città natale, al Corriere del Mezzogiorno, dopo qualche breve esperienza in alcuni periodici locali. Successivamente, il trasferimento in Veneto, al Corriere di Rovigo, prima di approdare alla corte de Il Gazzettino, dove rimane per diverso tempo, occupandosi prevalentemente di cronaca bianca e politica. Attualmente, è direttore responsabile del mensile di Patti (Me) In Cammino.

Davide Romano (Palermo, 1971), giornalista pubblicista. Ha lavorato per diversi anni nell’ambito della comunicazione politica. Ha scritto e scrive per numerose testate ed è stato anche fondatore e direttore responsabile del bimestrale di economia, politica e cultura Nuovo Mezzogiorno e del mensile della Funzione Pubblica Cgil Sicilia Forum 98. Ha pubblicato, tra l’altro: Nella città opulenta. Microstorie di vita quotidiana (2003, 2004), Piccola guida ai monasteri e ai conventi di Sicilia (2005), Il santo mendicante. Vita di Giuseppe Benedetto Labre (2005), Dicono di noi. Il Belpaese nella stampa estera (2005); La pagliuzza e la trave. Indagine sul cattolicesimo contemporaneo (2007). Ha curato il saggio inedito del dirigente comunista Girolamo Li Causi, Terra di frontiera. Una stagione politica in Sicilia 1944-60 (2009).

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lunedì 14 febbraio 2011

Roma 15 febbraio, Dario Piombino-Mascali presenta a Unomattina il libro “Il maestro del sonno eterno” (La Zisa)


Domani, martedì 15 febbraio, i mummiologi Albert Zink e Dario Piombino-Mascali dell'EURAC, Istituto per le Mummie e l'Iceman, saranno ospiti della trasmissione televisiva Unomattina che va in onda su Rai 1. I due studiosi, impegnati da anni in un'attento studio delle mummie attraverso tecniche non invasive, interverranno a proposito dei nuovi sviluppi nell'indagine scientifica dei resti mummificati. In particolare, Dario Piombino Mascali parlerà delle ricerche da lui condotte e contenute nel volume “Il maestro del sonno eterno”, Pubblicato dalla casa editrice La Zisa e già alla seconda edizione.

IL LIBRO: Quali segreti custodisce Rosalia Lombardo, la ‘Bella Addormentata’ delle Catacombe di Palermo, ritenuta a ragione la più bella mummia del mondo? Quali alchimie hanno permesso la perfetta conservazione di una bambina di due anni, a quasi un secolo dalla sua morte? Chi ne è stato l’artefice? Tali interrogativi, rimasti per lunghissimo tempo irrisolti, trovano ora finalmente risposta in questo saggio dell’antropologo Dario Piombino-Mascali. Una ricostruzione appassionante della vicenda che lega la piccola Rosalia Lombardo ad Alfredo Salafia, imbalsamatore palermitano dai contorni finora velati dalla leggenda. Un viaggio avvincente, che l’autore compie prendendo per mano il lettore e conducendolo nel cuore di una storia mai rivelata prima, se non attraverso frammenti e contraddizioni.

Dario Piombino-Mascali, nato a Messina nel 1977, è ricercatore presso l’Accademia Europea (EURAC) di Bolzano, dove coordina il Progetto “Mummie Siciliane”. Borsista della National Geographic Society, è stato recentemente insignito del titolo di membro onorario dall’American Society of Embalmers. Collabora attivamente con il Museo Archeologico dell’Alto Adige, i Musei Vaticani ed i Musei Reiss-Enghelhorn per lo studio scientifico di mummie umane.

LIBRI: LA NASCITA DELLA LEGA? UN 'INGANNO PADANO'


L'INCHIESTA DI BONASERA E ROMANO DA TANGENTOPOLI A BERLUSCONI
Palermo, 7 febbraio 2011 - Uno dei fenomeni politici piu' controversi nella storia istituzionale italiana viene analizzato a partire dalla sua nascita, nel libro 'Inganno padano. La vera storia della Lega Nord' (editore La Zisa, pagg. 176, euro 14,90) dei giornalisti Fabio Bonasera e Davide Romano. Gli autori delineano un percorso che offre lo spaccato del sistema di conduzione della politica nell'Italia del presidente Berlusconi, documentando le fasi della nascita del partito di Umberto Bossi. L'inchiesta di Bonasera e Romano mette in luce il legame di questa nuova realta' politica con la fine della Prima Repubblica, quando il bisogno di stabilita' sentito dalla societa' civile a seguito di Tangentopoli avrebbe favorito l'infiltrazione di una mentalita' secessionista, preoccupata di difendere interessi particolari contro un'istituzione Stato unitaria percepita come ambito dell'illecito emerso dalle indagini. Il volume e' una raccolta di documenti e testimonianze che tracciano una mappa degli avvenimenti seguiti alla nascita del partito, concentrandosi sulle sue zone d'ombra. La prefazione e' di Furio Colombo. (ANSA).

mercoledì 2 febbraio 2011

Il grande inganno della Lega Nord


I love Sicilia
mensile di stili, tendenze, consumi.
Anno 8. Numero 62 - Febbraio 2011

PERIZONA/ L I B R I

INGANNO PADANO
di Fabio Bonasera e Davide Romano
La Zisa (pagg. 1176, euro 14,90).

Una nascita connotata da intenti "moralizzatori", corroborati da una simbologia che unisce il passato a un futuro federalista se non secessionista. E un presente tradottosi Furio Colombo in una semplice "gestione del potere". Anzi, un'idea del potere che accosterebbe il movimento alle peggiori consorterie politiche della cosiddetta "Prima Repubblica". È, questo, l'"lnganno padano" (edizione La Zisa, pagg. 176, euro 14,90), quello della Lega Nord di Umberto Bossi. Titolo e tema del libro di Fabio Bonasera e Davide Romano, due giornalisti quarantenni che hanno raccolto le testimonianze dei "delusi" tra le camicie verdi. Chi ha deciso, insomma, di non cedere all'inganno e di dire addio alla Lega.